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Showing posts from January, 2023

Il poeta e la guerra

  I poeti non muoiono, nemmeno in tempo di guerra cessano mai di pensare poesia. La poesia vive nei poeti perché la fanno vivere Perché il poeta sopra-vive anche in tempi di guerra? Perché coglie i segni dell’uomo, della vera umanità nella morsa del dolore immenso della morte di massa, come è la carneficina di una guerra, anche in quel momento in cui il dolore avvolge quelle aree dove la morte fa da padrona il poeta testimonia la capacità di essere umani. Anzi in virtù del fatto, come diceva Caproni, che il poeta è un minatore, riesce a calarsi nelle gallerie dell’anima, citando Machado. In quelle gallerie, segrete, dell’anima, comuni a tutti ma aperte a pochi sta il profondo senso dell’umanità. Lì alberga la poesia, che il poeta per la sua capacità di calarsi in territori, in cui solo lui può calarsi, esperisce e porta in superficie verso quella realtà del saeculum che rinnega per essenza, perché ciò che è realtà è solo spettacolo, apparenza, chiacchiera, accidente e mai sostanz...

Il compimento della profezia

  Il capitolo probabilmente finale del mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Mor ire" Passavano. Si era appoggiato sul parapetto di Žvėryno tiltas, il ponte che mena a Gedimino Prospektas dalla parte dove si trova il Seima, il parlamento, venendo da Žvėrynas, e li guardava passare. Uno ad uno. Ed erano tanti. Alcuni erano gonfi di acqua. Altri avevano facce irriconoscibili. Altri mezzi sommersi. E sfilavano lugubri. In silenzio. La gente stava mesta penzoloni al parapetto guardava e non parlava, come ipnotizzata da quella processione di un corteo silenzioso ma che urlava forte l’orrore della guerra che ancora non era arrivata nella capitale. Si dicevano che venissero dal confine con la Bielorussia, dove gli scontri erano stati violenti e il fronte si era aperto. La città pareva ancora volere ignorare ma ormai era quistione di ore. Fra poco sarebbero arrivati i carrarmati russi e avrebbero sfilato per la città. Non gli apparteneva quella guerra...

Il grottesco: quando ciò che è sinistro, inquietante e infausto, diviene invece, familiare e rassicurante.

Dal mio libro in fase di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Morire" "Una società che permette a me e Lou Reed di imperversare è una societa' che va alla deriva e prima o poi sprofonderà " (David Bowie) In quel mondo a cui sentiva di non apparterne ma di cui tuttavia ammetteva interiormente un insopprimibile bisogno di un nuovo contatto si era instaurata la tirannia del grottesco. Tutto ciò che si percepisce all’interno di una grotta, per effetto della luce e dell’ombra, è distorto, alterato, deformato, falsato, snaturato, travisato, assume forme irreali, ovvero diverse da quelle che sono realmente fuori della grotta. E quella era la realtà che si stava vivendo. Nel mondo intero. Era una realtà che presentava aspetti talmente deformanti e incredibili da dover credere che avrebbe potuto sforare nel comico se non fosse che quel comico aveva in sé anche il tragico, ovvero l’annullamento dell’individuo. Si era arrivati ad imporre una muserola per umani,...

La voce della morte

D al mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Mor ire" Poi si rese conto. Sempre certe visioni avvenivano mentre lavava le tazze del caffè. Si rese conto mentre lavava una tazza del caffè che le ultime persone in vita che amava erano come sparse. Monadi lontane che vivevano ognuna in un mondo proprio e che l‘unica cosa che le univa era il suo amore e il suo pensiero. Le aveva lasciate là, in quel paese, che quasi provava difficoltà a nominare. Quel paese che aveva scoperto quanto infame fosse, vivendo fuori di esso. Un paese di mascelle deboli, di viziati. Ignavi, era la parola che amava di più per definirli, era la parola che secondo lui meglio definiva quel paese e la sua gente che era l‘essenza di quel paese distorto dal benessere, arrogante e soffocato nel proprio benestare. Troppo si era focalizzato in se stesso, per vivere, per sopravvivere, per formare quel sentiero interiore che gli aveva permesso di resistere all‘orrore in cui era caduto ...

La caduta degli dèi delle tenebre

  Dal mio libro in fase di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Morire" [...] en aquellas ocasiones no sentía únicamente el terreno firme debajo, sino que también tenía inscripta secretamente en algún lugar de mis percepciones la raya del horizonte para hacerme sentir la dirección indicada aun sin conocerla [...][1] ( Salvador Benesdra – El Traductor) Mr Claude Swab is to miss the opening of the World Economic Forum Conference in Davos tomorrow "due to a health issue" . Lesse una notizia di agenzia. Es la caída de los dioses . Pensò. Chissà perché in spagnolo? Si chiese, anch’esso meravigliatosi di aver pensato quella frase direttamente in spagnolo. In quel periodo stava leggendo tanti testi in lingua spagnola. Aveva fatto una ricerca sui migliori autori cileni e argentini e stava in particolare leggendo Manuel Puig e Salvadot Benesdra. Lo aveva soprattutto colpito il modo di scrivere soffocante y loco di Benesdra del suo unico libro pubblicato e di suc...

Behind technology lies a spirit

  The world is owned by mantras, and many of them are the most repeated. One of them is that the technology itself is neutral, neither bad nor good. But those who say this forget that there is a spirit behind the technology, and that is the spirit of the person who produces it to be used, and if their spirit is bad, the direction (the intention to use the technology) will also be bad. And besides, behind the spirit of the one who uses the technology lies the spirit of evil-in-itself or of good-in-itself that moves (eterodirects) the individual who creates the technology to use.

La técnica no es neutral

  El mundo está hecho de mantra, y hay muchos y muchos de ellos son mas repetidos. Una de ellos es que la técnica ensimisma es neutral, no es mala y no es buena. Pero los que dicen eso olvidan que hay un espíritu detrás de la técnica, y ese es el espíritu de la persona que la produce para ser usada, y si su espíritu es malo, la dirección (la intención de usar la técnica) también será mala. Y demás, detrás del espíritu de quien usa la técnica está el espíritu del mal ensimismo o del bien ensimismo que mueve (eterodirige) al individuo que crea la técnica a usar.

Boring and torturing writers

  I consider writers according to two categories. 1) boring writers 2) writers who make me suffer , About the first category, there is not so much to say. The 98% is boring, pointless, battery-hens-writers. See my post about MICHEL HOUELLEBECQ . About the second category, I include those few writers who, when I read their novels, make me suffer, and I have to read them in instalments. I can read a half page or one page each time, a maximum of two pages, after that the sufferance becomes unbearable, overwhelming, but nonetheless, I return to their pages because that sufferance, in the end, makes me think and opens new unprecedented horizons in front of me. It is well known that scientia dolorem auget . The most typical example is J.M: Coetzee . For example his Disgrace or Slow Man . But the peak is Salvador Besnedra, El traductor. His writing is first of all irritating, hurting, excessive, and displacing...but he teaches new ways of writing, new ways of thinking, and new ways of mi...

Di come il futuro già si incunea nel presente non appena questo diviene passato

  Fu un giorno che camminava lungo la vettura di un treno, da Firenze a Empoli, che se ne accorse. Ovvero non se ne accorse. Solo cominciò a dubitare. Dapprima. Non arrivò subito alla conclusione logica. Eppure fu così repentino. Fino al giorno, prima, non era mai accaduto. E quel giorno sì, accadde. Non si capacitava. Gli fu tutto chiaro quando camminando incrociò un altro giovane. Bello. E una ragazza seduta si girò a guardare quel giovane, bello. Perché lui e non io? si chiese stupito. Come è possibile? Insisté. Sempre hanno guardato me e non gli altri. Con quel dubbio continuò a camminare e a prestare attenzione. Passava e poche ragazze lo degnavano di uno sguardo. Incrociò un altro ragazzo, bello e più giovane. E due ragazze guardarono lui, il giovane. Ma che è cambiato rispetto a ieri? Si chiese allora angosciato. Possibile che non sono più bello, io? Il pensiero cominciò ad angosciarlo. L'idea di non essere lui il più bello, come era prima, prese a tormentarlo. Sentiva che s...

La religione è una forma di controllo di massa?

  La religione è una forma di controllo di massa. Questo è un mantra assai comune. A prescindere dal fatto che oggi di forme di controllo di massa ne abbiamo ad abundantiam, e forse per questo la chiesa come istituzione si sta evaporando, finché la religione non sfocia nel fanatismo è bensí una forma di illuminazione e di spinta verso la verità rispetto al modo di apparire del mondo (saeculum). Sant'Agostino ce lo insegna per tutta la durata sterminata del De Civitate Dei. Mi viene poi in mente Kant, che per credere ha dovuto mettere da parte tutta la sua indipendenza di pensiero (scientia) e ha posto Dio come postulato dell'area morale pur non facendo dipendere direttamente l'agire morale pratico dal Summum Bonum, Dio. Dunque citando i due esempi non mi sembra che fossero spiriti controllati ma liberi, creativi e pensanti. Finalmente, la religione in sé è alla stregua della tenica, positiva per l'essere umano se viene positivamente usata, negativa se viene strume...

La paura della morte è uguale nei secoli sebbene cambi nelle forme

  Quando si avvicinò pensai alla caduta dell'impero di Roma. Non so la relazione, ma dal momento che la pensai concludo che una relazione doveva pur esserci. Forse perché era scivolata. Nel tentativo di raggiungermi infatti scivolò. Infatti dopo la neve era arrivata la pioggia e nella notte si era gelata la città. E camminare era come camminare sulle uova. Cadde all'indietro di lato, per fortuna sollevando la testa. Non si fece nulla. Prontamente si rialzò. Aveva solo lanciato un urlo. Mentre cadeva. Un tonfo. Tutto bene? Le chiesi. Sì, non mi sono fatta nulla. Rispose rialzandosi, rossa in volto, toccandosi la coscia all'altezza del femore. Mi sovvenne che mio padre cadendo per un leggero ictus che gli aveva fatto perdere la conoscenza e l'equilibrio mentre lavava i piatti era caduto a terra in cucina e si era rotto il femore. Che avrà pensato in quel momento che voleva di nuovo raggiungere l'acquaio che da terra gli appariva lontano e non poteva? Mi sovvenne allor...

The human being is internally tied to the light and the truth

  It is a fundamental matter of the Chilean writer Nona Fernandez (in her novel "Voyager") that what we are is actually the result of an infinite history of moral, affective, spiritual and flesh ties that originated from the beginning of the cosmos up to the present. And Fernandez treats the subject quite well, I have to admit it, even though sometimes slows down the pace of her novel because of too long details she's giving. Her issue is consequential and makes us think about the story of Genesis, that at the beginning of the universe, there is the Creation and Creation is related to light. As a result of this, it can be said that our origin is from light. The human being is a compound being because what is indistinct is not compound, and light ( fiat lux) was what separated what was indistinct ( terra autem erat inanis et vacua, et tenebrae super faciem abyssi, et spiritus Dei ferebatur super aquas ) to make it distinct ( et vidit Deus lucem quod esset bona et divisit ...

El ser humano interiormente es amarrado a la luz y a la verdad

Es asunto fundamental de la escritora chilena Nona Fernandez (en su novela "Voyager") que lo que somos, es en realidad el resultado de una infinita historia de vínculos morales, afectivos, espirituales y de carne también que tiene su origen desde el inicio del cosmo hasta el presente. Y Fernandez trata bastante bien el sujeto. Su asunto entonces es consiguiente y por eso hace nos reflexionar sobre el relato de la Génesis, es decir, que al principio del universo hay la creación y si la creación está en relación con la luz a raíz de eso se puede decir que nuestro origin es un origen de luz. El ser humano es un ser compuesto porque lo que es indistinto no es compuesto, Y la luz ( fiat lux ) fue lo que separò lo que era indistinto (t erra autem erat inanis et vacua, et tenebrae super faciem abyssi, et spiritus Dei ferebatur super aquas ) para hacerlo distinto ( et vidit Deus lucem quod esset bona et divisit Deus lucem ac tenebras. Appellavitque Deus lucem Diem et tenebras Nocte...

se decidessi di tornare...(all‘Italia terra malata di malati)

  se decidessi di tornare se decidessi di riposare in quella terra ignava e senza memoria sarei consegnato al vento alla polvere del tempo al nulla che cancella non tornerò non mi consegnerò che non avrei neanche un cuore su di me una lacrima per me versata da quella terra vessata simile ormai alle toppe di una mucca terra di bugie ormai piena e stucca non avrei amici non avrei nemici a lei io indifferente dopo anni assente vivo e muoio a ogni terra buio vago e ormai più non pago mi rimetto e aspetto in vita si decide la sorte del peregrino questo è il destino

Cristo in piazza San Pietro?

D al mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Mor ire" Nei giorni che seguirono fu chiamato alla preghiera. Di solito pregava un rosario al giorno, adesso arrivò anche a quattro al giorno. Ma certo per lui quattro rosari al giorno erano troppi. Non era Padre Pio. Si stancava. Arriva alla fine esausto. Era quasi senza fiato. Vacillava e la testa gli girava. Pregava che il mondo cambiasse, che Dio facesse giustizia, che intervenisse e manifestasse la sua presenza. Voleva che il silenzio di Dio divenisse una presenza visibile di Dio. Non credeva che il mondo avrebbe creduto, che la gente avrebbe capito ma almeno quelli come lui, quelli che credevano nella sua venuta avrebbero avuto conferma della loro fede e che Dio governa la storia degli uomini. Un giorno alla fine dei rosari distrutto si accasciò sul pavimento e forse ormai salito ad un livello superiore di coscienza per effetto della preghiera vide quello che stava accadendo a Roma, lontana da l...

Erano giorni in cui meditare - i giorni della morte di Papa Benedetto XVI

Dal mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Morire" Di questo uomo che ero non è rimasto che qualche monco ricordo Di tanti che mi facevano essere ciò che ero non è rimasta che qualche velata ombra Eppure la parola IO suona viva come prima E credo di essere lo stesso anche se nulla di prima vive in me stesso Morì Papa Benedetto XVI il 31 dicembre. Don Torella aveva fatto un video in lacrime in cui annunciava la sua morte. In quella terra dove viveva cessò anche di nevicare. Venne la pioggia e le temperature divennero miti. Il cielo era come una passione. Cupo grigio e quasi buio. Anche durante il giorno se guardavi dalla finestra ti pareva che fosse notte. La morte di Benedetto XVI non sarebbe stata una morte qualunque. La passione di quel cielo sembrava confermarlo. Anche Roma il giorno del suo funerale si coprì di nebbia e la cupola di San Pietro sparì. Erano giorni in cui meditare. Lui era stanco di vivere. Vivere di solo spirito dà forza ma...

Los muertos están vivos - palabra de Raúl Zurita

  La siguiente cita es de SOBRE EL AMOR, EL SUFRIMIENTO Y EL NUEVO MILENIO de Raúl Zurita, poeta chileno. Podrían ser palabras que un poeta como el italiano Vittorio Sereni podría haber hecho suyas. Expresan muy bien cómo la energía de los muertos se mantiene viva y ayuda a conocer las cosas según una determinada perspectiva, según el genius loci , la cultura y la tradición de quienes vivieron en ese lugar y contribuyeron a mantenerlo vivo de esa manera que es. [...] aquello que miramos nos devuelve la mirada y nos saluda [...] no es sólo el paisaje o el espectáculo de la naturaleza, en cierto sentido esa montaña está formada también por los miles de ojos que antes que nosotros ya la han mirado. Son esos ojos, los ojos de todos los que nos han precedido los que nos miran en cada cosa que miramos. Al mirar volvemos a encontramos con esos seres, volvemos a verlos y a ser vistos por ellos. Cada uno de nosotros es más que un yo, es un torrente de difuntos que termina en nuestra vida ta...

Silvia dopo anni risente la sua voce

El dolor es el altoparlante para hacernos más humanos, más tolerantes, más conscientes del milagro y del amor de la existencia. (Raúl Zurita ) Ebbe una visione Silvia. Vide mani di carne, vecchie e grinzose. Vide suo nonno e suo padre. Carne putrefatta. Vide sé in punto di morte. Pronta a morire. E dolore l'avvolse. Provò voglia di piangere, ed ebbe paura. Sentì che era entrata in un mistero troppo grande, troppo grande per la sua comprensione, per le sue capacità, per la sua natura di donna. Era oltre Silvia, oltre ciò che era lei, e che un altro uomo o un' altra donna che non fosse un santo o una santa era impossibile che potesse afferrare o sfiorare. E forse nemmeno tutti i santi hanno mai afferrato quell'attimo che va oltre l'immediato in una estensione più vasta e larga che sta oltre il passaggio obbligato. Stretto come la cruna di un ago. Per cui è difficile passare. E' difficile persino immaginare, che sia possibile un giorno passare. E tuttavia sarà varcata ...

Il mondo in cui viviamo anticipa quello in cui andremo

  Dal capitolo XXVII del mio romanzo "Gli ultimi incredibili anni prima di morire", in fase di elaborazione Credo che sia effetto della luna piena. Durante la luna piena si fanno sogni che non hanno significato. Gli disse lei in risposta al suo: Sai da varie notti sogno cose orribili. Cosa? Gli aveva chiesto lei . Spririti orribili, strani esseri, che mi stanno davanti e mi fanno paura. Le aveva risposto lui . Ma non aveva avuto il coraggio di pronunciare la parola, diavolo . Non aveva avuto il coraggio di dirle che lui sapeva chi erano quegli strani esseri che sognava la notte e che gli mettevano terrore e sparivano solo quando pronunciava, Ave Maria gratia plena... Non le aveva detto che la prima volta che le era apparsa una di quelle orribili visioni, lui aveva tentato di urlare e la voce gli era morta in gola e che la solita voce dentro che di tanto in tanto gli parlava, gli aveva ordinato: Abbraccia lei . Ti salverà! Non le aveva detto che lui subito l‘aveva abbraccia...