Da un anno durava il grigio. In quel paese il sole non esisteva. In un anno forse era apparso qualche ora. Vi era un grigio perenne. lo stesso che aveva respirato leggendo The Buried Giant di Kazuo Ishiguro. Quel grigiore era un impedimento non, forse, a ricordare, come la nebbia nel libro di Ishiguro, ma a vivere sì. Quel grigiore gli sbatteva in faccia la miseria del vivere umano, ogni mattina che si alzava Cercava dei rimedi a quello squallore. Ma quali avrebbero potuto essere? Gli venne una parola sola. Il cuore. Ma che voleva dire "il cuore". Seguire il cuore? Concluse che sì, era quello il senso. E lo faceva. Si alzava e aspettava che la voce gli dicesse "Fai questo, ora". Non era una voce, in verità era una specie di illuminazione. Si diradava il nero che aveva dentro, e si illuminava l'immagine di quello che avrebbe dovuto fare. E lo faceva. Senza fretta. Non avere fretta era essenziale, La fretta avrebbe cambiato tutto. Avrebbe rovinato la voce inter
Laboratorio di scrittura