Dal mio libro in corso di scrittura "Gli Ultimi Incredibili Anni Prima di Morire"
Nei giorni che seguirono fu chiamato alla preghiera.
Di solito pregava un rosario al giorno, adesso arrivò anche a quattro al giorno.
Ma certo per lui quattro rosari al giorno erano troppi.
Non era Padre Pio. Si stancava.
Arriva alla fine esausto. Era quasi senza fiato. Vacillava e la testa gli girava.
Pregava che il mondo cambiasse, che Dio facesse giustizia, che intervenisse e manifestasse la sua presenza.
Voleva che il silenzio di Dio divenisse una presenza visibile di Dio.
Non credeva che il mondo avrebbe creduto, che la gente avrebbe capito ma almeno quelli come lui, quelli che credevano nella sua venuta avrebbero avuto conferma della loro fede e che Dio governa la storia degli uomini.
Un giorno alla fine dei rosari distrutto si accasciò sul pavimento e forse ormai salito ad un livello superiore di coscienza per effetto della preghiera vide quello che stava accadendo a Roma, lontana da lui, crocevia della lotta del mondo dello spirito, dove già lo spirito del fuoco aveva purgato un luogo dove il male operava.
Una piazza, quella di San Pietro.
Cominciava a fare buio.
Dopo la morte di Benedetto XVI nel tardo pomeriggio aveva preso a riumirsi un gruppo di fedeli che di giorno in giorno si ingrossava. Quel pomeriggio saranno stati almeno duecento.
Stazionavano lì in attesa di un segno, dicevano.Nemmeno loro sapevano che segno, ma avevano la fede di chi crede che i segni esistano.
Più in là da un lato stavano in modo discreto una pattuglia di carabinieri e un paio di pulman di celerini.
A un certo momento si udii un brusio e qualcuno che gridava: là, là! Guardate là!
Da via della Conciliazione avanzava un uomo con un saio completamente bianco circondato di luce. Aveva i capelli neri e una barba nera. Avanzava e sembrava non toccasse il suolo. Avrebbe dovuto inquietare e invece acquietava l‘animo.
Tutti si voltarono in quella direzione.
E‘ Cristo! Gridò qualcuno. E‘ Cristo! E‘ Cristo! prese a gridare la maggioranza.
La figura circondata di luce si diresse verso la folla che si aprì e lo lasciò entrare al centro. Alcuni si inginocchiarono. Altri si facevano il segno della croce, altri pregavano. Qualcuno prese a toccarlo.
Lui senza parlare diresse gli occhi verso la finerstra del palazzo Apostolico dove di solito i papi si affacciano.
La guardò intensamente e comparvero dal niente fiamme di fuoco che incendiarono il legno della finestra e le mura esterne.
Dalla piazza si vide bene quelle fiamme enormi divorare la finestra.
La folla mormorò. Tanti si gettarono in ginocchio con le mani giunte e la testa piegata verso terra.
Ignem veni mittere in terram…mormorò la figura di luce quando le fiamme raggiunsero il picco.
A quelle parole le fiamme si spensero e il palazzo Apostolico rimase completamente annerito nella parte attorno la finestra.
Il capitano dei carsabinieri da lontano aveva seguito tutta la scena a bocca aperta incapace di muoversi. Quando le fiamme si spensero si riebbe e corse, insieme ad alcuni carbinieri e celerini, verso la folla che era al centro della piazza.
Dov‘è? Dov‘è? Prese ad urlare il capitano davanti al muro della folla che si era chiusa a riccio e non lo lasciava passare
Chi? Risposero diversi.
Quel giovane orientale con la barba, circondato di luce.
Qui non c‘è nessuno. Risposero in molti
Ma l‘ho visto! era qui! Ha guardato la finestra e ha preso fuoco.
La gente lo osservava con occhi di compassione, come si guarda un pazzo.
Qui non c‘è mai stato nessuno. Si sbaglia. Risposero i primi della fila con facce ostili.
Sembrava che la folla avesse perso la memoria. Ma fosse divenuta feroce.
E le fiamme? Quelle non ci sono state?
Sarà stato un incendio dentro il palazzo. Lo devono aver spento. Non vede? Non ci sono più fiamme.
Era vero quello che aveva visto in quello stato di incoscienza?
Si tirò su, con fatica.
Cercò il telefono. Cercò il sito dell‘ANSA, le notizie dell‘ultim‘ora.
Incendio nel palazzo Apostolico. Prende fuoco la finestra del papa. Alcuni testimoni riferiscono di un misterioso uomo in piazza San Pietro che ha aizzato la folla contro i carbinieri. Probabilmente un iraniano.
Nei giorni che seguirono fu chiamato alla preghiera.
Di solito pregava un rosario al giorno, adesso arrivò anche a quattro al giorno.
Ma certo per lui quattro rosari al giorno erano troppi.
Non era Padre Pio. Si stancava.
Arriva alla fine esausto. Era quasi senza fiato. Vacillava e la testa gli girava.
Pregava che il mondo cambiasse, che Dio facesse giustizia, che intervenisse e manifestasse la sua presenza.
Voleva che il silenzio di Dio divenisse una presenza visibile di Dio.
Non credeva che il mondo avrebbe creduto, che la gente avrebbe capito ma almeno quelli come lui, quelli che credevano nella sua venuta avrebbero avuto conferma della loro fede e che Dio governa la storia degli uomini.
Un giorno alla fine dei rosari distrutto si accasciò sul pavimento e forse ormai salito ad un livello superiore di coscienza per effetto della preghiera vide quello che stava accadendo a Roma, lontana da lui, crocevia della lotta del mondo dello spirito, dove già lo spirito del fuoco aveva purgato un luogo dove il male operava.
Una piazza, quella di San Pietro.
Cominciava a fare buio.
Dopo la morte di Benedetto XVI nel tardo pomeriggio aveva preso a riumirsi un gruppo di fedeli che di giorno in giorno si ingrossava. Quel pomeriggio saranno stati almeno duecento.
Stazionavano lì in attesa di un segno, dicevano.Nemmeno loro sapevano che segno, ma avevano la fede di chi crede che i segni esistano.
Più in là da un lato stavano in modo discreto una pattuglia di carabinieri e un paio di pulman di celerini.
A un certo momento si udii un brusio e qualcuno che gridava: là, là! Guardate là!
Da via della Conciliazione avanzava un uomo con un saio completamente bianco circondato di luce. Aveva i capelli neri e una barba nera. Avanzava e sembrava non toccasse il suolo. Avrebbe dovuto inquietare e invece acquietava l‘animo.
Tutti si voltarono in quella direzione.
E‘ Cristo! Gridò qualcuno. E‘ Cristo! E‘ Cristo! prese a gridare la maggioranza.
La figura circondata di luce si diresse verso la folla che si aprì e lo lasciò entrare al centro. Alcuni si inginocchiarono. Altri si facevano il segno della croce, altri pregavano. Qualcuno prese a toccarlo.
Lui senza parlare diresse gli occhi verso la finerstra del palazzo Apostolico dove di solito i papi si affacciano.
La guardò intensamente e comparvero dal niente fiamme di fuoco che incendiarono il legno della finestra e le mura esterne.
Dalla piazza si vide bene quelle fiamme enormi divorare la finestra.
La folla mormorò. Tanti si gettarono in ginocchio con le mani giunte e la testa piegata verso terra.
Ignem veni mittere in terram…mormorò la figura di luce quando le fiamme raggiunsero il picco.
A quelle parole le fiamme si spensero e il palazzo Apostolico rimase completamente annerito nella parte attorno la finestra.
Il capitano dei carsabinieri da lontano aveva seguito tutta la scena a bocca aperta incapace di muoversi. Quando le fiamme si spensero si riebbe e corse, insieme ad alcuni carbinieri e celerini, verso la folla che era al centro della piazza.
Dov‘è? Dov‘è? Prese ad urlare il capitano davanti al muro della folla che si era chiusa a riccio e non lo lasciava passare
Chi? Risposero diversi.
Quel giovane orientale con la barba, circondato di luce.
Qui non c‘è nessuno. Risposero in molti
Ma l‘ho visto! era qui! Ha guardato la finestra e ha preso fuoco.
La gente lo osservava con occhi di compassione, come si guarda un pazzo.
Qui non c‘è mai stato nessuno. Si sbaglia. Risposero i primi della fila con facce ostili.
Sembrava che la folla avesse perso la memoria. Ma fosse divenuta feroce.
E le fiamme? Quelle non ci sono state?
Sarà stato un incendio dentro il palazzo. Lo devono aver spento. Non vede? Non ci sono più fiamme.
Era vero quello che aveva visto in quello stato di incoscienza?
Si tirò su, con fatica.
Cercò il telefono. Cercò il sito dell‘ANSA, le notizie dell‘ultim‘ora.
Incendio nel palazzo Apostolico. Prende fuoco la finestra del papa. Alcuni testimoni riferiscono di un misterioso uomo in piazza San Pietro che ha aizzato la folla contro i carbinieri. Probabilmente un iraniano.
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