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Showing posts from May, 2021

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Settima

La notizia lo sorprese. Erano stati trovati morti nella loro casa senza alcun motivo. Nessun scasso, nessun furto, non mancava nulla. Tutto era sistemato in modo ordinato, tutto era dove doveva stare. Attacco di cuore? La polizia e i medici legali stavano indagando. Così aveva detto la radio. Naturalmente, quando sentì la notizia, era seduto nel suo ufficio a lavorare e la notizia gli diede una potente felicità interiore. Certo, era qualcosa che sperava. Qualcosa che aveva aspettato così a lungo. Qualcosa è iniziato. Pensò di nuovo con un sorriso di soddisfazione. Ma era comunque sorpreso. Le sue parole erano state ascoltate? Lo credeva, ma faceva ancora fatica a crederci. Gente così non erano umanità, erano feccia. Non meritavano di vivere. Guardava il giardino fuori dalla finestra dell'ufficio. Oggi era il suo compleanno. Gli era stato fatto un grande regalo da parte di un grande donatore. Gli piaceva guardare la strada dall'alto, dietro i vetri appannati della finestra, dal ...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Sesta

  Velnio dovana[1] Non sono tempi per i santi, adesso. Non ci sono terre per i santi, oggi. Ma una volta era il tempo dei santi e c'erano terre per i santi. E molti miracoli potevano accadere. Poteva anche accadere che tu, sospettato di aver commesso un omicidio, fossi affrontato da un monaco che poteva cadere in ginocchio toccando terra con la fronte davanti a te e chiederti scusa. Una scena sconveniente. Irritante? Una messinscena? E se quell'omicidio non fosse stato commesso in realtà ma avrebbe potuto essere commesso da parte tua? Avresti potuto commetterlo tu stesso senza saperlo, e non potevi nemmeno immaginarlo, ma quel monaco lo sapeva perché poteva prevederlo. Poteva vedere ciò che tu non potevi ancora vedere. Non c'è spiegazione, tranne che quel monaco era un santo. Viveva sotto la mano di Dio. Viveva in una situazione di preghiera continua che sola può svelare una dimensione per molti inafferrabile. E quel monaco poteva allora umiliarsi al punto da dirti "Pe...

Le ragioni di questo nuovo libro in via di elaborazione: "Nessuno ti conosce così bene come me"

  Le ragioni di questo nuovo libro, Nessuno ti conosce così bene come me , continuano quelle messe in luce ne  Il cuore immacolato della Madonna . Temi religiosi ed esistenziali che hanno bisogno di venire alla luce, in un momento in cui l'uomo, quello che cerca e vuole la verità, che professa la verità, è costretto a vivere dostoevskianamente nel sottosuolo, o cristianamente nelle catacombe. O seguendo Ernst Jünger, a percorrere la via del bosco. Perché pubblicamente impera il collaborazionismo e la censura spietata sia del mondo laico che religioso. Come molti lo definiscono: il pensiero unico. Si indagano così le ragioni che resistono in quei cuori, sia spiritualmente che materialmente e che nel frattempo potrebbero anche attrezzarsi in una resistenza non più e non solo spirituale e convertirsi in modo analogo al seguire le orme di chi accanto al rosario usava la spada, come abbiamo imparato nei grandi esempi di Vienna e di Lepanto. Ormai la lotta per la verità non può vede...

Why a Saint might say you "Forgive me!"

  Are not times for Saints, now. Are not lands for Saints, today. But once, it was time and there were lands for Saints. And many miracles could happen. It could even happen that you, under suspicion to commit a murder, were confronted by a monk who might have sunk on his knee touching the ground with his forehead before you and begged your pardon. An unseemly scene. Isn't it? A mummery? What if that murder had not been committed but it might have been committed by you? You yourself might have committed it but you didn't know, you couldn't even imagine, but that monk knew because he could foresee it. He could see what you couldn't see. There is no explanation in it, except that that monk was a Saint. He lived under God's hand. He lived in a dimension of continuous praying which can disclose a dimension that is ungraspable for many. And that monk could humiliate himself to the point to say you "Forgive me!" Is that because he couldn't save you from the ...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Quinta

Ad te clamamus exsules filii Evæ Ad te suspiramus gementes et flentes in hac lacrimarum valle Se rimani in lutto e pianto in questa valle di lacrime non puoi vedere chiaramente, non riesci a distinguere l'altra realtà attraverso le tenebre di questa realtà. Ma se ho fede nella luce - si chiese - da dove viene? Nasce dalla sofferenza, dall'impossibilità di distinguere attraverso questa cortina di inganni? Così quando seppe che il Cancelliere si era scusato davanti alla sua gente e aveva dichiarato che aveva cambiato idea, il suo cuore sussultò. Non era mai accaduta una situazione del genere. Ma sapeva perché. Era apparsa stregata durante la conferenza stampa. Tesa. La tensione, il conflitto, sono il segno della mano di Dio. Ce lo insegna Dostoevskij, lo ha mostrato così chiaramente nelle sue opere, inconfondibilmente il segno di Dio è l'eterno conflitto nell'uomo. È un eterno mendicare con se stesso, il sentiero che conduce a Dio. E il volto del cancelliere aveva indubbi...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Quarta

Memorare, o piissima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo quemquam ad tua currentem præsidia, tua implorantem auxilia tua petentem suffragia, esse derelíctum Fu una rara tregua in cui le nubi e il cielo eternamente grigio cedettero a un sole inatteso, quel giorno che lei chiamò. Sembrava finalmente pavasaris , primavera. Il sole a cui in Calabria nemmeno rivolgeva un pensiero, se non di fastido per l‘eterno caldo, qui diveniva come il giorno del compleanno. La vita si faceva festa. E tutto sembrava più bello. Anche gli imbecilli, i seguaci di Satana e figli delle tenebre come li chiamava lui, che giravano tuttora con la mascherina stampata sulla faccia e i guanti di lattice a coprire le mani, gli parevano meno imbecilli. La luce stingeva i contorni troppo netti che ormai dividevano la razza umana di quella parte del mondo. Tutt’intorno si liquefaceva, perdeva l’asprezza del nord e si sentiva un po’ a casa, anche se sapeva che era solo un’illusione. Il prete al telefono le aveva dato...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Terza

An vero vitam polluit consortium nefariorum hominum, si se inserant affectionibus et assensionibus nostris, et vitam non polluit societas daemonum, qui coluntur criminibus suis?[1] (Sant’Agostino) Ma un mattino lui si alzò e si sentì demotivato. Sentì la carne sopra tutto, perché anche la carne ha le sue ragioni, perché il corpo è anima e l’anima è corpo. E sentì che il suo modo di pregare era sbagliato, il suo modo di vivere anche. Che la sua anima-corpo aveva perso lo spirito del ribelle, lo spirito del guerriero, di Jan Sobieski alle porte di Vienna. Ma dov’era finita la ribellione, i giovani ribelli? Un‘onda quietista aveva travolto la gioventù, ne aveva depauperato gli ormoni. Si scendeva in piazza per una squadra di calcio che aveva vinto il campionato ma non per la libertà. I popoli amano la schiavitù e non sanno gestirsi la vita da uomini liberi: quae dii expetant, populi exhibeant. Fin da piccola che provo a distruggere me stessa...ricordo che mi sentivo così brutta che non...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Seconda

Lo chiamerò. Disse lei. Farò anche questo. Che altro posso fare non lo so. La pandemia e la conseguente distruzione del lavoro si faceva sentire. In una settimana erano entrati cento euro. Poco più. Dovremo lasciare l’ufficio e lavorare da casa. Ormai i debiti sono troppi dobbiamo provare a non farne di più. Già dobbiamo due mesi di affitto. Un altro mese sarebbe troppo. Ti dispiace? Gli chiese. No, ormai non saprei che altro fare, seguo solo il flusso. Faccio il possibile per riuscire nel lavoro. Metto tutto l’impegno. Rispose lui. Ho fatto di tutto per ripulire la mia energia, ora non mi rimane che fare anche quello. Tutta la mia vita è sempre stato così. Problemi di soldi, non sono mai riuscita a cambiare la situazione. Disse lei a sua volta. La strada pareva presa. Avevano un deposito versato all’inizio quando erano entrati nell’ufficio. Con quello avrebbero pagato gli affitti arretrati. E se ne sarebbero andati. In questo mondo mai devi attaccarti a nulla e nessuno, ancor meno a q...

Nessuno ti conosce così bene come me - Parte Prima

Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco cos’ero prima di nascere» (Cesare Pavese – La luna e i falò) Nessuno ti conosce così bene come me. Le disse. Lei lo guardò. Senza espressione. Solo uggiolì: uh uh. Erano sdraiati sul letto. Fuori era nebbione. Lei aveva pianto. Lui le aveva detto: il mio compito prima di morire è far sì che tu e le tue figlie non abbiate problemi quando io non ci sarò più. Lei aveva pianto. Il sabato e la domenica piangeva sempre. Era un dramma. Anche quel sabato il dramma cominciava. Perché piangi? le chiese. Ma tu non vuoi vivere con me? Tu vuoi morire? Gli aveva risposto. Sì, lui voleva morire. In quel mondo non aveva più senso vivere. Era un mondo di vermi che si rivoltolano uno sull’altro. Ma non ora. Ancora era presto. Doveva aspettare. Aspettare che le cose si mettessero a posto. Se lui era lì, davanti ai suoi occhi, a chi doveva dire grazie se ...

What happened after Jesus Christ's death?

Et omnis, qui vivit et credit in me, non morietur in aeternum. Credis hoc? (John 11:26) After he cried out to the universe, there was a big earthquake. 120 tombs opened and 120 dead people resurrected. And darkness fell upon the earth. The sun disappeared, the moon vanished and the stars lost their light and the dark was horrible. The resurrected people were healthy and sound and for 40 days and 40 nights were talking and comforting their families. And among them, there was Saint Simeon, to whom it had been revealed by the Holy Spirit that he would not see death before he had seen Our Lord Jesus Christ. Saint Simeon, the one who circumcised Jesus.  It was him who described to his family the way Jesus Christ visited Hell because he was in Hell. He said: we heard three knocks. It was Our Lord. And he was knocking at the door of Hell. And He wanted the doors open for Him. Although he could, whenever he wanted, open those doors, as a Sovereign. But he was asking, nevertheless. He is F...

Gli ignavi

Non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita è tanto bassa, ... Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna (Dante Alighieri) Li sfidava uno per uno passandogli innanzi la piccola coraggiosa e minuta donna, proprietaria di una torteria che quei 40, come i ladroni, aveva inviato uno stato che da tempo aveva dichiarato guerra al suo popolo su tacito consenso di una maggioranza del popolo altrettanto ignava. Erano lí infatti per chiudere il negozio di torte di quella donna minuta che davanti alla follia del male di uno stato guidato da figli di Satana resisteva e chiedeva solo di lavorare. Lei, luce davanti alla tenebra, che i 40 ignavi rappresentavano. "Ma non vi vergognate !" E li fissava uno ad uno. Loro gli occhi volevano nasconderli a se stessi. Guardavano innanzi, al loro nulla. Non conoscevano le parole di Cristo sic quia tepidus es et nec calidus nec frigidus, incipiam te evomere ex ore meo. Ed era una gran fortuna, perché alla vergogn...

Il rapimento

A volte ritornano, senza spiegazione, i fantasmi. E quando meno te lo aspetti ecco che il passato a cui piú pensi di interessare ti cerca. E ti vuole. E magari ti rapisce. Fui rapito, infatti, non so come, ne da chi. Non saprei. Fu una forza che mi prese, come nei sogni, e in un attimo mi ritrovai migliaia di chilometri lontano. E' difficile crederci, lo so. Ma fu così. Mi ritrovai alle pendici di un monte che conoscevo, dove avevo vissuto molti anni prima. Il monte Albano. In un piccolo villaggio di nome Artimino, sulla collina che divide la provincia di Prato da quella di Firenze e da lassù si gode la vista della valle dell'Arno, che viene giù da Firenze e corre verso Pisa. Era forse settembre. A giudicare dall'odore delle piante e dal colore della luce vespertina, doveva essere settembre. Al più tardi i primi giorni di ottobre. Beh, lo confesso, la meraviglia fu tanta. E provai gioia ad essere lì. Il posto è bellissimo. Mi ricordai del ristorante, Biagio Pignatta, dove...

The paradise - notes from a far-east world

  It is a call. Nothing more than a call. A call to justice, the justice that you cannot see in this world. It is a fight between you, your instinct to life and the instinct to justice that becomes so powerful, irrepressible. This scream of justice is such a big howl that you can't suffocate it. It urges because you want justice hic et nunc. You can wait no longer. That scream perforates your night, and when you wake up it doesn't stop piercing your brain. It has become a sort of invisible blanket between the world and you. You live wrapped in that blanket. Injustice is everywhere. You breathe it, you feel it, disguised, mocking at you, laughing at you, it challenges you every moment you live in this false reality. There are moments, unexpectedly, when something inside you tries to assure you that you don't really mind so much, not so very much, after all. Justice is not the whole of a man's life. But then it comes, that thrill, it starts again that whistle drilling yo...

The world called Italy

A diebus autem Ioannis Baptistae usque nunc regnum caelorum vim patitur, et violenti rapiunt illud (Matteo 11,12) I am unsure how to call it, but there is in this world called Italy a heart which is not a heart, but a spineless heart, a heart which is not used to suffer and deprive itself to gain vigour and strength but it is in any and single situation oriented to continuously please itself. A heart that is incapable to express bravery and heroism because is grounded on a natural split between feeble and flaccid vigour. Years ago I supported a theory: what you eat decides what you are. Italians are autoreferenziali , self-referential, because they eat food whose quality is uncomparable, without confrontation. That drew them to be self-referential, arrogant, selfish, materialistic. They made a religion of the quality, of their arrogance. They lost themselves in this autoreferenzialità , they became shortsighted. They started living just for their selfish ego. They went completely lost...

Italians

Le persone chiedono la libertà di parola per compensare la libertà di pensiero che raramente usano. (Søren Kierkegaard) The stupidity of these folk, the Italians, consists in not having an underground life. I am sure a few of them has read Dostoevsky, a lot of them, even, has never read a book. They completely ignore the meaning of it, just are surface. Dull people. Dazzling sometimes but dull in the end. I have no idea about the reasons that led me to write down these notes except that I am fed up. Disgusted by their irresponsible way of living. They are children and less than children. They are so keen to obey. They need to obey, it is in their treacherous preposterous and servile nature to obey. I am not Italian, even though I was born in Italy. For many years, for long long years, I said I was Etruscan. But now I am confused I am tired I became harsh, hurting Those days which I was living in Italy, when I used to say that I was Etruscan, I was in their midst, I was sick as they a...