Memorare, o piissima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo
quemquam ad tua currentem præsidia, tua implorantem auxilia
tua petentem suffragia, esse derelíctum
Sembrava finalmente pavasaris, primavera.
Il sole a cui in Calabria nemmeno rivolgeva un pensiero, se non di fastido per l‘eterno caldo, qui diveniva come il giorno del compleanno. La vita si faceva festa. E tutto sembrava più bello.
Anche gli imbecilli, i seguaci di Satana e figli delle tenebre come li chiamava lui, che giravano tuttora con la mascherina stampata sulla faccia e i guanti di lattice a coprire le mani, gli parevano meno imbecilli. La luce stingeva i contorni troppo netti che ormai dividevano la razza umana di quella parte del mondo. Tutt’intorno si liquefaceva, perdeva l’asprezza del nord e si sentiva un po’ a casa, anche se sapeva che era solo un’illusione.
Il prete al telefono le aveva dato appuntamento in una chiesa del centro, non distante da Vokiečių gatvė, che non nominiamo, ma è nota mèta di anime malate.
Accompagnarla lì fu meno greve, avvolti dalla benedizione di tanta luce.
Che l’ha spinta a cercare aiuto? Le chiese il sacerdote.
La mia sofferenza. E’ senza fine. Rispose.
Ma da quanto va avanti?
Da sempre. Ma negli ultimi anni è tutto peggiorato.
In che modo?
Grande stanchezza. Senso di oppressione. Negatività. Nulla funziona.
In chi ha cercato aiuto finora?
In persone che mi pulissero l‘energia. Che mi dessero energia. Mi manca energia. Non ho energia.
Come si sente quando si trova in luoghi sacri?
Prima, li avvertivo in modo scettico, ora li cerco, sento che ne ho bisogno.
Ha visitato la Piramide di Merkinė?
No.
E‘ mai stata sul monte dell‘Angelo?
No.
Ha dipendenze da alcol, nicotina, medicine, caffè, pornografia, sesso…?
Dal sesso, forse.
Da quando?
Fin da giovane, da quando avevo diciotto anni, forse.
Ha in casa segni che potrebbero essere attribuiti a spiriti maligni?
No, non mi pare
Nella sua famiglia sono successe cose strane?
Non ora, ma…quando ero bambina mia padre si suicidato….
In che modo?
Ha bevuto acido.
Suo padre era dipendente dall’alcol?
Sì.
Nella sua famiglia ci sono stati membri del KGB?
No,
Assassini di guerra?
No.
Criminali?
No
…
La conversazione avveniva su una panca della chiesa. Essenziale. Come l’esistenza di quei giorni.
Lui a distanza guardava le due figure minuscole del sacerdote e di lei perdersi nell’enormità dello spazio davanti all’altare.
Dal finestrone posto in alto sulla parete sinistra rispetto all’altare entrava la luce di quel sole straordinario che avevano lasciato fuori.
Al centro. Sopra l’altare. Pendeva una croce gigante con il Cristo inchiodato.
Il sole lo illuminava.
A lui venne voglia di pendere abbracciato in eterno ai piedi di quella croce.
Avrebbe voluto avere una visione. Una locuzione.
Perdersi in eterno in essa.
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