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Gli ignavi



Non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
...
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna
(Dante Alighieri)

Li sfidava uno per uno passandogli innanzi la piccola coraggiosa e minuta donna, proprietaria di una torteria che quei 40, come i ladroni, aveva inviato uno stato che da tempo aveva dichiarato guerra al suo popolo su tacito consenso di una maggioranza del popolo altrettanto ignava.
Erano lí infatti per chiudere il negozio di torte di quella donna minuta che davanti alla follia del male di uno stato guidato da figli di Satana resisteva e chiedeva solo di lavorare.
Lei, luce davanti alla tenebra, che i 40 ignavi rappresentavano.

"Ma non vi vergognate !" E li fissava uno ad uno. Loro gli occhi volevano nasconderli a se stessi. Guardavano innanzi, al loro nulla. Non conoscevano le parole di Cristo sic quia tepidus es et nec calidus nec frigidus, incipiam te evomere ex ore meo.
Ed era una gran fortuna, perché alla vergogna si sarebbe aggiunto il disgusto. Di se stessi.
E però probabilmente quel vomito dovevano sentirlo nella vergogna che provavano ma accettavano, in nome della loro ignavia.
"Dovreste vergognarvi, dovreste vergognarvi, dovreste vergognarvi di quello che fate" li sfidava uno ad uno la piccola David di Chivasso i 40 Golia fatti di nulla. Di vuoto interiore. Di accettazione passiva. Di abitudine al niente che insozzava quella divisa che avrebbe dovuto essere un segno di eroismo ed era ormai divenuta un marchio di ignominia. Sull'attenti, e a capo chino. L'ignominia pesa.
Se fossero stati eroi, ma non lo erano, avrebbero detto "No, ora basta!"
Ma ignavi tacevano.
La storia li avrebbe presto dimenticati, ma il disonore no.
"E' uno schifo. Io ve lo dico. E' uno schifo. Rimarrà nella storia questo schifo!"
Qualcuno cercava di alzare il peso del capo crollato sotto il peso di quello schifo mettendo le mani sul cinturone per assumere una postura marziale. Come fosse lí a fronteggiare chissà quale pericolo.
Il ridicolo dell'uomo non ha limiti.
"Guardate gli occhi di questi signori, guardateli bene, guardateli come si vergognano" e li indicava uno ad uno la piccola David di Chivasso.
"Avete giurato sulla costituzione?"
Tacevano.
"E allora se avete giurato perché fate tutto questo?"
E tacevano.

"Io sono nata libera e nessuno mi può tenere schiava"

Ma ora non parlava più ai poliziotti, i 40 poliziotti, vittime della loro stessa ignavia. Ora parlava ad altri eroi. Quei cittadini di Chivasso che si erano radunati nella piazza davanti al negozio e incrociavano il nulla degli sguardi dei 40 eroi in divisa e filmavano con i loro telefonini il coraggio di quella donna minuta e sola che a mani nude fronteggiava la vergogna di un'ignavia che infettava più del virus.


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