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Showing posts from December, 2018

Memoirs of a Martial Artist - The Jie (Who the hell are they?)

- If one punches with anger, his mind is dangerously sick. For this reason we must seek love in martial arts, love is fluid like smoke, it moves everywhere and in every direction. Only if love is the object of your mind your body becomes fluid. In anger, fear and in hatred body is rigid, hard. Love is energy, if you have love you have energy, an inexhaustible source of energy. After fifty years of age body needs elasticity and fluidity. Everyone love himself. Who does not love himself? Maybe a few...usually people love themselves, their ego. A martial artist must look inside and seek for love – The Master spoke. The day I arrived in Vilnius my goal was to find a new martial art. The search for it took eleven months. Until I met The Master. After moving to Vilnius I learned many things. A new reality. New people, new culture. New mentality. New colours , new flavours, new smells...a different world from the world I was coming from.  But, the most important thing I learn...

"Poker a Vilnius" di Ričardas Gavelis (traduzione in progress)

(foto di Živilė Abrutytė) Una stretta fenditura fra due alti edifici, una breccia in una parete incrostata di finestre cieche. Uno strano passaggio a un altro mondo. Di là, cani e bambini scorrazzano, di qua, una strada vuota e grumi di polvere portati dal vento. Una faccia bislunga rivolta verso di me: labbra sottili, guance scavate, occhi silenti (forse marroni) - una faccia di donna, latte e sangue, richiesta e tormento, divinità e depravazione, canto e mutismo. Una vecchia casa nelle spire di pampani di uva selvatica nei recessi di un giardino. Più a sinistra meli rinsecchiti, a destra foglie gialle sparpagliate svolazzano nell'aria, anche se i rami dei cespugli non mostrano fremito... Così mi svegliai quella mattina (come certe mattine) sotto i presagi di immagini dolorosamente chiare, che non è rimesso alle tue facoltà inventare o scegliere. Qualcun altro lo fa per te e risuonano nel silenzio e penetrano nel cervello che ancora dorme, e di nuovo scompaiono. Impossib...

"Moriremo babbo?"

- Che faremo babbo? - Non lo so Fabrizio. Aspettiamo. - Ma moriremo babbo? - No, Fabrizio, non moriremo. Non sono morto in guerra e non moriremo ora. Morirò un giorno, ma non ora. Verso le 6 del mattino l' acqua cominciò ad entrare nell'ingresso. Ora cominciava a far luce e si distingueva meglio l'immenso mare motoso che si spingeva verso la casa venendo a impattare in modo costante e senza impeto. Entrò Alvaro Magazzini, il proprietario di casa, insieme a sua moglie Rosina. - Che fate? Venite su da noi al secondo piano? Vi diamo una mano a portare su le cose che volete salvare. Da sopra, Fabrizio e Luigi si affacciarono alla finestra della cucina di Alvaro, che dava sul dietro della casa. L' acqua che sul davanti giungeva senza impeti girando intorno alla casa formava un mulinello sul retro spruzzando onde sporche di mota nell'aria. In quel gorgo videro apparire e scomparire tronchi d' albero, suppellettili, carcasse di animali e a Fabrizio s...

4 novembre 1966

Già lo sentimmo venire nel vento d’agosto, nelle pioggie di settembre torrenziali e piangenti, e un brivido percorse la terra nuda e triste (Vincenzo Cardarelli) Da giorni pioveva. Eppure non era freddo, anzi le temperature tendevano ad alzarsi. Ma Fabrizio era felice. Sua madre gli aveva comprato un vestito nuovo. Il giorno dopo, il 4 novembre, festa delle forze armate, lo avrebbe messo. Sarebbe andato alla messa a Montelupo con il vestito nuovo. Quasi toccava il cielo con un dito per la felicità. Voleva farsi vedere agli amici con il vestito nuovo. La pioggia continuava a cadere incessante. Una pioggia spessa, pesante, che non dava respiro e aveva il senso dell’imminenza, di un voler annullare ogni creatura che era sotto quello strato di acqua senza fine. I fiumi principiavano a preoccupare in tutta la Toscana. Da Firenze arrivavano le voci che l’Arno era grosso e cominciava a far paura. Anche a Montelupo, punto di confluenza fra la Pesa e l’Arno, si cominciava a...

Natale 1966 - Babbo Natale non esiste

(foto di Živilė Abrutytė) Quel Natale 1966, dopo l'alluvione, portò molte novità. Per Fabrizio la novità fu che Babbo Natale non esisteva. Uno shock, come se improvvisamente il Dio in cui credi non esistesse più; con la differenza che perdere la fede non è mai un evento improvviso. È solitamente un processo lento, legato a dubbi, delusioni, rancori per non essere stato ascoltato, rabbia per le tante preghiere mai esaudite. Fabrizio era un sognatore e figurarsi modi alternativi in cui la realtà potrebbe essere era il suo gioco preferito. Lambiccarsi il cervello gli piaceva. Come un vecchio potesse in una sola notte consegnare i regali in tutto il mondo e scendere con il suo pancione dalla stretta cappa del camino, non costitutiva un problema di adattamento per la sua fantasia, come per ogni fantasia di ogni bambino cresciuto in quella favola. Ma è pure vero che le bugie quando si scoprono provocano traumi. Forse momentanei, ma pur sempre traumi più o meno lievi o f...

Natale 1966 - il Natale dopo l' alluvione

Quel Natale fu diverso. Vollero sia Silvano che Sabatina che fosse diverso. L'alluvione li aveva prostrati, ridotti in ginocchio, ma erano riusciti a riprendersi. Silvano aveva ricominciato subito a lavorare alla Federazione, più di prima. Sabatina aveva raddoppiato le forze e come per un effetto magico era riuscita quasi a competere con Rosina. Anche Rino aveva smesso di prenderla in giro e la riempiva adesso di complimenti. - Brava Sabatina. Ora sí che mi garbi. A te, ti ci voleva la piena dell'Arno per datti una smossa. Se continui cosí superi Rosina. Era probabilmente nell'aria di quel Natale del 1966 il voler reagire. Si respirava un clima di voglia di uscire dalla calamità che si era abbattuta sulla Toscana Sarà un Natale "duro" dicevano a Firenze, ma i fiorentini non mollavano. Riaprivano i negozi, decoravano la città, facevano gli alberi di Natale in casa, li addobbavano di palline colorate e lucine, ricominciava la vita. Nel chiostr...

Mondi paralleli

(foto di Živilė Abrutytė) Fu allora che Sabatina pensò di lasciare Silvano. Dopo l'ennesimo tradimento di Silvano Lo zio Foffo era morto. Artemesia si era sposata e trasferita a la Sughera, un piccolo paesino non distante da Montaione. Sua madre Laura era andata a vivere a Castelfiorentino, insieme a Primetta. E a causa di Primetta, si potrebbe dire. Primetta subito dopo la fine della guerra si era fidanzata con Roberto, un ragazzo delle Mura. Quando ormai tutti pensavano che Primetta fosse destinata a rimanere zitella, lei, contro ogni previsione, in virtù di uno scarto inatteso, aveva incontrato Roberto. Roberto era un bel ragazzo, che per una ferita riportata in guerra camminava con una gamba interita. Aveva come si diceva allora un “mancamento” e giunto a quel punto anche lui vantava poche speranze di accasarsi. Primetta d’altronde era ormai a venottoanni e le sue possibilità erano del pari ridotte al lumicino. - Io non ho bisogno di sistemarmi. Posso ...

Sie (Jie) - Incipit von "Poker in Vilnius" von Ričardas Gavelis

... ein längliches Gesicht einer Frau ... (foto Živilė Abrutytė) Ein enger Spalt zwischen zwei hohen Gebäuden, ein Durchbruch in einer mit blinden Fenstern verkrusteten Wand. Ein seltsamer Durchgang in eine andere Welt. Dort, herumrennen Hunde und Kinder. Hier, eine leere Straße und Staubklumpen, die vom Wind getragen werden. Ein längliches Gesicht, das mir zugewandt ist: schmale Lippen, hohle Wangen, stille Augen (vielleicht braune) - ein Frauengesicht, Milch und Blut, Wunsch und Qual, Göttlichkeit und Verdorbenheit, Gesang und Stummheit. Ein altes Haus in dem Griff wilder Traubenbüsche in den Abgründen eines Gartens. Weiter links, vertrocknete Apfelbäume, rechts flattern zerstreute gelbe Blätter in der Luft, auch wenn die Äste der Büsche keinen Rauschen zeigen ... So bin ich an diesem Morgen (irgendwelchen Morgen) unter einem Vorzeichen schmerzhaft klarer Bilder aufgewacht, die du nicht selbst erfinden oder auswählen kannst. Jemand anderes tut es für dich und sie dröhn...

Editoria filtri preventivi e poteri forti

Perché si pubblicano certi libri e non certi altri? Perché certi libri che pur essendo delle autentiche cagate hanno successo mondiale e altri no? Perché i libri e i film italiani che hanno successo all'estero sono sempre libri di stampo neorealista (con pochissime eccezioni)? Libri e film che parlano dell' Italia povera e stracciona, del dopoguerra ecc... Non può essere un caso. Il caso non esiste. Esiste un sistema e una sua swerve. Come nelle arti marziali. Esiste un sistema, in cui il singolo può avere un'invenzione ma che sempre si basa su quello che ha imparato all'interno del sistema. Non può essere diversamente. Non posso (in quanto non ho prove dirette) affermare che esiste una censura della letteratura o una vera e propria manipolazione da parte degli editori (come nel campo dell'informazione dei media), ma una letteratura filtrata è attiva, sì. Questa è una certezza. Gli editori (e anche Lei in un video ne accenna) accettano e pubblicano solo ciò ...

Sabatina e l’Italia di Guareschi

A Sabatina non dispiaceva l‘idea del Cristo, della Madonna e della chiesa che respirava nei romanzi di Guareschi. A lei una visione cattolica di quel tipo stava bene. La religione di Sabatina era da paese. Obbedire al prete, osservare le feste comandate, non mangiare carne il venerdì, non votare comunista, confessarsi ogni tanto. E andare a messa, ma non sempre. Per parlare con Dio non c’era bisogno di recarsi sempre in chiesa. Anche da casa si poteva parlare con Dio. Che bisogno c’era di andare in chiesa? Era importante andarvi a Natale e Pasqua. E infatti a quelle messe non mancava mai. Alle altre si poteva andare o non andare. Come diceva Guareschi, anche lei non era una „stakanovista dell‘acquasantiera“. Aveva cominciato a leggere i libri di Guareschi dopo aver visto in TV i film con Fernandel e Gino Cervi. La serie su Don Camillo e Peppone. Aveva ritrovato il gusto della lettura. Dopo che si era sposata aveva smesso di leggere come invece faceva da ragazza quando leg...

Erinnerungen eines Kampfkünstlers

- Wenn man vor Ärger schlägt, ist dein Geist gefährlich krank. Dafür müssen wir die Liebe in der Kampfkunst suchen, Liebe ist fließend wie Rauch, er bewegt sich überall und in alle Richtungen. Nur wenn Liebe das Objekt deines Geistes ist, wird dein Körper fließend. In Wut, Angst und Hass der Körper wird so hart. Liebe ist Energie, wenn man Liebe hat, hat man Energie, eine unerschöpfliche Energiequelle. Nach fünfzig Jahren braucht der Körper Elastizität und Fließfähigkeit. Jeder liebt sich selbst. Wer liebt sich nicht? Vielleicht ein paar ... normalerweise lieben die Leute sich selbst, ihr Ego. Ein Kampfkünstler muss nach Innen schauen und nach Liebe suchen - der Meister sprach so. Am Tag meiner Ankunft in Vilnius war es mein Ziel, eine neue Kampfkunst zu finden. Die Suche danach dauerte elf Monate. Bis ich den Meister traf. Nach dem Umzug nach Vilnius habe ich viel gelernt. Eine neue Realität. Neue Leute, neue Kultur. Neue Mentalität. Neue Farben, neue Aromen, neue...

Servizi segreti, censura e editoria - Parla Gianni Lannes

"Perché cambio editore ad ogni libro? Perché ogni libro ha un editore diverso? Il mio libro su Ustica, per esempio, io l'ho proposto anche a editori ben noti. Mi hanno detto che è un ottimo lavoro, straordinario...ma non è il momento politico. Qualcuno mi ha risposto che c'è una crisi economica. Queste sono le risposte per esempio della Mondadori, o altri che nemmeno hanno risposto come la Feltrinelli, o la Rizzoli...o anche Chiare Lettere, editore straordinario ma che dopo sei mesi neanche ho avuto una risposta. Io non accetto censure, e per questo cambio editore" (Dal video di Salusbellatrix Italia, USA...e getta)

La rabbia - di Pier Paolo Pasolini e Giovannino Guareschi

È del 1963 il documentario fatto a due mani da Pier Paolo Pasolini (prima parte) e Giovannino Guareschi (seconda parte). Schierato, celebrativo del marxismo Pasolini, con temi paleobuonisti in nuce, paleoglobalismo in nuce in riferimento alla razza unica globale, che suonano strane in uno che combatteva l' omologazione, retorico, poetico alla finee. Dal minuto 51.11 i nizia la parte di Guareschi, che io consiglio di guardare. Non schierato, apartitico, contro il comunismo e la chiesa cattolica, sovranistico, essenziale, asciutto e anticipatore di tutti i temi che travagliano la nostra società contemporanea il documentario di Guareschi. Non vi è una delle cose menzionate da Guareschi nella sua parte del documentario che non sia tuttora attuale. Io pur considerando Pasolini un gigante del pensiero degli anni del dopoguerra mi schiero con Guareschi Guareschi.

die Tür

- Warum liebst du mich nicht mehr? - Ich weiß es nicht ... bisher haben wir es vermeidet, keinen Unsinn zu reden. Warum jetzt? Sabatina versuchte ihn zu umarmen. - Hör auf. Bitte. Nicht jetzt. Ich muss weg. In 30 Minuten fährt mein Zug ab.  Sabatina fühlte sich gefangen. - Wohin gehst du heute ? - Sie fragte ihn. - Nach Rom habe ich einen Termin mit Nenni. - Wirst du um Mitternacht zu Hause sein? - Das glaube ich nicht. Möglich jedoch …eine Übernachtung in Rom ist mir zu teuer. Sabatina verspürte ein Gefühl der Verzweiflung. Sie konnte nicht sprechen. Sie wusste nie, wie man spricht. Sie wusste nur, wie man schweigt. Und sie war es gewohnt, in ihrem Leben still zu sein. Es war November draußen. Es regnete und es war kalt. Wie sie diese Tage gehasst hat. Silvano öffnete die Tür. Das Eis der Tramontana trat ein. "Ciao", sagte er. Sabatina antwortete nicht. Silvano blieb eine Zeitlang unentschieden. Dann überquerte er die Schwelle und schloss die Tür vor Wut. Sabatina bl...

Schreiben, eine schöne Obsession

"Ich repräsentiere nichts. Ich bin die Darstellung, aber alles ist gemischt. Leben. Charaktere ... ist dann alles falsch? Nein! Es ist alles wahr. Besonders die Charaktere. Für mich zu handeln heißt, mehr zu leben. Für mich zu handeln heißt, mehr zu leben. Hinzufügen. Idealisieren. Verwandeln. Emotion zu Emotionen hinzufügen, Leidenschaft zu Leidenschaften. Wo die Performance endet, endet meine Realität "(Monica Vitti). Ich könnte nicht besser ausdrücken, was das Schreiben für mich bedeutet als mit Monica’s Vitti’s Worten, die sie in den oben genannten Sprüche ausdrückt, was es für sie bedeutete, zu handeln. Schreiben bedeutet auch für mich, mehr leben. Es ist in erster Linie vor allem und im Wesentlichen "mehr zu leben" in dem Moment, in dem ich schreibe. Schließlich konnte ich mich nicht von Monica Vitti Definition ablenken. Ehrlich gesagt, ich habe die Kultur der fünfziger, sechziger und siebziger Jahre in Italien nicht wirklich geschätzt und sogar un...

Giovannino Guareschi la degenerazione del comunismo e la speranza dell' Italia contadina (paleoindustriale, per dirla con Pasolini)

Nel dopoguerra due giganti dell'Italia intellettuale, Pasolini e Guareschi, colgono i sintomi di una globalizzazione incipiente("omologazione" Pasolini - "degenerazione comunista" Guareschi) entrambi esaltando invece l'Italia rurale e preindustriale. Riporto qui sotto le parole di Guareschi che introducono la storia "Il compagno don Camillo" e le faccio mie. Istruzioni per l’uso Questo racconto - ultimo, in ordine di tempo, della serie "Mondo Piccolo-Don Camillo" - lo pubblicai a puntate negli ultimi quattordici numeri (annata 1959) di Candido, l’ebdomadario milanese da me fondato nel 1945, e che ebbe una riconosciuta funzione propagandistica nelle importantissime elezioni politiche italiane del 1948, contribuendo validamente alla sconfitta del partito comunista. Candido non esiste più, deceduto nell’ottobre del 1961, a causa soprattutto del totale disinteresse che gli italiani del miracolo economico e dell’apertura a sinistr...