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Showing posts from January, 2019

La Gladio Rossa - fu attiva fino al sequestro Moro

Gli ultimi giorni in questo mondo (da "Il giorno che l'Italia morì")

(foto Živilė Abrutytė) Silvano provò ad alzarsi. Voleva camminare. Voleva andare in camera, dove Sabatina dormiva. Era da poco ritornata dall’ospedale. Le medicine l’avevano stordita, anche se aveva una fibra forte. In vecchiaia era più ceduto lui, sia mentalmente che fisicamente, che lei. Lei era rimasta il toro focoso che era da giovane. Aveva perso in forza fisica ma non aveva perso in nulla riguardo alla volontà e alla cocciutaggine, che era forse addirittura aumentata. Silvano invece era ormai un cavallo azzoppato, molto azzoppato. La cui lucidità mentale appariva e scompariva. La cosa strana era che lui lo avvertiva quando non era lucido e faceva discorsi strampalati ma non poteva fare nulla per impedirlo. Apparteneva ad un'altra forza che era dentro e non poteva fermarla. E parlava e pensava per lui. Una forza su cui poi con un atto imperioso di volontà riusciva talora a imporsi e a ritornare se stesso. - Silvano, dove vai? – gli chiese la filippina. - ...

Memoires of a Martial Artist - We were alone in the world.

(foto Živilė Abrutytė) The Master had explained to me, without any apparent reason, that someone has funneled thousand of euros in that coffee shop, where I encountered him, to keep it open during the winter. In Vilnius to manage any local business was really hard in that season. There was a sort of depression in winter around the center. Few passersby, no tourists, no business, given the harshness of the winter…an unfortunate situation to run a shop in winter in Vilnius, because the weather was astonishingly cruel. An Italian I knew used to say that in those days ci sono i lupi per le strade. He meant that the streets are so deserted that only wolves go around the empty gatvės (streets) descending down from the hills into the city and looking for food. And I agree with his similitude. Outside the road had disappeared without leaving any trace. The air was smoking with snow. The snowstorm had caught The Master’s sight. The Master seemed terrified by the roaring and howling ...

Batteriehühner – Michel Houellebecq “Sérotonine”

Via LeParisien Vor dem Werbegeschrei über die Bücher von Michel Houellebecq, insbesondere Sérotonine , musste ich diesen Autor lesen, von dem ich seinen früheren Roman Submission nicht lesen konnte. Houellebecq ist meiner Meinung nach ein radikaler Chic der Literatur, und um ehrlich zu sein, musste ich mich dazu zwingen, Sérotonine zu lesen. Und doch musste ich endlich aufgeben. Sérotonine machte mich nervös und folterte mich. Am Ende gab ich wie in einem Erlösungsakt auf. Es war zu viel zu ertragen. Er hat keinen Stil. Er schreibt auf eine langweilige und banale Art und Weise ohne Geschwindigkeitswechsel. Von Seiten bis Seiten gibt es keinen Dialog, aber Houellebecq ist nicht Henry Miller, er hat weder die Stilfähigkeit von Henry Miller noch seine Fähigkeit, den Rhythmus zu wechseln. Seite für Seite verläuft harmlos und langweilig harmlos. Banal. Aber, ja, man weißt daß, dies ist die Gesellschaft des Mittelmaßes, in der der perfekte Mittelmäßiger siegt. Und sicherlic...

Boia chi molla

Nel 1970 Rumor varò un governo monocolore, composto in modo assurdo: 27 ministri e 56 vice ministri. “Una ciurma scandalosa - li chiamò Montanelli - Il parlamento si è ridotto a un parco buoi - continuava Montanelli - Questi uomini - rincarava - fatte le solite eccezioni, fanno pietà e seguiteranno a farlo finché si insisterà a sceglierli fra i mestieranti del cosiddetto ‘apparato’ dove non militano che gli scarti di tutte le professioni. Si chiamano ‘correnti’. Ma queste correnti non sono entità astratte. Sono degli uomini. E questi uomini chi li ha scelti se non i capi? Quali criteri costoro abbiano seguito lo si vede ora. Evidentemente per mettersi al riparo da futuri rivali hanno preferito reclutare gli adepti nel pattume delle mediocrità. Ma ai mediocri, per andare avanti e far carriera non resta che l'intrallazzo. Ed è proprio questo che sta dilagando nel nostro ambiente politico”. Montanelli fu indubbiamente visionario ma, come Badoglio nel ’43, nemmeno lui immagina...

Battery hens: MICHEL HOUELLEBECQ - Sérotonine

We have the same pale Comb, clipped yellow beak and white or auburn Feathers, but as the door opens and you Hear above the electric fan a kind of One-word wail, I am the one Who sounds loudest in my head. (Unknown poet) Because of all the hype around Michel Houellebecq, Sérotonine in particular, I found myself obliged to read this author of whom I had no enough patience endurance to read his former novel, Submission . Houellebecq in my opinion is a radical chic of literature and to be honest, I had to force myself to read  Sérotonine . And yet I finally had to give up. Sérotonine made me nervous, and tortured me. In the end I gave up in an act of salvation. It was too much to bear. He has no style. He writes in a boring and banal way, without any change of pace. For pages and pages, there is no dialogue, but he is not Henry Miller, he does not have the stylistic ability of Henry Miller nor his capacity to switch the rhythm. Page after page proceeds harmless an...

Polli d'allevamento - Michel Houellebecq "Sérotonine"

We have the same pale Comb, clipped yellow beak and white or auburn Feathers, but as the door opens and you Hear above the electric fan a kind of One-word wail, I am the one Who sounds loudest in my head. (Poeta ignoto) Davanti a un battage pubblicitario come quello di Michel Houellebecq, di Sérotonine in particolare, mi sono trovato obbligato a leggere questo autore di cui non ero riuscito a leggere in nessun modo Submission . Houellebecq a mio avviso è un radical chic della letteratura e mi sono fatto violenza per leggerlo. E tuttavia ho dovuto mollare. Mi innervosiva, mi torturava. Alla fine ho mollato. Al troppo si deve alla fine cedere. Non ha stile. Scrive in modo noioso e banale, senza cambio di passo. Per pagine e pagine non vi è un dialogo, ma non è Henry Miller, non ha la capacità stilistica di Henry Miller né il suo cambio di passo. Pagina dopo pagina procede inoffensivo innocuo e noioso. Banale. Ma si sa, questa è la società della mediocrità, dove il mediocre per...

Operazione BLUE MOON (2)

Figli del Sessantotto

Fabrizio aveva cominciato a giocare al calcio a causa di un altro rifiuto di suo padre. Non gli piaceva il calcio. Fu solo un ripiego, un surrogato di una delusione. La delusione della sua vita. Fin da piccolo amava la bicicletta. Alla Graziani avevano costituito un gruppo di ragazzini ciclisti e gareggiavano fra di loro. Avevano le biciclette più disparate. Tutti comunque avevano biciclette con cambio. Solo due di loro possedevano la bicicletta da corsa. Fabrizio aveva invece la bicicletta da donna di sua madre. Gareggiava con quella, e nessuno riusciva a batterlo. Teneva il passo in pianura e come la strada cominciava a salire si metteva davanti e non ce n’era per nessuno. In quei momenti si sentiva un campione, il suo campione: Franco Bitossi. Bitossi, il famoso “cuore matto” non abitava lontano da Montelupo. E a Fabrizio qualche volta capitava di vederlo dal vivo, anche se per lo più lo seguiva in TV. In quei momenti che si alzava sui pedali e spingeva come un forsen...

E non cangiò lo stile della travagliosa vita, la diletta luna

Onore a Voi, uomini e artefici della grande impresa spaziale. Onore a tutti coloro che hanno reso possibile l’audacissimo volo…onore a Voi che, seduti dietro ai vostri prodigiosi apparecchi governate, a Voi che notificate al mondo l’opera e l’ora la quale allarga alle profondità celesti il dominio sapiente e audace dell’uomo…e ciò che stupisce di più è vedere che non si tratta di sogni. La fantascienza, si dice, diventa realtà  Le Parole di Paolo VI esaltarono quella notte in cui l’uomo sbarcò sulla luna. Una notte in cui il 96% egli italiani rimase incollato alla TV. Una calda notte di luglio dove si vedevano finestre aperte e illuminate e le strade erano vuote. Circa quattrocentocinquanta milioni di persone di tutto il mondo stettero collegate ai video per assistere all’evento e sentire la famosa frase di Armstrong quando pose il piede sul suolo della Luna: one small step for a man, one giant leap for mankind  Ma era una frase preparata, una di quelle...

Memoirs of a martial Artist - sometimes dreams seem slow

(foto Živilė Abrutytė) The Master had explained to me, without any apparent reason, that someone had funnelled thousand of euros in that coffeehouse to keep it open during the winter. And he did it unbeknownst to everyone in such a way that somebody had the suspicious that it was a money laundering operation, which was quite common in this city. It was quite manifest that one of the best known banks of Vilnius received a formal warning from the central bank of Lithuania. The Italian mafia had begun to push its tentacles towards the Baltic Republics. In Vilnius to manage any local business was really hard in that season. There was a sort of depression in winter around the center. Few passersby, no tourists, no business...given the harshness of the winter…an unfortunate situation to run a shop in winter in the city.An Italian I knew used to say that in those days  ci sono i lupi per le strade . He meant that the streets are so deserted that only wolves go around the empty...

Eine absurde Idee (Einführung in meinen Roman "Inseln des Glücks (Laimės salos)" auf der Suche nach einem Verlag)

Diese Geschichte beginnt vor einem Jahr und endet fast ein Jahr später. Eine Zeitspanne im Leben einiger Menschen relativ kurzer, aber langer jedoch. Wie das Leben auf der Erde, lang, aber relativ kurz. Und alles beginnt mit einem Foto, das - wie jedes Foto - versucht einen Moment des Glücks, der immer unruhigen Existenz des Menschen zu fixieren. Und setzt es für immer fest, das heißt, solange das Foto existieren wird. Glück ist jedoch kein Moment und Glück ist nicht einmal ewig, denn ewig sind keine Fotos und Menschen. Aber warum dann nach Glück suchen? Welche seltsame Idee ist diese Idee inmitten all des Leidens, dass das Leben unermüdlich vorschlägt? Eine Idee absurd und trotzdem möglich. Ausgehend von diesem Bild wollte das Schicksal (aber das Schicksal gibt es nicht - es ist nur eine Art zu reden), dass wir für viele Seiten einer Familie sprechen, die in Vilnius in einem Zeitraum von fast zwölf Monaten nach Glück gesucht hat. Wir beschreiben es in ihren Versuchen, in ih...

Una repubblica a sovranità azzerata

Voleva capire meglio dove portava quella direzione che aveva intrapreso. Voleva conoscere meglio i fatti che fino ad ora gli erano rimasti nascosti. Così passò quella notte di tregua, quell'armistizio, che il padre gli aveva tacitamente concesso ad approfondire il soggetto in internet. Che gli importava di dormire? Non aveva dormito per mesi. Anzi per anni. Da almeno due anni e mezzo dormiva la media di tre o quattro ore per notte. Che avrebbe cambiato una notte insonne in più? Da quando suo padre aveva subito un ictus ed era caduto per terra rompendosi il femore, in quella casa non si era più vissuto un giorno di pace. Non che prima vi fosse pace. Con suo padre non vi era mai stata pace. Vivere con lui era una vita percorsa da un continuo sisma di intensità variabili, ma costantemente attivo e con pause pressoché impercettibili. Nel suo navigare da un sito all'altro finì su un video: L'Orchestre noir , l' inchiesta di una TV francese precisa, dettagliata, anato...

Il '68 in cifre e il Sessantotto in lettere (la vittoria del capitalismo postmoderno)

Quando Fabrizio ritornò Silvano sedeva davanti alla TV. Non salutò. Non disse una parola. Guardava la TV con una espressione fissa. Stava rigido, disteso e lungo sul divano. - È tutta la sera che è così disse la filippina - non ha voluto nemmeno mangiare. Fabrizio era preoccupato. Quando suo padre era in quello stato preannunciava un peggioramento mentale e di conseguenza fisico. Si connetteva a quell'universo fatto di nero e nulla che sembrava tirarlo dentro giorno dopo giorno. "Quando sarà quel giorno?", si chiedeva allora Fabrizio. La filippina al solito lo aspettava già vestita e pronta a scappare appena lui avesse varcato la porta. Se ne andò, finalmente. A Fabrizio che se ne andasse subito, non dispiaceva. Non gli piaceva. Era d'accordo con suo padre. Che poteva avere in comune l'universo da cui proveniva la filippina con quello di suo padre? Ma questa era divenuta l'Italia. Un paese dove gli italiani contavano meno degli immigrati. Un p...

Operazione BLUE MOON (1)

È difficile se non impossibile inventare un complotto a tavolino dal nulla. È impossibile farlo se non si ha l'intelligenza ...e questi grandi strateghi hanno spesso questa intelligenza di cogliere quello che si sta muovendo nella società, di aggrapparsi ad un fermento, di ingigantirlo di piegarlo e di indirizzarlo in una certa direzione... (Giancarlo De Cataldo)

Synopsis of "The day when Italy died" novel in progress

8th September 1943 is the Italian singularity. The climax point in which all the ills of Italy's universe from Unification up to that day, 8th September 1943, implode and then a new universe begins again because the old forms (ills) of the unitary state are replaced by two simple structures: the loss of honour and the loss of sovereignty. The 8 September 1943 both of them are zeroed out and remained as such until the present days. Both of them were then loaded with other plus-structures that during the existence of the Italian Republic did not modify the two starting structures (the zeroed-out loss of honour and loss of sovereignty). This is the analytical sense of the novel "The day when Italy died". Through a binary code1-0 (Sabatina and Silvano from 1943 to 2018) and 0-1 (Sabatina and Silvano from 2018 to 1943) the history of Italy is unraveled between public and private .

Sinossi di "Il giorno in cui l'Italia morì" romanzo in progress

L' 8 settembre 1943 è una singolarità. Il punto culmine in cui tutti i mali dell'universo Italia dall'Unificazione fino a quell'8 settembre implodono per poi riesplodere in un nuovo universo in cui le vecchie forme dello stato unitario vengono ricomposte partendo da due strutture semplici che sono la perdita dell'onore e della sovranità , entrambi azzerati e rimasti come tali fino ai giorni presenti, caricandole poi di plustrutture che non riescono comunque a modificare quelle di partenza. Questo è il senso analitico del romanzo "Il giorno in cui l'Italia morì". Attraverso un percorso binario 1-0 (Sabatina e Silvano dal 1943 al 2018) e 0-1 (Sabatina e Silvano dal 2018 al 1943) si dipana la storia d'Italia fra pubblico e privato.

Millenovecentosessantotto - pubblico e privato

Voi credete nella possibilità di una cultura rivoluzionaria?  Noi crediamo nell’uso rivoluzionario della cultura. Durante tutto il 1967 in molti cominciano a scendere in piazza per il Vietnam. Il lontano paese asiatico venne visto come un banco di prova per battere l’imperialismo americano e il capitalismo occidentale. Ma c'era ancora l’altra Italia che l'11 giugno si esaltò per la vittoria di Felice Gimondi al grande Giro d'Italia del cinquantenario. Era l’Italia del boom, ben contenta di vivere nella società dei consumi e che di lì a poco, il 3 dicembre, avrebbe visto nel primo trapianto di cuore del chirurgo divo Christian Barnard la dimostrazione che il mondo si avviava verso il suo massimo splendore tecnologico. Un'Italia la cui società era ancora fondata sull'autoritarismo e in cui i figli si vestivano come i padri e le figlie come le madri e osservava stupita e preoccupata il dissenso dei giovani. In autunno il movimento studentesco si manifes...