Silendo libertatem servo - Gladio
Li avevo sempre alle spalle gli sciacalli. Quando io
fallivo intervenivano loro e procedevano all’eliminazione. Volteggiavano sopra
di me come condor, quasi pregustassero il momento in cui avrei fallito per
calare definitivamente giù.
E qualche volta fallivo. E quando fallivo non avrei mai
voluto fallire perché condannavo a morte con il mio fallimento. La mia
coscienza soffriva. Urtava. Sanguinava, come le mani dei condor.
Chi ero io dunque?
Ero un Economic Hit Man.
Il mio compito era sottrarre migliaia di miliardi di dollari ai paesi che il
mio paese si era offerto di aiutare solo per indebitarli e rendere i loro
popoli schiavi eterni del debito.
Poi il mio compito era riversare quelle migliaia di miliardi nelle casse di
multinazionali controllate da un numero ristretto di famiglie che controllano
il mondo.
Sono sempre le stesse famiglie da decadi. Cinque sei
famiglie non di più, tutte sotto la stessa stella.
Io avevo cinque metodi su cui contare che speravo funzionassero prima di
attuare l’ultimo:
1) Falso in bilancio
2) Elezioni truccate
3) Tangenti
4) Estorsioni
5) Sesso
E l’ultimo quello che aborrivo, perché i condor smettevano di volarmi intorno e
si gettavano sulla preda:
6) OMICIDIO
Perché l’ho fatto allora? Perché ho tradito la fiducia di chi mi pagava bene e
ho vuotato il sacco?
Le risposte potrebbero essere molteplici ma una sopra tutte
le altre: sono un democratico, credo nei valori della democrazia. Ma ora, vedo,
nel mio paese la democrazia è costantemente tradita e tutto il mondo ci odia.
Noi siamo divenuti, alla fine, una corporatocrazia.
Il mio tutor fu Eloise. Bella e crudele. Senza passione e tuttavia
affascinante.
- Farò di te un vero EHM. Nessuno deve sapere quello che fai. E ricordati: una
volta che sarai dentro ci sarai per tutta la vita. Da qui nessuno esce. Il tuo
lavoro sarà incoraggiare i leader mondiali a divenire parte della più vasta
rete di affari che favorisce unicamente gli interessi commerciali del nostro
paese. Alla fine quelli rimarranno così intrappolati nei debiti e ci
garantiranno sicurezza di fedeltà al nostro paese. Non potranno più sfuggirci.
Noi daremo loro potere e denaro e loro ci daranno fedeltà e affidabilità. Il
nostro paese potrà acquisire infrastrutture industriali, civili e militari e le
nostre aziende diverranno sempre più ricche e potenti nel mondo.
Era bella Eloise. Era alta bruna, affascinante e seducente. E mi sedusse con il
suo fare gelido.
- Mi è stato chiesto di assisterti e di prepararti al meglio per la tua
missione.
Da quel giorno, che arrivò al mio tavolo al ristorante, non annunciata, e si
sedé senza chiedere il permesso, ci incontrammo sempre nel suo appartamento e
mai in ufficio.
- Noi siamo una razza bastarda e rara – mi disse – Noi facciamo un lavoro
sporco. Ed io te lo insegnerò
Poi sorrise gelida ed astiosa e mi disse:
- Ricordati che quando avremo finito tu non mi avrai mai conosciuto. Io sparirò
e se affermerai il contrario io lo negherò e te la farò pagare, siine
certo…impara prima di tutto che noi non esistiamo, noi siamo anonimi. Noi non
abbiamo coscienza. E se la abbiamo la adattiamo alle circostanze. Noi non
portiamo pistole, noi non uccidiamo direttamente, quello lo fanno gli sciacalli
che ti stanno dietro. E se lo loro falliscono sarà allora compito
dell’esercito. Noi andiamo in paesi come l’Ecuador, la Nigeria e l’Indonesia e
ci vestiamo da insegnanti e negozianti locali. Qui da noi nella capitale
sembriamo banchieri, burocrati. Abbiamo l’aspetto di persone ordinarie.
Facciamo sopralluoghi nei siti dei progetti. Giriamo fra la miseria e
professiamo l’altruismo. Facciamo disinformazione, parliamo di benessere nel
mondo ma sfruttiamo il mondo. Nelle commissioni governative riempiamo i tavoli
di cifre e proiezioni finanziarie ingannevoli…ci appelliamo al PIL come segno
di prosperità economica anche se la crescita del PIL è mossa a beneficio di
un’unica persona e la maggioranza della popolazione è oppressa dal debito
pubblico. Da un punto di vista statistico è comunque un progresso economico. E
chi sa la verità tace. Nessuno degli economisti che insegnano nelle università
avrebbe il coraggio di parlare dal momento che i finanziamenti glieli diamo
noi…
Ora non mi meraviglio più se nel mondo ci odiano e i terroristi ci attaccano.
Questo paese è divenuto la culla della menzogna, dell’ipocrisia e dell’avidità.
Ma non sarà sempre così. Non credo. Un giorno un altro
ordine nascerà e si imporrà.
Perché non dovrebbero odiarci se noi rapiniamo tutti i loro
beni e creiamo carestia, fame e malattie e non facciamo nulla per debellare la
povertà che noi stessi imponiamo a nostro vantaggio.
Più volte ho contattato direttori di banche svizzere perché provvedessero al
pagamento di uno sciacallo che aveva terminato l’operazione, che io avevo
fallito, con il metodo del punto 6. Nessuno di loro si rifiutava, facevano
parte della rete, beneficiavano della rete, vi erano intrappolati e non ne
potevano più uscire.
Ma qualcuno ogni tanto si rifiutava di seguire i miei consigli, come Omar
Torrijos, presidente del Panama, e allora i condor calavano giù e divenivano
sciacalli che in silenzio azzannavano la vittima.
E Omar Torrijos fu ucciso dagli sciacalli come furono uccisi
Salvador Allende, Jacobo Arbenz, Jaime Roldós…tutti fatti fuori dagli sciacalli
dell’agenzia.
Eppure io facevo una vita non distante da quella di James Bond. Vivevo in hotel
di lusso, al bordo di piscine di hotel lussuosi e di orrori che io stesso
causavo e circondato da donne bellissime sorseggiavo Martini con ghiaccio.
- Abbiamo imparato da Kermit Roosevelt – mi spiegò Eloise – con i suoi metodi
(tangenti, minacce, finanziamenti di rivolte) fece cadere nel 1951 Mohammad
Mossadeq, primo ministro iraniano, che aveva nazionalizzato l’intero patrimonio
petrolifero sottraendolo agli inglesi. Con quei metodi portò al potere lo scià
Mohammad Reza Pahlavi, che divenne uomo al servizio dei nostri interessi.
Ma quando dubitai per la prima volta?
La memoria può tradirmi, però credo che fu a Giacarta, quando vidi lebbrosi con
moncherini sanguinolenti al posto delle mani, ragazzine prostituirsi, fiumi e
canali pieni di escrementi e simili a fogne, baracche fatte di cartone lungo le
sponde di quei fiumi di melma nera, esalazioni soffocanti che nauseavano.
Fu allora che pensai di tradire?
Sì, dové essere allora che pensai che anche il più innocente ed inconsapevole
del mio popolo era colpevole, perché anche lui trovava sussistenza nello
sfruttamento che la sua nazione perpetrava ai danni del mondo. Noi siamo un popolo
di colpevoli perché teniamo in vita un sistema che ha come unico scopo di
depauperare il mondo solo per arricchire le famiglie che lo guidano.
Il problema era sempre quello: il Comunismo. Il Comunismo dava il diritto di
crederci. Arginare il Comunismo era il primo degli imperativi categorici del
capitalismo che io rappresentavo.
- Non dobbiamo permettere che i nostri figli e quelli dell’Indonesia vivano
sotto la falce ed il martello o la bandiera rossa della Cina – avevo sentito
spesso dire dai miei colleghi. E ci avevo creduto. E come me molti altri come
me.
Bastava crederci ed allora si trovava una giustificazione ideologica alla
falsificazione dei dati che producevamo, a tutte le manovre sporche che
mettevamo in atto.
Eppure talora era difficile credere alla favola del Comunismo. Ma una
giustificazione per la nostra coscienza ci voleva. Ci vuole sempre una
giustificazione per tutte le azioni, dalle migliori alle più orribili. E’ nella
natura umana.
Quando nel 1972 incontrai Omar Torrijos, il generale a capo del Panama, mi fu
chiaro che lui con il Comunismo non c’entrava nulla.
- Noi non stiamo né con la Russia né con la Cina e neppure con Cuba. Panama è
un Paese ragionevole e non sta neppure con voi, Panama sta con i poveri ma per
aiutare i poveri noi abbiamo bisogno dei Vostri soldi. Dateci i soldi e vi
daremo il lavoro che volete. Ma niente finte. Io non son qua per arricchirmi
personalmente. Io non sto al vostro gioco. Io parlo chiaro e non ho paura. So
bene che quando il Suo paese deciderà di eliminarmi non basteranno a salvarmi
quelle quattro guardie del corpo che sono là fuori – ed ammiccò alla porta
Nel mondo ci sono due cose che lo muovono: i soldi e la fica.
Quando i soldi (punti 1,2,3,4) non bastavano allora dovevo usare la fica. Il
punto 5.
In Arabia Saudita funzionò il punto 5. Non tutti i componenti della famiglia
reale erano disposti ad accettare le nostre condizioni. Al principe *** i soldi
non interessavano ma la fica bionda sì.
L’accordo fu che ogni volta che sarebbe venuto nel mio paese si sarebbe dovuto
intrattenere con una donna di suo gradimento ma che non avrebbe dovuto essere
una professionista.
Fu così che riuscii ad individuare la moglie di un pilota che era sempre in
giro per il mondo per lavoro e per avventure sentimentali. La bionda Diane
amava il lusso e amava avere una fonte segreta di reddito. E amava ripagare il
marito della stessa moneta. In virtù di quello che la natura l’aveva donata
beneficò se stessa, beneficò il principe e le relazioni fra il mio paese e
l’Arabia Saudita.
Fu un eroina, a modo suo, nonostante tutto.
Nel mio caso fu l’amore ancora una volta. Fu sempre una donna che mi portò al
bivio in cui l’uomo si trova costretto a decidere. Io ero un uomo di mezzo,
vivevo tra due mondi. Quella donna fu il petto morbido ed accogliente su cui
appoggiare la mia coscienza tormentata per sentirla almeno lenita nel suo
dolore.
In fondo io ero un guerriero, un guerriero economico, ma sempre un guerriero e
quando tornavo dalle mie crociate sanguinose trovare un petto morbido e caldo
su cui ristorarmi era il massimo dei piaceri a cui un guerriero potesse
aspirare tra un combattimento e l’altro.
Lei curava le mie ferite e piano piano sostituiva la sua coscienza alla mia.
Era figlia di uno dei popoli a cui ero stato inviato per sottometterlo, era
figlia della Colombia. Era figlia di un popolo a cui si voleva imporre la
schiavitù del mio Impero Globale.
E come accade, talora, la coscienza dei vinti piano piano si impose al
vincitore. Quella figlia della Colombia era divenuta la mia coscienza.
Raramente un uomo prende decisioni drastiche senza l’ombra di una donna dietro
di sé.
Suo fratello era entrato nel movimento di lotta che si opponeva alla
costruzione delle dighe per le centrali idroelettriche.
- Sono comunisti – dicevo cercando di giustificarmi
- Non sono comunisti. Hanno solo armi comprate dai comunisti. Da chi altri
dovrebbero comprarle? Non certo da Voi. Vendono coca? E come potrebbero
diversamente trovare i soldi per comprare le armi? Si addestrano nei paesi comunisti
per combattervi? E dove altro dovrebbero addestrarsi? Chi altri li
accoglierebbe? Chi altri gli darebbe quella preparazione necessaria a
combattervi? Voi in definitiva li avete spinti nelle braccia del Comunismo, di
loro iniziativa non ci sarebbero mai voluti finire…lo capisci questo?
Lo capivo, ma ero un uomo borderline, tra due mondi, ed io vivevo ora nell’uno
ora nell’altro. In un mondo le mie debolezze umane, il denaro e l’ambizione e
l’adrenalina che solo il potere può dare, nell’altro la fedeltà allo spirito
libertario che fondava la democrazia del mio paese, il desiderio di una
coscienza pulita.
Nel corso di quegli anni mi ero immolato come un Cristo. Mi ero posto sulle
spalle il peso della coscienza di tutti i collaboratori che io mi ero scelto e
che erano davvero tanti. Li avevo alleggeriti del peso della verità. Io sapevo
la verità e avevo deciso di non condividerla con loro. Così loro erano più
leggeri e facevano melgio quello che dovevano fare.
Non erano stati addestrati come Eloise aveva addestrato me. A loro non era
stata detta la verità come era stata detta a me. Io avevo formato schiere di
nuovi EHM, li avevo reclutati ed addestrati con la menzogna. Loro non
conoscevano il vero volto dell’Impero Globale per cui incoscienti lavoravano.
Avevano semplicemente imparato da me. Sapevano solo di dover riprodurre studi e
risultati come io gli chiedevo. I loro stipendi, le gratifiche natalizie, lo
stesso posto di lavoro, dipendevano dalla capacità di accontentarmi. Loro mi
accontentavano e io li ripagavo assumendomi il peso della Verità e
l’insostenibile leggerezza della loro coscienza ipocritamente pulita.
Io credevo questo senza accorgermi che lo Spirito del tempo era cambiato. Che
di tutor come Eloise non ce n’era più bisogno. Lo spirito del tempo aveva
trasceso i singoli spiriti degli EHM e si era fatto Impero Globale, di per sé
ormai sussistente, che si era talmente ingrandito, come una zecca che succhia
sangue ingorda dalla schiena di una bestia su cui vive posata, che un giorno
non lontano sarebbe esploso per la sua insaziabilità senza fine.
Ed i tempi davvero son cambiati. Ora gli EHM si chiamano manager e mirano
unicamente ad individuare il luogo in cui sistemi produttivi vecchi possono
essere impiantati al costo minore. Vengono sparpagliati per tutto il pianeta a
cercare bacini di manodopera più economica per sistemi produttivi obsoleti in
occidente e perciò a basso costo. Vanno in cerca di risorse più accessibili,
mercati più grandi. Si utilizzano hommes
de pailles e paradisi fiscali, adesso. Si muovono quantità di denaro sempre
più grandi e lo si utilizza per distruggere interi paesi e continenti. Ora
stanno attaccando l’Europa. Il loro obiettivo è l’Europa. Distruggono
l’economia europea e la ricostruiscono in Cina. Hanno aperto le porte ai
cinesi, ai loro prodotti. La popolazione europea guadagna sempre meno, la
disoccupazione giovanile aumenta. L’obiettivo è l’euro. Non permetteranno mai
un euro forte e stabile, sarebbe la fine del loro Impero Globale. Dopo l’Europa
sarà la volta del Web. Internet è ancora libero. Useranno il terrorismo per
trovare una giustificazione, come fecero in Italia negli anni Settanta per
controllare il sistema politico italiano ed in altri paesi europei. Aldo Moro
fu assassinato dagli stessi soldi di quell’Impero che io ho costruito ed il
pagamento fu fatto tramite banche satelliti.
Molti sanno ma nessuno parla. La stampa sa ma non parla.
Accenna, ma per lo più si prostituisce. E nessuno parla. Perché l’Impero
Globale, i suoi soldi, fanno gola ma anche paura.
Nessuno dice la verità sul perché il mio paese ha voluto distruggere l’euro: se
l’euro sostituisse il dollaro e il mondo accettasse l’euro al posto del dollaro
come propria unità monetaria l’Impero Globale tremerebbe dalle fondamenta
rischiando di cader giù precipitosamente. Ma le poche famiglie della stella che
comanda l’Impero Globale mai lo permetteranno.
Io ho fatto il mio tempo. E ne sono uscito. Ne sono uscito al momento giusto,
quando l’Individuo si faceva Spirito e lo Spirito si transustanziava in Sistema.
Eloise mi aveva detto che non se ne può uscire ma io ce l’ho fatta.
Ho seguito la coscienza che si inorridiva davanti a tanto scandalo ma ho usato
anche l’astuzia. Ho scritto un libro per denunciare tutto il male di quel
sistema ma l’ho scritto come l’avrebbe scritto Graham Green. Gli ho dato la
forma narrativa
- La narrativa è più sicura - mi disse una volta che lo incontrai a Panama – La
maggior parte degli argomenti che tratto è controversa. Il Vietnam. Haiti. La
rivoluzione messicana. Tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su
questi temi.
Se avessi denunciato in modo crudo senza appellarmi ai valori dei Padri
Fondatori e senza dargli un tono discorsivo amichevole gli sciacalli non mi
avrebbero lasciato in pace. Sarebbero implacabilmente calati giù per
azzannarmi. Ma un libro scritto così non è un gran male per l’Impero. Non fa
male. Non invita alla sovversione. Invita solo ad essere più onesto in un
sistema disonesto.
Io sono un uomo che è sempre vissuto di occasioni ed anche questa volta ho
saputo scegliere il momento in cui la mia coscienza poteva parlare e denunciare
tutto il male. Un vero EHM fiuta l’occasione prima che l’occasione esista.
Ormai il sistema è consolidato ed il mio libro parla di avvenimenti in ritardo
rispetto alla sua evoluzione. Non può far male un libro così.
L’Impero Globale ha permeato il mondo. Ha sconfitto il Comunismo. Si è fatto
Matrix. Dal suo centro si irradia con la forma di un big bang economico e
procede per onde all’infinito all’interno di un universo ellittico.
Io ero EHM. Ho fatto i soldi. Ho fatto la bella vita. Adesso ho scritto un
bestseller. Ho vuotato il sacco ed ho assolto finalmente la mia coscienza.
Ma nulla è cambiato e nulla cambierà. La storia non è finita. Il Sistema la
crea ancora e la perpetua.
Ma non sarà sempre così. Il tempo un giorno verrà.
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