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All'Italia la crisi non farà che bene e più forte sarà più sarà benefica




Si dice che in Italia stia per arrivare una grossa crisi economica. Le previsioni sono che circa 120.000 aziende chiuderanno. Forse non saranno 120.000 ma sicuramente molte.
Tuttavia, personalmente, credo che una bella crisi all'Italia e agli italiani non farà che bene. Perderanno forse un po' dell'arroganza che hanno nei confronti del mondo, riacquisteranno forse voglia di lavorare anche se 1+1 non fa più 5 ma farà 2 o forse anche meno.

Soprattutto le aziende italiane forse cercheranno di avere mentalità più flessibili e avere voglia di fare, rischiare e mettersi in gioco e sperimentare vie più nuove e non quelle antiquate tracciate dai loro padri negli anni Sessanta che ostinatamente ripetono meccanicamente, senza una ragione che sia loro evidente del perché fanno cosí.

Sì, perché la crisi dell'Italia non è per cause economiche, quello è solo il corollario.

La crisi dell'Italia è prima di tutto individuale, dell'essere umano in sé. Morale, ma non solo. E' nell'arroganza che il benessere sfacciato raggiunto dagli anni Sessanta in poi ha sempre più caratterizzato come una lucida follia, creando un popolo di bambini viziati e folli, permalosi, piccosi e pronti sempre a sentirsi vittime ma santi e perfetti in se stessi rispetto agli altri. E pieni di sé sicuri che sarà sempre così e non cambierà mai hanno continuato a cercare solo godimento, piacere e stordimento all'infinito nel prendersi unicamente cura di se stessi e della loro pancia in particolare. In Italia la pancia è divenuto l'unico motivo valido per vivere. Il resto non conta. 
Il"tengo famiglia" che giustifica anche le accettazioni più atroci è la migliore esemplificazione del loro ventre elevato ad IO universale.

Parliamoci chiaro. Questo è un popolo di pazzi, innamorati solo di se stessi, di egoisti senza limiti. E soprattutto ciechi. Talmente ciechi che hanno continuato a esprimere indifferenti una classe politica che è il miglior riflesso di quello che è questo popolo. Un popolo di imbecilli ciechi e folli. Senza più valori che non il "tengo famiglia". E in nome di ciò hanno accettato tutto.

E non posso che fare mie le parole di Pasolini in un'intervista del 1967: “Sono appena tornato dal Marocco, dove ho girato il mio ultimo film, e al ritorno sono stato tentato di mollare tutto, abbandonare il film, abbandonare la mia vita precedente e tornare a vivere in Marocco. E non perché amo il Marocco, ma perché il mio arrivo in Italia è stato così terribile, così sconvolgente, insopportabile. Non c’è segno di speranza, nessuna luce, niente. Era come arrivare in un manicomio di veri matti; cioè, calmi pazzi. Ho passato dieci giorni di terrore; era come se non potessi più vivere in Italia. Per quei dieci giorni ho pensato di lasciare l’Italia. E la cosa peggiore è che gli italiani non si accorgono di nulla.”

PS: Ovviamente parlo della maggioranza. Esiste anche una minoranza, esigua molto esigua, che rispetto, il cui valore è davvero talora di un livello molto alto

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