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Showing posts from November, 2017

IL MAGO DI GOXIAN (favola coreana buddista - III parte)

Parabola Seconda Dove si parla della scuola e della montagna Il mistero più grande e incomprensibile per tutti quelli che conoscevano Paolo Nha era il suo vagare per la montagna. Paolo si alzava la mattina faceva colazione e poi tranne qualche ora a scuola la mattina non rientrava a casa fino all’ora di cena. Che faceva fino all’ora di cena ? Che faceva tutto il giorno? Vagava sulla montagna di Goxian. Che ci facesse nessuno lo sapeva. Chi diceva che parlasse ai serpenti. Chi diceva che ammaliasse gli uccelli. Qualcuno narra di averlo visto volare su di un grosso uccello, che aveva il suo stesso volto. A me personalmente ha confidato di essersi ispirato al Vangelo, alla figura di Giovanni il Battezzatore: perché si deve sapere che Paolo non era buddista come la maggioranza dei koreani, ma cattolico grazie a un’amica di famiglia di 40 anni, di cui, lui, - 6 anni – si era innamorato e seguiva dappertutto. Dappertutto… beh! la seguiva a tutte le funzioni religiose a cui le...

STORIA DI PELO, IL RAGAZZO CHE VINSE LA MILANO-SANREMO (III parte)

Uno di noi avrebbe cercato, a quel punto, di mettere la testa a posto, o quantomeno sarebbe stato più prudente. Figuriamoci Giovannin senza paura! Nulla. Sapete cosa fece? Una notte, saranno state le due o le tre di notte, piglia e va al Castagno; scassina la porta della sacrestia, sale sul campanile della chiesa e ci mette un grammofono e dgài a tutta càllara “L’Internazionale”, e via a gambe levate. Dopo neanche due minuti è lì una squadra di fascisti (“Dàgli al comunista! Dàgli al comunista!”, urlavano), che per dieci minuti prende a fucilate la cima del campanile, finché alla fine non ne vien giù il grammofono e si rompe in mille pezzi. Per sua sfortuna, qualcuno aveva visto Giovannino e fatta la spia ai fascisti. Giovannino, avvertito, si dette alla macchia. I fascisti vanno a casa sua, non lo trovano e allora pigliano la sua bicicletta a martellate e gliela disfanno. Non contenti prendono il suo povero babbo e lo portano alla Casa del Fascio. E lì a bottiglioni d’olio di r...

IL MAGO DI GOXIAN (favola coreana buddista - II parte)

Parabola Prima Dove una grossa tigre bianca preannuncia la nascita di Paolo Nha . Se la nascita di Buddha fu preannunciata dal sogno di un elefantino bianco che indolore penetrò nel corpo di sua madre, la regina Mahamaya, così una notte la madre della tigre di Goxian (il nostro Paolo) sognò di scendere da un'alta montagna. A un certo punto si volse indietro e vide che un'enorme tigre bianca la seguiva dappresso. Ma come la madre del Buddha, non ebbe né pena né paura. Si trovò in mano un bastone e con quello cominciò a colpirla sulla testa. Ma la tigre, come avesse le zampe legate, non reagì; e come quando un gattone riceve delle pacche sulla testa, si limitava ad abbassare la testa e a chiudere gli occhi. La tigre, nel sogno, seguì la donna fin sulla soglia di casa. Nonostante la donna continuasse a colpirla perché non entrasse, la tigre voleva entrare. In quel momento comparve la zia che gridò: "Perché non vuoi farla entrare?" A quel...

IL MAGO DI GOXIAN (favola coreana buddista - I parte)

Un giorno ho conosciuto un grande mago. Un mago bambino. Paolo Nha. Oggi i maghi non vivono più nei castelli o nelle foreste. Ma qui tra noi. Magari a prima vista  gente comune. Ma a parlarci, a conoscerli, ti aprono a grandi segreti. Paolo Nha ne ha fatta tanta di strada per arrivare qui per insegnarmi i suoi segreti. Paolo ha tanti anni. Ma fuori è rimasto bambino e questo è il suo segreto. Lui viene dalla Korea. Da Seoul. Prima ha vissuto sulle montagne. Lì ha imparato i segreti per rimanere giovane. Ma io pensavo da sempre di parlare con un bambino. E invece lui aveva tanti anni. Lui mi ha sempre taciuto di essere così vecchio. Finalmente quando l'ho capito, io gli ho chiesto come avesse fatto. Lui mi ha risposto con tante parabole. Amazon: Fabrizio Ulivieri Books and author pa ge Facebook

STORIA DI PELO, IL RAGAZZO CHE VINSE LA MILANO-SANREMO (II parte)

Quel giorno fece anche amicizia con Giovannino. Giovannino, che tutti chiamavano Giovannin senza paura, perché era ardito e amava ficcarsi nelle imprese più temerarie fu l’ultimo ad arrivare. Pelo era sul palco, in attesa d’essere premiato, quando vide arrivare Giovannin senza paura. Pelo lo guardò: “Come dev’èsse triste arrivare utimo, da solo, quando gli attri son bell’arrivai!”. E non si sentì più felice d’aver vinto. Quando gli portarono i fiori per la premiazione Pelo disse: “I fiori un si mangiano. Portatemi piuttosto una bella pastasciutta a me e a qui’ ragazzo laggiù!” , indicando Giovannin senza paura, e gli corse incontro. Da quel giorno diventarono grandi amici. Si allenavano insieme, insieme andavano all’osteria. Il babbo di Pelo, che sotto la scorza dura era tutt’altro che cattivo, a veder quel su’figliolo vincere, non vi dico che provava. Non stava più nella pelle, e fu il primo e il più accanito tifoso di Pelo: “I’ mi’ figliolo è davvero forte. Lo dicevo io! Di...

STORIA DI PELO, IL RAGAZZO CHE VINSE LA MILANO-SANREMO (I parte)

a mia madre Piero Chechi era un ragazzino di quindicianni. Come il padre, come il nonno, come il bisnonno, faceva il boscaiolo. Nessuno lo chiamava Piero ma tutti “Pelo”: Pelaccio il nonno, Pelone il babbo, Pelona la mamma, Pelina la sorella, Peluccio, Peletto, Pelino i tre fratelli. Tutti i giorni estate o inverno inforcava la bicicletta e via per le viottole dei campi, per i sentieri scoscesi e impervi, con il biciclettone di ferro del nonno con tanto di gomme piene. Salite, discese, torrentelli, broti, e via su e giù per quei poggi accidentati. E quando pioveva via, con le ruote che affondavano dentro il pantano, ritto sui pedali per chilometri e chilometri con la pioggia che gli picchiava sugli occhi mezzi chiusi. E quando passava per l’aie, tutti i ragazzini gli correvano dietro e gli facevano la pipinara. “C’è Pelo, c’è Pelo! Dài Pelo! Dài Pelo che sei il primo!” E allora sì che ci dava dentro, Pelo. Pareva un fulmine su quelle stradine bianche, tutto impolverato. Pa...

"Storia di Pelo - il ragazzo che vinse la Milano-Sanremo"

Da oggi, dopo la riproposta di "Marco Pantani - la distruzione di un mito" che un ottimo successo ha incontrato, vogliamo ripresentare il nostro primo racconto sul ciclismo. "Storia di Pelo - il ragazzo che vinse la Milano - Sanremo" . Breve racconto che fu inserito nel 2003 nel "Dizionario del ciclismo italiano", pubblicato dalla Bradipo libri e poi è stato ripubblicato su molti siti online, ultimo quello dello scomparso amico Matteo Patrone: Il Politico . E che siti come Avanguardia Nazionale ha largamente ripreso per parlare di Pietro Chesi. In toni da favola ripropone la vera storia di Pietro Chesi , che mia madre - nata dalle parti dove era nato e vissuto Pietro Chesi - mi raccontava in termini altrettanto favolistici. Ma chi Era Pietro Chesi ? E' un eroe degli anni del ciclismo eroico, delle strade polverose e bianche, degli omini neri e sudici che con le loro gesta infiammavano gli animi degli italiani, della strade piene di fango in c...

Marco Pantani - la distruzione di un mito LA FINE (undicesima parte)

La fine Ormai il Male lo aveva completamente divorato. Aveva interamente devastato il suo corpo. Se ne stava sdraiato sul letto respirando a fatica. Da cinque giorni era chiuso lì in quella camera. Disteso sul letto. Le sue gambe non ce la facevano più a camminare e la sua mente era incapace di pensare. Gli venne in mente Ginevra. Com’era bella quel giorno che l’ho incontrata. Perché non ho ascoltato le sue parole? Chiuse gli occhi. Respirò profondamente. C’era ora un profumo diverso nella stanza. Non era più quell’odore di fetido, di marcio, che ormai da anni lo soffocava e con cui quotidianamente conviveva dopo quel maledetto giorno a Madonna di Campiglio. Era un odore buono. Di pelle fresca. Morbida. Come i seni di una madre. Di un alito caldo che gli respirava accanto. Aprì gli occhi. Ginevra! Sei qui! Anche tu Abramo! Ci sei anche tu Abramo! “Sei contento di vedermi Marco?” Sì Ginevra. Tu sei stata l’unica buona con me, in questi ultimi anni. L’unic...