Senza di te io vivo e senza passato
ora son capace d’esser solo. Ma la sera
ancora mi assilla quando nera la notte
è un muro di pece.
Giorno e notte vivo solo.
Vivo fra morti e voci vuote, prive di suono.
Ancor resisto, male, fra il ghiaccio e il vento
che taglia la pelle di vetro.
Nel grigio dei giorni senza tempo,
nel chiarore vacuo di neve sporca.
Le estati sono brevi, manca il calore del sole che brucia.
Ebbro però cerco il tuo volto di rughe
fatto di sonno e di solo abbandono.
E tu lontana mi hai lasciato. E non parli di là. Perché?
Non il suono della tua voce - ormai morta - non più.
E non so frenare l'angoscia che monta
che di continuo mi tormenta
ma a te mi vuole - uguale.
So di essere l'ultimo, di un mondo
quasi solo.
ancora mi assilla quando nera la notte
è un muro di pece.
Giorno e notte vivo solo.
Vivo fra morti e voci vuote, prive di suono.
Ancor resisto, male, fra il ghiaccio e il vento
che taglia la pelle di vetro.
Nel grigio dei giorni senza tempo,
nel chiarore vacuo di neve sporca.
Le estati sono brevi, manca il calore del sole che brucia.
Ebbro però cerco il tuo volto di rughe
fatto di sonno e di solo abbandono.
E tu lontana mi hai lasciato. E non parli di là. Perché?
Non il suono della tua voce - ormai morta - non più.
E non so frenare l'angoscia che monta
che di continuo mi tormenta
ma a te mi vuole - uguale.
So di essere l'ultimo, di un mondo
quasi solo.
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