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Showing posts from January, 2022

Nelle piccole cose

Mi sono spesso interrogato negli ultimi tempi su come sia possibile leggere l'intervento di Dio nella storia dell'uomo. La risposta l'ho trovata: nelle piccole cose, nelle cose quotidiane e insignificanti. In esse si rivela l'uso che l'uomo ne fa, di come egli si rapporti al mondo, solo nel rapportarsi al mondo attraverso l'uso quotidiano delle cose l'uomo coglie la sua essenza. Dice bene Primo Levi in "Se questo è un uomo": [...] consideri ognuno, quanto valore, quanto significato è racchiuso anche nelle più piccole nostre abitudini quotidiane, nei cento oggetti nostri che il più umile mendicante possiede: un fazzoletto, una vecchia lettera, la fotografia di una persona cara. Queste cose sono parte di noi, quasi come membra del corpo . In un campo di concentramento l'uomo perdute le piccole cose quotidiane, le sue abituni rapportate ad esse, è disumanizzato, ovvero allontanato dall'immagine di Dio che porta seco. Le piccole quotidiane cos...

I demoni esistono!

Questo è un capitoletto del mio nuovo libro in fase di scrittura "A New Normal". Che si svolge a Vilnius, in Lituania. E' LEGGIBILE LA PRIMA PARTE IN  ACADEMIA Perché non mangi? Chiese lei. Non voglio. Rispose lui. Ma non mangi quasi mai. Come farai? Non di solo pane vive l’uomo. E di che vivrai se non mangi? Non so, ma quando riesco a stare più di ventiquattro ore senza mangiare il mio corpo è più leggero, la mia mente più pulita. E un senso di pace mi invade. Forse se tutti mangiassero meno, anche il mondo sarebbe migliore. Meno egoisti. Meno psicopatici e disturbati mentali. Il cibo genera solo attaccamento. Dipendenza. Ti annulla. Come la TV. Vuoi spengere la pancia come hai spento la TV? Vorrei tanto. Mi dà solo sofferenza. Gonfiore. Mi gonfiano le budella. Mi prende il cuore. Per questo penso mi sono venute le ernie inguinali. E’ la sofferenza del ventre che cerca spazio, è l’urlo del ventre che chiede ascolto all’esterno. Vorrei non mangiare più, vivere senza mangi...

Gli italiani - un popolo con la pancia troppo piena

  Padre Alexis, lei ha detto una cosa capitale, l'Italia e gli italiani, in generale, hanno la pancia troppo piena e finché l'avranno piena mai si ribelleranno, e anche se si ribellano si ribellano nel modo di chi continua ad avere la pancia piena. Mi viene in mente un gruppo in Italia che si ribella alla dittatura in corso facendo le cene in giro per l'Italia.... Pochi si rendono conto, di quanto bella e comoda sia stata, e forse ancora per molti lo è, la vita in Italia. Cibo buono, sole, clima, arte, storia, bellezza dovunque, cultura...bisogna vivere in paesi freddi, non particolarmente baciati dalla fortuna come l'Italia, tartassati da anni di repressione sovietica, che ha deportato le migliori menti per lasciare solo le peggiori e infine distruggere anche quelle con l'alcol, per capire quanto siano fortunati gli italiani, che però hanno dimenticato il sacrificio e il valore di chi gli ha lasciato in eredità tutto questo.

Altri dubbi sul carattere ondivago di Don Minutella

Mi è difficile capire, dal momento che Don Minutella si dichiara disposto al martirio di sangue, come mai la preghiera di gruppo del rosario la faccia da remoto via digitale. Alla gente, ai fedeli del Piccolo Resto, dice di non temere il virus, e poi corre ad organizzare il rosario online e non in vivo, in gruppo, tutti insieme in chiesa.Perché non fa come gli ebrei ortodossi che sfidano la legge e il virus pregando in gruppo confidando nella protezione di Dio? Non crede allora nella protezione di Dio? Continua a dire che la sua missione è di combattere la falsa chiesa e dunque non è tenuto a parlare dei vaccini. Ma come può sottrarsi a parlare di una simile cosa? E' in atto un genocidio a livello mondiale usando i vaccini, che in realtà sono armi bioligiche, e lui si sottrae a parlarne! Non so tante contraddizioni emergono in questo uomo, che, ripeto, dice cose giustissime. Ma a livello caratteriale dà adito a tanti dubbi.

Don Minutella - il mio parziale disamoramento

Condivido tutto quello che dice, sono perfettamente grato per tutto quello che fa, per la sua missione, non posso che ringraziarlo. Ci ha illuminato, ci portato in molti a riacquistare la fede, sta lottando come un leone contro la falsa chiesa, ha il merito di aver portato la gente alla preghiera, un leone, un lupo solitario che combatte senza tregua...eppure... Eppure c'è qualcosa in lui che non mi convince. E' ondivago. Passa da un eccesso ad un altro. Fa annunci che poi smentisce tre giorni dopo, si duole delle sue molte sventure (ma chi non ha sventure di questi tempi? forse anche più pesanti delle sue...). Io per esempio non so se domani avrò i soldi per mangiare. Lavoro tutto il giorno e tantomeno ho i soldi per viaggiare in Europa o in Italia, o per prendere l'aereo, o il traghetto. E immagino tanti come me. Ma Minutella pare di sì...che possa farlo. Per questo qualche volta un po' mi disturba il suo lamentarsi. Rifiuta il contatto diretto a meno che non sia med...

Breve cronaca dell'opera di Satana

Tratto dal mio Libro in corso di scrittura "A New Normal" Dalla televisione possono venire grandissime utilità, ma purtroppo anche danni non lievi, particolarmente per la grande facilità di usarla entro le stesse pareti domestiche (Pio XII) 13 ottobre 1884. Papa Leone XIII assiste ad una messa di ringraziamento. A un tratto rizza energicamente il capo. Pare fissare intensamente qualcosa al di là dell’altare dove si officia la messa. Il suo volto è statico. Immobile. Senza espressione. Gli occhi spalancati e terrorizzati, quasi stesse fissando un portento terribile ma meraviglioso allo stesso tempo. Qualcosa di strano avviene in lui. Poi i suoi lineamenti cambiano. Il volto riprende vita. Rinviene. Si alza ed energicamente si avvia verso il suo studio. Che successe quel giorno a papa Leone XIII? Vide i demoni. Vide spiriti infernali addensarsi sulla città eterna. Sentì i loro bisbigli, il loro linguaggio falso e odioso, che porta dannazione e sventura. Sentì la voce raccapric...

Preghiera

Quando mi perdo Nel mondo Un mondo lontano e diseguale da quello che sento Quando intendo quel suono randagio Prego allora di tornare al me stesso E lo invoco, da sempre E non so, tuttavia.