Il mio metodo di scrittura lo paragonerei un po' a quello di uno scienziato che studi il mondo quantico. Che tenta di indagare la realtà visibile, quella newtoniana, partendo da quella invisibile, ovvero quella quantica, sapendo che se riuscirà a spiegare la realtà newtoniana con quella quantica, se riuscirà a trovare il punto di incontro fra le due realtà, riuscirà a spiegare meglio, a comprendere in profondità le correlazioni fra quelle due realtà. Avevo iniziato a fare questo lavoro nel 2007 allorché pubblicai, "Albert Richter, un'aquila fra le svastiche". In quel libro parlando del ciclismo tedesco a cavallo fra le due guerre, cercavo di individuare come il nazismo avesse influenzato il ciclismo, e lo sport in generale, cambiandolo. E come in realtà il nazismo dipendesse a sua volta da influenze esoteriche. Ne "Il sorriso della meretrice", libro del 2011, cercavo invece di analizzare come il globalismo (le elites finanziare) imponendo una realtà...
Laboratorio di scrittura