Ore dopo la mia decisione, ho sentito l'innegabile motivo per cui la mia vita aveva cominciato a cambiare con sensazioni stranamente allineate. L'unica esitazione che mi ha fatto pensare la mattina in cui mi sono alzato è stata se tutto non fosse scaturito dalle inclinazioni immaginarie della mia mente.
Dopo tanti anni mi sono sentito nel mio corpo. Prima ero me stesso nel corpo di qualcun altro.
Potrebbe essere vero?
Per mesi e mesi dopo mesi, avevo capito che un cambiamento era inevitabile. perché tutto era una sciocchezza. Vivere così era una sciocchezza. Il dolore che soffrivo ogni giorno era una sciocchezza.
Non potevo sopportare la mia inettitudine nel non trovare una soluzione alla mia sofferenza. Soprattutto perché sapevo qual era la soluzione. Ho dovuto smettere di mangiare.
Forse non aveva niente a che fare con il mio vero problema, ma alla fine ho finito per chiedermi se la mia decisione di smettere di mangiare fosse conforme allo Zeitgeist o contro di esso.
Quando pensi e quando parli non pensi o parli mai al di fuori dei tempi in cui vivi. Il modo in cui parlavo e pensavo negli anni Settanta non era lo stesso degli anni Ottanta.
Forse era una soluzione data e forzata ai miei problemi per la scarsità di grandi spiriti e piattezza di cervelli e idee storte dell'epoca che stiamo vivendo a cui era vincolata la mia decisione?
Smettere di mangiare significava impedire al mondo esterno di entrare in me? Era quello il significato nascosto della mia decisione?
Potrebbe essere. Non ero sicuro però. Ma il secondo giorno del mio digiuno, sapevo che il mio mondo interiore era stato gravemente separato dal mondo esterno, e stavo finalmente recuperando il mio corpo e me stesso nel mio corpo.
Dopo tanti anni mi sono sentito nel mio corpo. Prima ero me stesso nel corpo di qualcun altro.
Potrebbe essere vero?
Per mesi e mesi dopo mesi, avevo capito che un cambiamento era inevitabile. perché tutto era una sciocchezza. Vivere così era una sciocchezza. Il dolore che soffrivo ogni giorno era una sciocchezza.
Non potevo sopportare la mia inettitudine nel non trovare una soluzione alla mia sofferenza. Soprattutto perché sapevo qual era la soluzione. Ho dovuto smettere di mangiare.
Forse non aveva niente a che fare con il mio vero problema, ma alla fine ho finito per chiedermi se la mia decisione di smettere di mangiare fosse conforme allo Zeitgeist o contro di esso.
Quando pensi e quando parli non pensi o parli mai al di fuori dei tempi in cui vivi. Il modo in cui parlavo e pensavo negli anni Settanta non era lo stesso degli anni Ottanta.
Forse era una soluzione data e forzata ai miei problemi per la scarsità di grandi spiriti e piattezza di cervelli e idee storte dell'epoca che stiamo vivendo a cui era vincolata la mia decisione?
Smettere di mangiare significava impedire al mondo esterno di entrare in me? Era quello il significato nascosto della mia decisione?
Potrebbe essere. Non ero sicuro però. Ma il secondo giorno del mio digiuno, sapevo che il mio mondo interiore era stato gravemente separato dal mondo esterno, e stavo finalmente recuperando il mio corpo e me stesso nel mio corpo.
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