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Monkeypox - ovvero una stategia del terrore senza fine

 




Ecco di nuovo, si ricomincia. Siamo solo a maggio, bisogna già mettere in moto l'apparato mediatico affinché raggiunga il suo climax a settembre/ottobre. Poi la guerra in Ucraina forse smorza i toni per una probabile supremazia russa sul piano militare ed economico e allora bisogna ripartire con il terrore per coprire anche questa defaillance dell'Europa e degli USA. O forse tutto era già stato così programmato, rodato, che vive ormai di una propria forza di inerzia che si propaga al di là delle intenzioni di quando era stato promosso il nuovo terrore pandemico, impossibile ormai da fermare. Per cui le marionette non possono che rimettersi in moto e di nuovo giocare il loro ruolo di pupazzi, ma mentre nel 2020 ancora forse godevano di una stima, ormai non possono che raschiare il barile e recitare la parte segnata dal destino che loro stessi hanno scelto, fino alla loro scomparsa definitiva dalla scena di questo mondo politico e sociale.

Ed ecco allora il monkeypox. Il vaiolo delle scimmie. Uno dei milioni di milioni di "virus" che vivono nel mondo e che viene assurto dalla propanda mediatica al ruolo principe di spauracchio del mondo.

Ma stavolta è diverso. Paiono gìà schemi vecchi e obsoleti che si ripetono usati da elité ormai senza più idee ma sempre piene di odio e pazzia, che non passano mai. Chi promuove questo nuovo terrore sembra essere a corto di nuove idee, di nuove metodologie. Sì, è vero che la la maggior parte della popolazione mondiale è beota, ma anche i beoti alla fine, non dico che rinsaviscano, ma divengono indifferenti e sordi a tutto ciò che li circonda.

L'esempio più calzante è quelle popolazioni che vivono in città sotto continuo bombardamento e continue sparatorie. Alla fine la maggioranza si abitua, e perde la paura, e riprende a vivere come se tutto fosse normale anche se non lo è.

E quello che all'inizio era puro terrore alla fine diviene pura indifferenza. Ci si abitua alle bombe, alle sparatorie e ai morti per le strade. 

E nessuno più ci fa caso.

Ecco, alla fine questa sarà la fine. La fine del terrore mediatico e del terrore di chi vuole il terrore. Cadrà nell'indifferenza totale o quasi di quelli che si voleva spaventare. Sarà l'eterogenesi dei fini, raggiunta al suo livello più ignobile.

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