"Tre Piani" film di Nanni Moretti - ovvero il nulla rappresentato dal 90% della società italiana. Nanni Moretti in primis.
"Tre Piani", l'ultimo film di Nanni Morettil mostra il cancro della società italiana malata di meschinità, di egoismo derivato, di troppo benessere sociale e piacere egoistico e autoreferenzialità di se stessi (che è un tautologismo, ma che descrive bene l'eccesso del se stesso italiano). Famiglie con il culo pieno di troppo e di tutto, figli debosciati e senza palle, vittime di una vita nella bambagia e delle eccessive cure di madri che creano dei perfetti disgraziati, disadattati e impossibilitati a assumere qualsiasi responsabilità. Psicopati dediti all'idealismo filiale gretto e morboso, donne fragili quasi evanescenti, uomini che di uomo hanno solo il flatus vocis. Insomma un mondo non più umano ma quasi transumano. Perché? Perché in loro è morto lo spirito. Lo spirito del coraggio, lo spirito di lotta, lo spirito di voglia di essere uomini e donne, spirito di andare oltre il meschino orizzonte delle pareti domestiche e del gretto e asfittico ambito lavorativo. E ultimo ma non ultimo per importanza, il vero spirito religioso, che non sia una pura formalità di una religione che non c'è più. Ma esiste un surrogato di essa ben impersonato dal falso papa che risiede in San Pietro. Anche lui vittima probabilmente di tante psicosi più forti dello Spirito.
E soprattutto Nanni Moretti. Lui ne è il massimo responsabile perché è il portatore per eccellenza di questa visione di un assurdo tutto italiano. Fa da sempre lo stesso film sulla media borghesia e le sue psicopatie derivanti da troppa agiatezza.
E poi sempre le stesse battute, sempre gli stessi tempi di recitazione e sempre lo stesso modo di interpretare.
La grande fortuna è che è un film prodotto nel 2019, inizio del 2019, quando ancora la pandemia, falsa, non aveva sviluppato la sua attuazione e mostrato il peggio di questo paese. E quindi per certi versi la visione di Nanni Moretti è ancora scusabile.
Il film film riconosco che è filmicamente fatto bene ma arido sterile, vuoto, come il 90% degli italiani che vengono rappresentati in quel film. La comunità di cui ti senti parte, Nanni, non è quella della solidarieta, non esiste la solidarietà in Italia, esiste solo l'individualismo e l'egoismo che va a sommarsi all'individualismo e egoismo dell'altro per paura, per bisogno di stare nel gregge e sentirsi meno soli nel deserto totale di valori che ognuno ha dentro di sé. Nel nulla spirituale che ognuno ha dentro di sé.
Sbrigati Nanni a fare film su questa classe sociale, fra poco non ci sarà più. L'hanno smembrata. Distrutta. E presto termineranno quello che di lei è ancora vivente.
La grande fortuna è che è un film prodotto nel 2019, inizio del 2019, quando ancora la pandemia, falsa, non aveva sviluppato la sua attuazione e mostrato il peggio di questo paese. E quindi per certi versi la visione di Nanni Moretti è ancora scusabile.
Ma comunque, con uno sguardo retrospettivo, si vede bene che società era ed è quella italiana. Una società che amava e ama vivere come gli struzzi, con la testa dentro la sabbia fino al collo.
A cui mai viene l'idea e la volontà di tirare fuori la testa da quella sabbia, perché tutto sommato ci sta bene, ed evita di vedere la verità, che è ben altra cosa da quella che vive nella sabbia e che non è più quella dell'Italia degli anni Settanta, ancora attiva operosa, creativa, fattiva. Probabilmente la migliore Italia prima che fosse tabularasata e istupidita da Berlusconi e le sue TV e i suoi non -valori. Prima che Berlusconi azzerasse la coscienza degli italiani. E li rendesse pecore totali.
A cui mai viene l'idea e la volontà di tirare fuori la testa da quella sabbia, perché tutto sommato ci sta bene, ed evita di vedere la verità, che è ben altra cosa da quella che vive nella sabbia e che non è più quella dell'Italia degli anni Settanta, ancora attiva operosa, creativa, fattiva. Probabilmente la migliore Italia prima che fosse tabularasata e istupidita da Berlusconi e le sue TV e i suoi non -valori. Prima che Berlusconi azzerasse la coscienza degli italiani. E li rendesse pecore totali.
E anche Nanni evita di tirare fuori il collo da struzzo dalla sabbia e di chiedersi se questa società in cui vive sia una società di debosciati, senza palle, di mammoni incapaci e di condannarli per condannare una classe politica che è altrettanto uguale. Manca nel cinema e nella letteratura contemporanei una dimensione politica e militante.
Il film film riconosco che è filmicamente fatto bene ma arido sterile, vuoto, come il 90% degli italiani che vengono rappresentati in quel film. La comunità di cui ti senti parte, Nanni, non è quella della solidarieta, non esiste la solidarietà in Italia, esiste solo l'individualismo e l'egoismo che va a sommarsi all'individualismo e egoismo dell'altro per paura, per bisogno di stare nel gregge e sentirsi meno soli nel deserto totale di valori che ognuno ha dentro di sé. Nel nulla spirituale che ognuno ha dentro di sé.
Il 90% della popolazione italiana è egoista come i personaggi che hai messo in scena, vuota, insulsa, senza ideali ma solo organizzata per vivere bene personalmente e individualmente a scapito dell'altro e pronta a ignorare la forza di cambiare, che è la vera spinta della vera solidarietà perché ribellarsi per cambiare implica tanta forza di solidarietà e partecipazione. Inutile che a Cannes dici in un'intervista, in cui ancora una volta fino ad nauseam interpreti te stesso, che la pandemia ti ha fatto scoprire gli altri. Gli altri, che hanno accettato tutta questa falsità e non si sono ribellati, ma sono rimasti a farsi pippe mentali sugli psicotismi interiori, sono un nulla come la tua mancanza di coraggio di tirare fuori il collo dalla sabbia e vedere che la realtà è ben altra. E' vero Nanni, come dici in un'ulteriore intervista sempre a Cannes, che sei più vecchio e vulnerabile, ma forse lo sei sempre stato. E' una vita che fai sempre lo stesso drammatico e noioso film, e lo stesso vulnerabile personaggio, perché ti piace vivere in una realtà immutabile ma falsa e viziata dai troppi comodi a cui non si vuole rinunciare. E per quello stai con la testa dentro la sabbia e non vedi. Preferisci illuderti, dentro il buio di una sala cinematografica che non esiste più, perché non esiste più quel mondo. Ma se vuoi che esista e continui non sarà certo tenendo la testa nella sabbia che lo terrai in vita.
Se questa è la classe intellettuale italiana (i.e. Nanni Moretti e quelli come lui, ma ce ne sono anche di peggio purtroppo), se questo è il popolo italiano, si capisce bene, allora, la misera fine di questo paese, che ha partorito la peggiore classe politica possibile di tutti i tempi e la accetta, perché forse il cosiddetto popolo è perfino peggiore della classe politica nella sua abietta e succube meschinità di prona dis-posizione ad accettare tutto.
Se questa è la classe intellettuale italiana (i.e. Nanni Moretti e quelli come lui, ma ce ne sono anche di peggio purtroppo), se questo è il popolo italiano, si capisce bene, allora, la misera fine di questo paese, che ha partorito la peggiore classe politica possibile di tutti i tempi e la accetta, perché forse il cosiddetto popolo è perfino peggiore della classe politica nella sua abietta e succube meschinità di prona dis-posizione ad accettare tutto.
Alla fin fine, avrà sempre le quattro pareti domestiche, come una cella, in cui trovare la sua libertà. E il suo piatto di pasta (ma fra poco neanche più quello, con ogni evidenza).
PS> Penosa la marchetta o contributo pagato alla ideologia dell'immigrazione, della scena della folla che arrabbiata assalta il centro di accoglienza. Credo che dopo anni di immigrazione forzata selvaggia imposta con ogni mezzo, un popolo normale, ma quello italiano (il 90%) non lo è, avrebbe e ha ogni diritto di voler fermare un'immigrazione illogica assurda e contro ogni regola, anche la più elementare, per fermare una sostituzione etnica che ha come scopo solo la distruzione di un popolo identitario per sostituirlo con un meticciato artificiale.
Ma i personaggi di Nanni stanno in un bel palazzo, vivono in una bella parte di Roma e possono concedersi anche il lusso di essere compassionevoli. Ma certamento non è una compassione che proviene dallo spirito, di cui sono assolutamente privi, ma dalla ideologia "dell'essere di sinistra" che accomuna tutti quelli della classe medio borghese benestante, di cui fa parte Nanni Moretti, primo della fila, da Ecce Bombo in poi. Non si è evoluto molto Nanni Moretti nel tempo. Strano che non vi sia la Sacher Torte da qualche parte, nel film.
Comments
Post a Comment