Questo è un capitoletto del mio nuovo libro in fase di scrittura "A New Normal". Che si svolge a Vilnius, in Lituania. E' LEGGIBILE LA PRIMA PARTE IN ACADEMIA
La notizia rimbalzava su tutti i media, TV, giornali, radio, internet…da una parte all’altra del mondo. Il parlamento italiano, la sua sede, Montecitorio, era stato avvolta da fiamme altissime, violente, mai visto niente di simile, sembrava l’Apocalisse, che in pochissimo tempo avevano divorato l’enorme palazzo. Il tetto era rapidamente crollato e seppellito tutti i parlamentari in seduta plenaria intrappolati. Un’ecatombe. Si narrava che solo una decina di persone si fossero salvate. Testimoni oculari che si trovavano all’esterno, nella piazza antistante il palazzo, giuravano di aver visto piovere dal cielo palle di fuoco improvvise. Le autorità non potevano né confermare né smentire queste testimonianze. Anche loro però ribadivano l’eccezionalità dell’evento.
E la cosa più strana di tutte era che il fuoco era rimasto circoscritto al palazzo di Montecitorio e non si era per nulla propagato agli edifici adiacenti.
Era stato dichiarato immediatamente, dal capo dello stato, lutto nazionale per tre giorni.
Era successo qualcosa di assolutamente inatteso, qualcosa che andava la di là delle normali cose che accadono.
Ma in fondo il fuoco aveva sepolto e sanato le faide che divoravano quei dannati che componevano il parlamento. I partiti che sostenevano il governo, quindi tutti, perché l’opposizione non esisteva più, erano profondamente divisi. Lacerazioni profonde che stavano portando il governo alla paralisi. Un fuoco divino pareva aver messo pace alle guerre intestine fra politici degenerati e invasati del solo diritto a esistere per sedere su una poltrona e ricevere uno stipendio, costasse quello che costasse. Il funesto destino che aveva avvolto l’Italia per due anni sembrava finalmente trovare abento.
Ormai più nessuno escludeva il soprannaturale da qualunque parte stesse; sia che stesse dalla parte di quelli che portavano le croci nel senso giusto, sia dalla parte di quelli che le portavano in senso capovolto.
E‘ scritto si diceva, fra sé e sé, nell‘Apocalisse
Et quartus [angelus] effudit phialam suam in solem; et datum est illi aestu afficere homines in igne. Et aestuaverunt homines aestu magno[1]
Di che ci si meraviglia? Si domandava.
Il diavolo agisce con la seduzione, Dio con le fiamme.
Il diavolo ha scelto e gli organi di stampa hanno ubbidito alla via del Diavolo, e per due anni hanno raccontato solo bugie e calunnie, specialmente contro i cristiani come il loro Padrone chiedeva. I giornalisti sono demoniaci; come il loro Padrone odiano la religione, odiano Cristo, odiano la preghiera. Adorano un dio diverso, il vitello d'oro che chiamano il Vaccino, e vogliono che tu riceva la comunione sotto forma di un'iniezione 3, 4, 5 o 6 o 12 volte l'anno. E Lo fanno perché bevono sangue. Vogliono che le persone muoiano, vogliono fare soldi, vogliono ridurre la popolazione. Come i loro padroni vogliono, loro vogliono.
Ed era una mattina come le altre quella mattina che gli arrivò la notizia, una mattina di neve. Ormai nevicava da quasi quattro settimane, e stancava l’occhio, appiattiva la visuale, tutto quel bianco, e gli generava angoscia il candore della neve ovunque in terra e il grigio pastellato su in alto nel cielo. Guardava dalla finestra e sognava il sole, il mare e la brezza che sa di sale e ti lecca la pelle leggera mentre guardi lontano verso il mare e non sai bene che pensare, eccetto la pace nel cuore.
Quello gli mancava. E un pensiero gli frullò. Sentì quel battito nell’aria come il battito delle ali dei varnai, uccellacci neri come il maligno che impestavano il bianco ovunque alla ricerca di cibo, con il loro becco forte come spada. Di una maledizione ricevuta da piccolo. Che lo bloccava, lo impediva. E non gli dava la pace nel cuore che cercava.
Ora capiva meglio le domande del padre francescano nella chiesa dal grande crocifisso a cui avrebbe voluto vivere abbracciato, domande in apparenza senza senso: se lei aveva avuto criminali nella famiglia, uomini del KGB, criminali di guerra, dipendenze…le maledizioni nascono da lontano, dall’albero della famiglia, e possono tenerti prigioniero per il resto della tua vita, o almeno sempre sul margine di una possibile caduta, che non avviene ma potrebbe avvenire, e inconsciamente.
Ma qual era la sua maledizione?
La mancanza di pace. Che aveva afflitto il padre tutta la vita. La debolezza, soprattutto l’indecisione nel prendere le decisioni, che aveva perseguitato per la sua intera esistenza la madre. Ne aveva due allora?
E la cosa più strana di tutte era che il fuoco era rimasto circoscritto al palazzo di Montecitorio e non si era per nulla propagato agli edifici adiacenti.
Era stato dichiarato immediatamente, dal capo dello stato, lutto nazionale per tre giorni.
Era successo qualcosa di assolutamente inatteso, qualcosa che andava la di là delle normali cose che accadono.
Ma in fondo il fuoco aveva sepolto e sanato le faide che divoravano quei dannati che componevano il parlamento. I partiti che sostenevano il governo, quindi tutti, perché l’opposizione non esisteva più, erano profondamente divisi. Lacerazioni profonde che stavano portando il governo alla paralisi. Un fuoco divino pareva aver messo pace alle guerre intestine fra politici degenerati e invasati del solo diritto a esistere per sedere su una poltrona e ricevere uno stipendio, costasse quello che costasse. Il funesto destino che aveva avvolto l’Italia per due anni sembrava finalmente trovare abento.
Ormai più nessuno escludeva il soprannaturale da qualunque parte stesse; sia che stesse dalla parte di quelli che portavano le croci nel senso giusto, sia dalla parte di quelli che le portavano in senso capovolto.
E‘ scritto si diceva, fra sé e sé, nell‘Apocalisse
Et quartus [angelus] effudit phialam suam in solem; et datum est illi aestu afficere homines in igne. Et aestuaverunt homines aestu magno[1]
Di che ci si meraviglia? Si domandava.
Il diavolo agisce con la seduzione, Dio con le fiamme.
Il diavolo ha scelto e gli organi di stampa hanno ubbidito alla via del Diavolo, e per due anni hanno raccontato solo bugie e calunnie, specialmente contro i cristiani come il loro Padrone chiedeva. I giornalisti sono demoniaci; come il loro Padrone odiano la religione, odiano Cristo, odiano la preghiera. Adorano un dio diverso, il vitello d'oro che chiamano il Vaccino, e vogliono che tu riceva la comunione sotto forma di un'iniezione 3, 4, 5 o 6 o 12 volte l'anno. E Lo fanno perché bevono sangue. Vogliono che le persone muoiano, vogliono fare soldi, vogliono ridurre la popolazione. Come i loro padroni vogliono, loro vogliono.
Ed era una mattina come le altre quella mattina che gli arrivò la notizia, una mattina di neve. Ormai nevicava da quasi quattro settimane, e stancava l’occhio, appiattiva la visuale, tutto quel bianco, e gli generava angoscia il candore della neve ovunque in terra e il grigio pastellato su in alto nel cielo. Guardava dalla finestra e sognava il sole, il mare e la brezza che sa di sale e ti lecca la pelle leggera mentre guardi lontano verso il mare e non sai bene che pensare, eccetto la pace nel cuore.
Quello gli mancava. E un pensiero gli frullò. Sentì quel battito nell’aria come il battito delle ali dei varnai, uccellacci neri come il maligno che impestavano il bianco ovunque alla ricerca di cibo, con il loro becco forte come spada. Di una maledizione ricevuta da piccolo. Che lo bloccava, lo impediva. E non gli dava la pace nel cuore che cercava.
Ora capiva meglio le domande del padre francescano nella chiesa dal grande crocifisso a cui avrebbe voluto vivere abbracciato, domande in apparenza senza senso: se lei aveva avuto criminali nella famiglia, uomini del KGB, criminali di guerra, dipendenze…le maledizioni nascono da lontano, dall’albero della famiglia, e possono tenerti prigioniero per il resto della tua vita, o almeno sempre sul margine di una possibile caduta, che non avviene ma potrebbe avvenire, e inconsciamente.
Ma qual era la sua maledizione?
La mancanza di pace. Che aveva afflitto il padre tutta la vita. La debolezza, soprattutto l’indecisione nel prendere le decisioni, che aveva perseguitato per la sua intera esistenza la madre. Ne aveva due allora?
Da dopo che pregava Nostra Signora, usando l’arma, la sua capacità nel decidere era largamente migliorata. Vi arrivava subito per intuito, e non aveva dubbi come in passato. Soprattutto aveva perso l’eccessivo rispetto per l’altro, la paura di deludere l’altro. Che gli aveva causato tanta infelicità nella vita.
Ogni respiro ogni parola di quelle anime che lui tratteneva in sé puntavano nella sua direzione. Egli era l’ultimo di quegli atti messi insieme anno dopo anno secolo dopo secolo da quella lunga fila di corpi e anime che erano prima di lui, erano con lui, e sarebbero stati dopo di lui nella sua discendenza.
Ma doveva eradicare quel male che teneva dentro, come fosse parte del suo DNA. E lo era in effetti. Non vi è solo un DNA biochimico ve n’è anche uno spirituale.
Ma come?
Se il mio male è non avere pace – si diceva - ed essere indeciso, allora io dovrò spezzare questo ultimo nodo, a beneficio di quelli che verranno dopo di me, o almeno per terminare con quei mali che tengono in vita la lunga catena, che va spezzata.
Fin dall’inizio, quando aveva scoperto il potere di quell’arma potente che ogni giorno teneva tra le mani, aveva invocato Nostra Signora, che gli desse la capacità di decidere e non sbagliare.
E ora decideva e non sbagliava, e tuttavia nei momenti di stanchezza e debolezza avvertiva il pericolo di ricadere in quello stato di indolenza, che lo faceva debole e da cui pareva fosse però fuggito.
Una volta che si supera un punto nodale non vi può essere ritorno allo stesso punto, questa non sarebbe l’insegnamento cristiano, che punta in avanti all’Unica Via possibile, che è una Via diritta che conduce alla vita beata e immortale.
E questi cristi, poveri dannati adepti consci o inconsci di Satana, grazie ai padroni che si erano dedicati a servire, e che erano dannatamente periti nell’incendio del parlamento erano certo stati vittime di molte maledizioni, e quel luogo dove trascorrevano la loro vita pubblica era certamente divenuto un luogo di grande maledizione che li aveva avvolti come le fiamme.
E pensò ai figli, a quei poveri figli che erano rimasti privi di un genitore, che avrebbero ereditato i mali, i danni, le maledizioni, la via di Satana che i loro miseri padri e madri avevano aperto loro per il resto della loro vita.
E per loro pregò. Sinceramente. Pregò con intensità e amore.
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[1] Il quarto [angelo] versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini bruciarono per il terribile calore.
Ogni respiro ogni parola di quelle anime che lui tratteneva in sé puntavano nella sua direzione. Egli era l’ultimo di quegli atti messi insieme anno dopo anno secolo dopo secolo da quella lunga fila di corpi e anime che erano prima di lui, erano con lui, e sarebbero stati dopo di lui nella sua discendenza.
Ma doveva eradicare quel male che teneva dentro, come fosse parte del suo DNA. E lo era in effetti. Non vi è solo un DNA biochimico ve n’è anche uno spirituale.
Ma come?
Se il mio male è non avere pace – si diceva - ed essere indeciso, allora io dovrò spezzare questo ultimo nodo, a beneficio di quelli che verranno dopo di me, o almeno per terminare con quei mali che tengono in vita la lunga catena, che va spezzata.
Fin dall’inizio, quando aveva scoperto il potere di quell’arma potente che ogni giorno teneva tra le mani, aveva invocato Nostra Signora, che gli desse la capacità di decidere e non sbagliare.
E ora decideva e non sbagliava, e tuttavia nei momenti di stanchezza e debolezza avvertiva il pericolo di ricadere in quello stato di indolenza, che lo faceva debole e da cui pareva fosse però fuggito.
Una volta che si supera un punto nodale non vi può essere ritorno allo stesso punto, questa non sarebbe l’insegnamento cristiano, che punta in avanti all’Unica Via possibile, che è una Via diritta che conduce alla vita beata e immortale.
E questi cristi, poveri dannati adepti consci o inconsci di Satana, grazie ai padroni che si erano dedicati a servire, e che erano dannatamente periti nell’incendio del parlamento erano certo stati vittime di molte maledizioni, e quel luogo dove trascorrevano la loro vita pubblica era certamente divenuto un luogo di grande maledizione che li aveva avvolti come le fiamme.
E pensò ai figli, a quei poveri figli che erano rimasti privi di un genitore, che avrebbero ereditato i mali, i danni, le maledizioni, la via di Satana che i loro miseri padri e madri avevano aperto loro per il resto della loro vita.
E per loro pregò. Sinceramente. Pregò con intensità e amore.
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[1] Il quarto [angelo] versò la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini bruciarono per il terribile calore.
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