Il male che si vede ovunque in questo mondo, e che ora ha raggiunto i suoi livelli massimi, è connaturato all'essenza del saeculum, ovvero di questa città terrena in cui l'uomo vive la sua esistenza materiale, come rileva Sant'Agostino; Mare enim in figura dicitur saeculum hoc, salsitate amarum, procellis turbulentum, ubi homines cupiditatibus peruersis et prauis facti sunt uelut pisces invicem se deuorantes » (En. in psalmos LXIV, 9: CCL 39, 832)[1].
I populi multi hominum turbantur, si agitano, perché il loro orizzonte è limitato e in quel limitato orizzonte devono saziare la loro fame di potere, denaro...di infinito nel finito.
E' evidente come dall'epoca di Sant'Agostino ad oggi nulla sia cambiato.
Nel saeculum di allora vi era in corso il crollo di un mondo (impero romano) nel passaggio verso un altro (fine dell'impero romano), e una contrapposizione fra pagani adoratori degli dèi e i cristiani, adoratori di Dio che venivano additati dai pagani come responsabili del crollo di Roma; come oggi si ha da una parte la fine di una civiltà. quella dell'umano, verso il transumano e una contrapposizione fra gli adoratori del dio vaccino e dall'altra la categoria dei no vax, una categoria vuota, trasversale, che raggruppa chiunque non si pieghi ad adorare il dio vaccino. In questa categoria cade anche chi crede in Dio e vive fuori del saeculum, nella loro aspirazione alla salvezza. E gli appartenenti alla categoria vuota e trasversale, i no vax, vengono additati come responsabili dei falsi contagi e dei falsi morti per covid dagli adoratori del dio vaccino.
Chi vive nel saeculum vive in un mondo circolare, in cui i bisogni vengono soddisfatti sempre ritornando all'interno dello spazio concesso, senza mai uscirne; chi vive fuori del saeculum vive invece nella città di Dio, vive in un linea retta che si proietta verso l'unico vero bisogno, Dio, alla cui immagine e somiglianza fa costante riferimento e lotta contro il satanismo del saeculum, perché non gli venga strappata via quella immagine attraverso inoculazioni e controllo nanodigitale.
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[1] Il mare, infatti, è figura del secolo presente, amaro di salsedine,turbato da tempeste, ove gli uomini, con le loro cupidigie perverse e disordinate, divengono come i pesci che si divorano a vicenda
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