E' una lingua spesso esopica, nel senso della Ezopinė kalba, che gli intelletuali lituani usavano in periodo di occupazione e censura sovietica per esprimere le loro idee e farle passare.
[VIII] Aštuntas Takas
La sua vita si fa parallela, parallela a
quella dei più. Ogni incontro con uno di loro gli rammenta la sua natura
diversa.
A loro non si rivela e adopera una lingua
esopica in cui parla per confondere loro le sue decisioni interiori, quelle che
ha scoperto nella foresta.
E’ un popolo sterile i più su cui non
conviene versare lacrime, per le loro scellerate decisioni. Per questo non
cerca un dialogo vero con loro e nasconde le sue intenzioni.
Chi ha scelto la foresta si nutrisce di un'altra vita. Che cresce e si trasforma in lui.
Cibus
sum grandium: cresce et manducabis me.
Nec tu me in te mutabis sicut cibum carnis tuae, sed tu mutaberis in me[1]
Il takas muta. Il takas, vivo. vive
in chi lo sceglie. Cresce chi lo sceglie. Lo tiene in vita e lontano dalla
menzogna e si situa nel centro della verità.
Chi vive nel takas conosce la
sofferenza, l’inferno il limbo e il paradiso. Vive lontano dai modernisti seductores, errantes et in errorem mittentes, che
hanno finto un mondo di piacere eliminando
astutamente la sofferenza dal mondo. Hanno fatto credere falsamente ad un
infinito piacere di vivere una vita che deve essere vissuta solo nell'egoismo e
nella ricerca di denaro potere e sesso.
[IX] Devintas Takas
Il Waldgänger non soffre, ha la pace
nel cuore. Ha permesso un universo altro nel cuore (Dio, il cuore immacolato
della Madonna, la coscienza illuminata da Dio). Ha sviluppato una “città” altra
nel suo cuore diversa da quella che lo ha costretto a prendere il takas,
la via della foresta.
Non sarà più abusata la sua parola, dal marcio
che lo circonda. La sporcizia che lo ha premuto verso altra direzione, quella
per cui molti anni prima aveva avvertito una swerve di cui non coglieva
ancora la direzione non lo riguarda più.
La swerve che lo ha colto di sorpresa
anni prima lo ha definitivamente allontanato dalla tirannide criminale e senza scrupoli,
quia similes a similibus attrahuntur, che si è si è coortata con la
massa pusillanime in preda al terrore eretico, pronta a sacrificare la libertà,
i genitori, i figli, gli amici, TUTTO, pur di consegnarsi alle promesse
illusorie del Leviatano che le (sper-)giura salva la vita.
[1] Nutrimento dei cresciuti io sono. Cresci
dunque, e mi mangerai, né tu me in te muterai, come il cibo per la carne tua;
ma tu ti muterai in me. (Sant’Agostino)
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