Skip to main content

Figli di una società quietista








Il quietismo, sebbene nessuno ne parli è un male evidente sotto gli occhi di tutti ormai. Il quietismo laico e il quietismo religioso.

Più volte Cristo nei Vangeli ha affermato che non è venuto a portare la pace. Nel passato la chiesa cattolica non è rimasta indifferente davanti al pericolo di essere cancellata da altri popoli invasori, e parlo delle Crociate, di Lepanto, Di Vienna, battaglie memorabili contro gli invasori turchi.

Lo stesso rosario è stato concepito ed usato come una delle più potenti armi spirituali e da certuni chierici veniva portato a sinistra, quasi fosse una spada da sguainare.

E l’Apocalisse infine non è la più grande rappresentazione del conflitto finale e decisivo (in cui probabilmente siamo già immersi) fra le forze del Bene e del Male?

Ma la chiesa cattolica oggi appare tutt'altro, che disposta a difendere se stessa.  

Il quietismo laico è stata una induzione continua dalla fine della Seconda Guerra Mondiale in poi con iniezioni continue di edonismo consumistico e morte di ideologie forti, il cui strumento più solido nel diffonderlo è stato giocato da un apparecchio piazzato all’interno di ogni famiglia italiana, la TV. Il Quietizzatore Assoluto.

Tramite quell’apparecchio si è generata la mancanza di coraggio, la paura della conflittualità, la rimozione del concetto di morte a favore di quello di vita sempre giovane ed eterna. Ci si è posti consenzientemente nelle mani di chi poteva garantire qualsiasi parvenza di vita quieta, erroneamente intesa come pace e protezione da ogni conflitto possibile. Ha spento le menti, ha annullato le coscienze.

Il quietismo ha annullato l’esistenzialismo dostoevskiano in cui l’uomo è sede e conflitto di innumerevoli tensioni provocate dalla coscienza che l’essere umano non è bene ma male in essenza, ha annullato quello camusiano in cui l’assurdo del non capire il senso della vita è stato rimpiazzato dall’indifferenza verso il senso della vita.

E ora si deve risalire la china, si deve andare su a ritroso. Passare attraverso il dolore, questo sconosciuto, attraverso la sofferenza, altrettanto ripudiata dalle coscienze, si devono riammettere parole bandite come conflitto, morte, insicurezza, fame, paura.

Ci si deve di nuovo rendere conto che non può esservi accordo fra gli umani senza sofferenza. Come diceva Hobbes, Covenants, without the sword, are but words and of no strength to secure a man at all.


Seguimi su Telegram: https://t.me/princasvilniuje


Comments

Popular posts from this blog

Fasting to reconnect your "Self" to your body

If there is a discrepancy between yourself and the body, between what you are and what you don't feel you are in your body, then fast, because there is excess to remove in the body. Through the stratifications of fat, the material that alienates you is deposited in the body. Removing decades of fat you remove the "Self" from its impediments to be reconnected with the body. Start thinking about fasting and wait for the right moment. Your body has its own indicators; it will signal when it is the right time to start fasting. Fasting is not a mere physical fact. It is changing the spirit of a time that has become stranger to us and that lives in us in order to alienate us to ourselves. Impossible to fast, without implying a change of the inner spirit. Those who fasted in the Old Testament did so to invoke great changes in life. Jesus himself fasted for forty nights and forty days and after fasting he was ready and strong enough to resist the devil and was ripe for his minist...

The temple of youth

  The yearning for death is but a swift race seeking to curtail our tormented pace. There lies a sacredness in thy yearning toward the highest good wildly striving. Toss the gaze heavenward and grasp the truth! In death, we lie upon and cast the temple of youth.

Guardando l'Amore di una madre con le sue figlie

Siete fatte della stessa pasta Di stesso sangue e spirito apposta Create - e vivete il mondo unite. Solo voi vostra lingua capite. Io curioso vi guardo lontano. Altro universo vivo io e so invano di non essere voi e mi stupisco, ma la materia vostra oh capisco! E' fatta di altra tessitura, la mia invece è sfilacciatura, e in altro spazio e tempo ascoso sto relegato triste, invidioso.