Silvano rimase sempre distante dai partigiani, che si aggiravano nei boschi e borri fra Montaione, San Gimignano e Volterra. Non capiva le loro ragioni, il loro modo di pensare. Avvertiva d’istinto che il loro odore non era il proprio odore. La loro pelle aveva ragioni diverse dalla sua.
E poi quei nomi di battaglia strani, incongruenti, avulsi da ogni logica umana: Sandokan, Ursus, Falco, Caserta, Camoscino, Intrepido, Lampo, Mitra, Tigre, Leone, Condor, Cobra, Orso, Bufalo, il Vendicatore, Potente, Birba, Bistecca, Chicchirichì, Cognach, Emorroidi, Fastidi, Fifa...o forse non erano invero privi di logica, la logica vi era ed era innegabile, ma comunque facevano parte di una lingua che Silvano aveva difficoltà a imparare.
Non li evitava completamente. Nei boschi della Jetta, di Casa al Rosso, delle Cetine, li aveva spesso incontrati, Aveva condiviso con loro il loro cibo, aveva fumato con loro, aveva parlato con loro ma sempre aveva accusato la distanza fra il suo e il mondo dei partigiani.
Gli avevano chiesto di unirsi alla Resistenza ma Silvano aveva dilazionato. Non aveva combattuto come soldato del Regio Esercito e non vedeva perché dovesse farlo proprio ora.
— Ma perché non ti unisci a noi?
— Non lo so. Devo decidermi.
— Hai paura?
— No.
— Allora sei fascista?
— Conosci qualcuno fascista nella mia famiglia?
— E allora che aspetti?
— Senti…io ho disertato...non ho combattuto per il Re. Ora devo nascondermi perché i carabinieri mi cercano. E non so neanche perché mi cercano. Mi cercano e basta...Io credevo che la guerra fosse finita e invece...non è la mia guerra. Non vedo un motivo per combatterla.
— Ma come, non sei un compagno?
— Che vuol dire “non sei un compagno”?
— Non sei comunista?
— No, mi pare una moda...
— Sei un disfattista, ecco quello che sei...non vuoi liberare l’Italia dai tedeschi e dai fascisti?
— L’Italia la libereranno gli alleati, non voi.
— Ma noi li aiuteremo. E dopo ci tratteranno da paese vincitore e potremo trattare il futuro della nazione alla pari.
— Voi siete solo degli illusi. Ecco quello che siete. Vi daranno un bel calcio nel culo. Ecco quello che vi darà l’Inghilterra e gli americani!
Per questo erano quasi venuti alle mani. Uno di loro gli aveva puntato una pistola e forse avrebbe anche sparato, se uno (forse il capobanda) che chiamavano Guido l’Ebreo non avesse urlato “Metti via quella pistola. Fra italiani no!”
E poi quei nomi di battaglia strani, incongruenti, avulsi da ogni logica umana: Sandokan, Ursus, Falco, Caserta, Camoscino, Intrepido, Lampo, Mitra, Tigre, Leone, Condor, Cobra, Orso, Bufalo, il Vendicatore, Potente, Birba, Bistecca, Chicchirichì, Cognach, Emorroidi, Fastidi, Fifa...o forse non erano invero privi di logica, la logica vi era ed era innegabile, ma comunque facevano parte di una lingua che Silvano aveva difficoltà a imparare.
Non li evitava completamente. Nei boschi della Jetta, di Casa al Rosso, delle Cetine, li aveva spesso incontrati, Aveva condiviso con loro il loro cibo, aveva fumato con loro, aveva parlato con loro ma sempre aveva accusato la distanza fra il suo e il mondo dei partigiani.
Gli avevano chiesto di unirsi alla Resistenza ma Silvano aveva dilazionato. Non aveva combattuto come soldato del Regio Esercito e non vedeva perché dovesse farlo proprio ora.
— Ma perché non ti unisci a noi?
— Non lo so. Devo decidermi.
— Hai paura?
— No.
— Allora sei fascista?
— Conosci qualcuno fascista nella mia famiglia?
— E allora che aspetti?
— Senti…io ho disertato...non ho combattuto per il Re. Ora devo nascondermi perché i carabinieri mi cercano. E non so neanche perché mi cercano. Mi cercano e basta...Io credevo che la guerra fosse finita e invece...non è la mia guerra. Non vedo un motivo per combatterla.
— Ma come, non sei un compagno?
— Che vuol dire “non sei un compagno”?
— Non sei comunista?
— No, mi pare una moda...
— Sei un disfattista, ecco quello che sei...non vuoi liberare l’Italia dai tedeschi e dai fascisti?
— L’Italia la libereranno gli alleati, non voi.
— Ma noi li aiuteremo. E dopo ci tratteranno da paese vincitore e potremo trattare il futuro della nazione alla pari.
— Voi siete solo degli illusi. Ecco quello che siete. Vi daranno un bel calcio nel culo. Ecco quello che vi darà l’Inghilterra e gli americani!
Per questo erano quasi venuti alle mani. Uno di loro gli aveva puntato una pistola e forse avrebbe anche sparato, se uno (forse il capobanda) che chiamavano Guido l’Ebreo non avesse urlato “Metti via quella pistola. Fra italiani no!”
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