I giorni passavano lenti in una Vilnius grigia e gelata. Diego era triste: la morte della madre e senza un lavoro, anche il padre all’ospedale più vicino a morire che a vivere e il fratello che lottava contro i medici che sospettava responsabili della morte della madre.
- Ieri l’altro papà stava bene. Scherzava con le infermiere anche se ogni tanto faceva discorsi strampalati. Ieri gli hanno cambiato il catetere. Incapaci! Oggi ha di nuovo l’infezione e senza dirmi nulla lo hanno legato al letto perché si agitava. Anche con mamma dopo una settimana che era ricoverata per un edema polmonare hanno scoperto all’ultimo giorno, prima che morisse, che aveva l’intestino perforato…chiederò la cartella clinica. Voglio denunciarli
La morte della madre e la malattia del padre aveva riavvicinato lui e suo fratello. Suo fratello era ancora l’unico che lo chiamava da quando viveva a Vilnius. Un po’ tutti erano scomparsi.
- Ora vedi chi è vero amico, chi ti ama e non… - gli diceva Rūta
In quei giorni per vivere doveva chiedere i soldi a Rūta e se ne sentiva umiliato ma a lei in nessun modo dispiaceva aiutare Diego.
- Quando ami qualcuno aiutarlo è una gioia. In nessun modo è una sofferenza o un sacrificio
E tuttavia la vita con Diego non era triste nonostante la sua tristezza. Lui continuava a portarle la colazione a letto a riempirla di baci e carezze.
Se stavano due ore senza vedersi subito lui le scriveva su whatsapp
- Già mi manchi. Non vedo l’ora di vederti
Dovettero anticipare la data delle nozze. Volevano sposarsi a maggio ma avrebbero dovuto anticipare la data al quindici marzo.
- Incredibile, non ci posso credere. Ho lavorato undici anni al ministero degli interni e non lo sapevo
- E’ sempre così Rūta, c’è una politica da giornali e TV e una politica reale. Quello che dicono in TV o sui giornali non è mai vero….cittadini europei, libertà di spostamento, lavoro europeo, diritti europei…e poi scopri che dopo tre mesi in Lituania, io cittadino italiano, devo prendere il permesso di soggiorno e dimostrare di avere un conto in banca per poter vivere qui…come un estracomunitario devo andare all’ufficio immigrazione…
- Va bene anticiperemo la data delle nozze, avremo più chances se sposati. Non dovrai dimostrare di avere un conto in banca…
- Lo spero…ieri ho conosciuto Lorenzo uno di Milano che vive a Vilnius da più di dieci anni e mi ha detto che lui ha il permesso a tempo indeterminato ma come tutti gli italiani residenti in Lituania non ha diritto alla carta di identità lituana e questo gli causa problemi con la sua ditta. Non può mettere la firma digitale che è obbligatoria su tutti i documenti. Così deve mandare a firmare tutto a sua moglie che è lituana…anche lui è arrabbiato con la politica a favore degli immigrati, a questi si riconoscono tutti i documenti, hanno diritto a una diaria…
Andarono così al Civilinės metrikacijos skyrius[1] di Vilnius.
I documenti di divorzio che Diego aveva fatto e l’apostille della questura di Parma andavano bene. Così non rimase che fissare la data del matrimonio.La funzionaria propose il quindici marzo.
Diego aveva fretta a causa dell’ufficio immigrazione. Avrebbe avuto una lunga trafila: matrimonio, andare al comune di Vilnius con Rūta per prendere la residenza e poi all’ambasciata italiana per iscriversi all’AIRE, lo stato anagrafico dei cittadini italiani residenti all’estero. E poi all’ufficio immigrazione…prima di novanta giorni.
- Non è possibile prima Rūta? Non vorrei passare il termine…Se mi rimandano a casa, muoio senza di te. Non ho più nemmeno una casa a Parma. Che farei?
- No, Diego non è possibile. Deve passare un mese da dopo che abbiamo fissato la data. E comunque non ti preoccupare, non sarà tardi…sarà passato poco più di un mese e mezzo…
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