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da "Rugìle" - Entanglement






La sentii aprire la porta d’ingresso del palazzo perché vi era collegato un allarme che emetteva un bip nell’appartamento.
Udii i suoi passi per le scale e finalmente la porta si aprì.
Quando rientrò aveva smesso di piovere e la temperatura si era fatta mite in quella parte di Vilnius. Era quasi mezzanotte.
Aveva fatto il pompino e rientrava per baciarmi e farmi sentire il sapore del cazzo che aveva succhiato. Si eccitava troppo a quell’idea. Voleva condividere con me il vigore di quell’adrenalina.

I suoi occhi risero quando videro i miei.
Sempre ridevano quando vedevano i miei.

Non erano più gli occhi tristi di cui non andava fiera nella vita quotidiana quando io non ero con lei.

- Non è vero che sono triste…lui insiste sempre a dire che sono triste. Io non sono triste. Dovrebbe vedere i miei occhi quando incontro te e allora capirebbe che non sono triste. Mi fa quasi arrabbiare…”Non devi essere triste! Sorridi!” mi ripete sempre ma io non sono triste. E’ che lui non vuole fare mai grammatica, solo conversazione. Io ho bisogno di grammatica e per questo che mi vede con la faccia scura. Prima mi piacevano le lezioni di italiano con Marco ma ora un po’ no…non vuole fare mai grammatica

Essere considerata triste era il suo cruccio. Non voleva essere considerata triste, nemmeno dal suo insegnante di italiano.
Aveva sofferto di depressione nel passato e non voleva più essere considerata triste.

- Sono stata triste nel passato. Anche troppo. Ora non lo sono più. Ora sono guarita. Basta soffrire. Ora ho te. Sono felice con te mano dalelė[1]

Era vero. I suoi occhi erano come il sole nel cielo lituano quando vedeva me. Ridevano, akys pilnos šviesos[2]

Anche quella sera di falso autunno in piena notte i suoi occhi rientrarono nell’appartamento e si accesero alla vista della mia presenza.

- Tu man suteiki šią šviesą[3] - mi diceva in lituano quando io mi meravigliavo di quella luce intensa che usciva dai suoi occhi, così intensa che avevo la sensazione illuminasse la sua pelle anche
- Tikra tiesa[4] – le rispondevo con quel poco di lituano che sapevo
- Mes įsipainiojome[5] - mi ripeteva dopo che le ebbi spiegato la teoria dell’entanglement e della superposition

Il sesso volgare permeava il nostro essere. Nel sesso si manifesta l’ordine esplicito di qualcosa di più profondo, e implicito.
Rugíle aveva la capacità, a causa della forza del suo sentire, di manifestare bene la decoerenza di quella forma sottostante in modo che la connessione fra implicito ed esplicito non potesse non essere più manifesta e chiara.

Ed io ero la sua particella connessa. 

Ciò che era la notte, Rugíle non lo era più il giorno.
Il giorno talora aveva pause e silenzi. Era malinconica. Soprattutto quando si avvicinavano le mestruazioni. In lei si scatenava una tempesta di ormoni che la disorientavano e la annichilivano, come quando era gelosa. In entrambi i casi l’espressione della sua faccia cambiava e anche il tono della voce mutava, in quel momento sembrava che fra me e lei si operasse un disentanglement.
Sembrava che una materia oscura si frapponesse al nostro entanglement e lo interrompesse.
Così fu la mattina dopo la notte porca.

- Davvero tutto bene
- Mi sembra che tu abbia qualcosa?
- Come ho qualcosa?
- Mi sembra che pensi a qualcosa
- Il sesso è complicato, anche per me. Sono porca, porchissima ma ho anche bisogno di dolcezza. Non so come fare. Forse dovrei tacere e non dirti nulla. Stare un po’ in silenzio e aspettare che mi passi questo momento

La mattina, al risveglio, infatti era cambiata.

- Sei cambiata. Alla fine anche tu sei una donna, mutevole come tutte le donne
- Scusami. A volte una parte di me è più forte dell’altra. Dovrei imparare a tacere e aspettare che l’altra parte riprenda il sopravvento. Mi passerà
- Non so se fai bene. Meglio parlarne
- Vuoi che dico sempre tutto?
- Sì
- Non essere freddo allora, io credo che yra todel[6] …ho bisogno di sentire che mi ami. Ti prego aiutami anche io ho bisogno di cose dolci. Mi sento molto male quando sei freddo
- Non sono freddo…è che non mi aspettavo questo cambiamento repentino. Dammi tempo e mi passerà anche a me
- Amore io sono porca ma anche ugualmente dolce
- Io ti voglio come sei. Non voglio farmi troppi problemi
- Sai che dentro di me ci sono due Rugíle
- Va bene se sei porca e va bene se non sei porca. Un uomo credo non debba mai cercare di capire una donna ma solo accettarla o non accettarla
- Sì anche per me a volte è difficile capire
- Per questo non cerco di capire. Diventerei pazzo
- Sei molto intelligente…quando voglio dolcezza dimmi solo che mi ami e tutto sarà bene
- Ti dirò che ti amo
- Sì, poi ritornerò porca
- Qualche volta mi disturba quando sei troppo porca. Mi piace e mi disturba al tempo stesso
- Perché?
- Ti vorrei dolce
- Siamo uguali alla fine
- Sì
- Forse non voglio essere sempre porca perché penso che tu ami solo per quello
- No, Rugíle ti amo per come sei: mano dalele[7]
- Esame prijungtos[8]
- Esame[9]

Rugíle apparteneva a tanti mondi (universi), chiusi da membrane esterne che li mantenevano intatti e la materia di cui erano costituiti era in fondo la stessa materia che costituiva Rugíle, e per quello poteva stare ora in un mondo ora in un altro e quando era nell’uno non poteva essere nell’altro.
Non si davano mai due opzioni contemporaneamente: o A o B.

Come il famoso gatto di Schrӧdinger nella fisica quantistica. Non può esserci un gatto vivo e morto allo stesso tempo. O è vivo o è morto.

Sunto:
Invece di operare in un sistema strettamente binario come “on” o “off” il cervello umano opera secondo calcoli che sono in una sovrapposizione di differenti stati quantici allo stesso tempo (“il gatto è morto/non è morto” contemporaneamente), per cui ogni possibilità di sovrapposizione evolve formando un suo proprio universo (“il gatto è morto” o “il gatto non è morto”), risultando un’infinita moltitudine di universi paralleli coesistenti. Il flusso della coscienza si divide, per cui vi è una coscienza di ciascun universo separata e indipendente dall’altro e non direttamente consapevole degli altri universi.



[1] Mia particella
[2] Occhi pieni di luce
[3] Tu mi dai questa luce
[4] E’ verità
[5] We are entangled
[6] …è per il fatto che…
[7] Mia particella
[8] Siamo uniti
[9] Lo siamo



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Rugìle

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