La notizia dell’attentato aveva
sorpreso il capitano Petacchi. Stavano ancora interrogando la ragazza e un paio
di altri sospetti quando era giunta la notizia.
Evidente erano elementi scollegati.
Non ne era sicuro. Sembrava che i terroristi si muovessero a piccoli gruppi o a
modo di lupi solitari, senza nemmeno conoscersi.
Farah negava di conoscere gli
attentatori di piazza della Repubblica. E pareva sincera.
I due freddati dai poliziotti in
piazza della Repubblica erano due portoghesi di origine angolana. Nero Passos
Coelho e Patricio Duarte. Uno di ventidue anni e l’altro diciannove
Vivevano a Firenze da almeno un paio
di anni. Frequentavano la facoltà di architettura. Soprattutto frequentavano
una palestra del centro, in via Corsica. Una palestra di arti marziali.
La ragazza alla reception li
riconobbe subito quando gli mostrò le foto. I giornali e le televisioni avevano
parlato degli attentatori ma finora le identità erano state coperte.
-
Sì, sono Nero
e Patricio. Me li ricordo bene. Venivano tre volte a settimana. Frequentavano i
corsi di wing fight con Sifu Lucarelli
- Sifu?
- Significa “Maestro”
- Che ricorda di loro?
- Erano tranquilli. Sempre allegri. Non l’avrei mai
immaginato…
- Niente che facesse pensare che erano islamici
radicali?
-
No, niente.
Si vestivano normale come tutti i ragazzi nemmeno avevano barbe…nulla. Per me è
una sorpresa
Sifu Lucarelli non fece attendere il
capitano. Non appena la segretaria lo chiamò, smise la lezione e venne subito
al desk.
-
C’è un posto
dove possiamo parlare in privato? – chiese il capitano
-
Certo, mi
segua - e lo condusse in uno spazio prospiciente al luogo dove stava allenando
Era una stanza chiusa da ampie
vetrate a cui si accedeva attraverso una porta in alluminio e vetro
-
Che posso
fare per Lei? Anche se lo immagino…
- Come fa a immaginarlo?
- Beh sono scomparsi da giorni. Erano di origine
portoghese, come hanno detto in TV e poi vedo Lei arrivare qui con altri
quattro carabinieri parlare con la segretaria e cercare di me…e poi le voci
girano…
- Girano come sifu?
- Beh sa i ragazzi che vengono in palestra hanno
cominciato a sospettare, si parlava che forse Nero e Patricio…
- Ci sono molti praticanti di wing fight? – cambiò
discorso il capitano
- Beh mi contento…fra le arti marziali siamo fra le
più giovani ma forse anche la più moderna. Ho circa venti allievi…
- Tutti italiani?
- No…due di questi…no abbiamo una comunità
abbastanza variegata…dodici italiani, due nigeriani, un albanese, un americano,
un paio di marocchini e avevamo i due per cui lei suppongo sia qui…
- Frequentavano in particolare qualcuno di quelli
che Lei allena?
- In particolare…e che io sappia…no. Arrivavano
sempre in coppia. Venivano sempre insieme agli allenamenti, tre volte a
settimana. Arrivavano insieme e andavano via insieme. Non mi pare che fossero
legati a qualcuno in particolare
- Con gli altri due marocchini?
- Non mi pare. Almeno io non ho notato nulla di
strano. E poi diciamo che non sempre erano tutti alle lezioni. A ogni lezione
qualcuno o più di uno erano assenti…
- Loro due erano assidui?
- Sì, nell’ultimo anno non mi pare fossero mai stati
assenti
- Che cintura avevano raggiunto
- Marrone
- Potrei avere una lista dei nomi e indirizzi?
- Dovrebbe chiederla alla segreteria. Fanno lì
l’iscrizione
- Ma mai hanno cercato di parlare di Islam, di
religione con gli altri?
- No mai
- Ma secondo Lei perché facevano wing fight?
-
Credo…perché
erano giovani…avevano tanti ormoni e cercavano sicurezza personale…
In ufficio il capitano Petacchi si
rilesse i nomi degli allievi del corso di wing fight. Non gli risultò nulla di strano. Nessuno
aveva precedenti penali. Nessuno era ricercato. Nulla, neanche una
segnalazione. Nulla…i due marocchini forse…doveva controllarli meglio. Qualcosa
lo spingeva in quella direzione.
Guardò sulla sua scrivania. Piena di
carte e di video…video di decapitazioni, torture…tutti video che i
propagandisti del califfato avevano messo in rete e che lui da giorni stava
guardando per capire meglio chi avesse davanti? Soldati o uomini di marketing?
Sospirò e si affacciò alla finestra.
Pioveva.
A novembre piove sempre.
Dove trovavano tutti quei soldi per
fare dei video così professionali? Di una qualità così alta? Erano opera di veri
professionisti, non di quattro ragazzotti come quelli che venivano reclutati e
mandati a morire contro le forze siriane e i reparti speciali russi.
Nelle immagini più recenti della
decapitazione dei soldati siriani e degli ostaggi occidentali c'era un'estetica
più moderna "made in MTV": il rallentatore, le colonne sonore
drammatiche e tutti i tipi di post-produzione…il suono dei battiti del cuore e
la sovrapposizione di respiro profondo che si sovrapponevano alle scene di
carneficina…sembravano video girati in studi di Hollywood.
I soldi, si deve sempre seguire i soldi
se si vuole la verità.
Ma gli avrebbero permesso di trovare
la verità?
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