Ogni epoca ha la sua retorica.
Per retorica intendo un eccesso di informazione che scade nella disinformazione. La retorica (disinformativa) nasconde un vuoto. Può essere il vuoto politico, culturale, economico, morale...
Il trasformismo e voltagabbanismo italiani ne sono due aspetti. La retorica è soprattutto falsità volta a coprire...qualcosa.
Sì pensi alle falsità storiche sull'unificazione d'Italia; alle stragi perpetrate ai danni di chi nel sud si opponeva al regime Savoia coperte dalla retorica dell'unificazione.
Si pensi agli atroci crimini operati dai partigiani rossi a guerra finita sempre coperti dalla retorica di "rosso è bello", "rosso è libertà" che perdura a tutt'oggi con l'idea che "Sinistra è bello".
Si pensi infine alle falsità degli USA che dal 2001 sono in costante guerra con il mondo in nome della retorica idea che loro rappresentino l'eccezionalismo democratico da seguire ed esportare.
Se si guarda bene in tutti questi come in altri innumerevoli casi la retorica è caratterizzzata dal buonismo (l'aspetto buonista) della falsità. In tutti questi casi ogni atrocità è stata commessa in nome di un Bene comune o superiore.
Ebbene quanto buonismo appare nella retorica degli autoreferenziali politici italiani in occasione di disastri naturali e stragi?
I media anche traboccano di buonismo in siffatte occasioni.
Il buonismo ha effetto virale, basta vederne le ripercussioni sui social media in questi giorni di vittime da terremoto.
Il buonismo retorico è ugualmente ciò che copre, anima e sostanzia (economicamente è Bruxelles e gli interessi occulti di chi vuole destabilizzare l'Europa che la sostanzia) l'immigrazione sfrenata volta a portare l'Africa e il medio oriente in Europa.
La cultura italiana post guerra a causa del neorealismo e del cristianesimo democristiano da facciata (Renzi ne è un degno seguace) ci ha plagiati di buonismo. Siamo purtroppo figli del "volemose bbene", "itagliani brava ggente" di Anna Magnani e Alberto Soldi...
Per il troppo buonismo questo paese vive un coma irreversibile che porta alla morte.
Abbiamo abdicato al sonno. Ci Siamo consegnati all'ozio perenne, al temporeggiare fine a se stesso.
Facciamo finta di essere sani e nemmeno più sentiamo il peso della nostra inutilità
Princas VilniuJe
Fabrizio Ulivieri
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