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Showing posts from December, 2024

Quando la vita volge al termine

Mi ricordo quando ero un altro. Mi sdraiavo sul divano e guardavo Crozza - mi faceva rider peraltro. Ero un altro allora, ma ridevo. E ora vivo bene? O rimpiango Quel tempo in cui fuggire volevo? Ora sogno morti di notte - il giorno Parlo con loro. Però sono calmo Tuttavia, ma col pensier attorno Prego e cerco Dio. Vivo un oblío. Eppure dentro non cessa quell'ansia. Mi mangia vivo eterno logorío. E tuttavia sogno. Non è strano? Quando la vita si volge al termine Le speranze si dice si divertano. Perché però non dovrei più sognare? Si dovrebbe sol preparar la fine? Dai sogni invece, mi lascio io cullare.

Parthenope - by Paolo Sorrentino

Of course, when you interpret a movie, you express a personal point of view—in other words, what the movie evokes in you. After watching Parthenope by Paolo Sorrentino, it wasn’t the running of time (the most discussed theme of the film) that struck me. Instead, it was the monster that everyone— Parthenope , the main character—carries within that felt like the film’s most powerful message. The attraction that everyone ( Parthenope ) can feel when encountering the Monstrous, the Abnormal, the Ugly, Sin, or even Evil—and deciding to follow it, to experience its savour and pleasure—this, to me, is the movie’s underlying message. Parthenope is an epic character who journeys through this world (Naples), devoid of these facets because she must experience and understand them. She has no moral restrictions, of course, to prevent her from embracing the pleasure she derives from them. In my opinion, Parthenope is a Bildungsroman that Sorrentino has masterfully crafted—a Bildungsroman set in...

Materia viva vedo

Buio? Nero? Luce? Che poi sarà? Tutto questo davvero Sparirà? O per intero Un modo di guardare cambierà? O un eterno Oscuro Cui vado insicuro Mi prenderà? Più bello lì sarà? Ormai non è lontano il passo oltremondano. Ho paura pero', solo conosco Un lato e mi preparo A partir di questo caro Cielo nel modo migliore che posso. Uscir di questo dolore E sofferenza autore. Tutto crolla qua, da secoli studia Come - chi vuole erodere L'uomo e farlo implodere. Da queste rovine però, s'irradia Nuova età dello spirito. Quasi ancor un vagito Penetra la tenebra nihilista. E che di certi momenti ne sento i suoi fermenti Che entran dentro e lo scherno globalista dispellen - materia viva vedo già che me deriva.

The Cached World: Matter, Savor and Spirit

After so many years, I ate rabbit meat yesterday. That taste in my mouth brought me back to a different matter. I felt as if an old, forgotten matter was becoming, making me a different world and drawing me into a world I had once set aside—a cached world, left untouched through prolonged abstinence from this grounded savour. And I wondered! "Oh my God!" I exclaimed, elated. How can matter—rabbit meat—open my matter and disclose other matter, buried yet alive within me, which I had forgotten in my living Spirit? Is the Spirit altered and made, shaped by the matter? Yes, it is, I realized. This truth dawns on me every time I fast. When I fast, I perceive my true self emerging, rising from beneath dark layers that obscure my essence. Fasting, like light, disperses them. (How to peel an artichoke: Each leaf you peel off reveals a new, yet already present, part of the original artichoke that once was.) We often say we are what we eat , but that is not true. Rather, we are what we...

Dasein, Power, and Evil: A Critique of Philosophical Neutrality

What is often missing in philosophical discourse is the recognition that not all individuals (Dasein) exert the same level of influence on reality, particularly in terms of shaping or conditioning it. Some individuals (Dasein) possess the power to condition the existence of others (Dasein) by imposing their ideologies, often forcefully. This imposition is carried out through geopolitical strategies that serve various interests, including: 1) Personal Power 2) Corporate Power 3) Financial Power These three dimensions ultimately fall under a broader and more insidious agenda (A - Point) : "To introduce and propagate the power of Evil in the world" Today, this ultimate aim has become increasingly evident in global events. Philosophical analysts often generalize philosophical concepts as they are universally valid for all existences, but this assumption is flawed. Not every Dasein experiences or exercises the same influence, nor does philosophy operate from a neutral standpoint. ...

Una famiglia felice ho reso (poesia sull'umiltà)

Una famiglia felice ho reso. Una famiglia piccola e umile E bella: e quel bello vive in sospeso Tra luminosa immensa umiltà. Un sol di luce santa che illumina E dignidad al ser humano dà. L'umile vive in estremo perno Dal qual il mondo vede in cui vive. Ingenuità lo scherma dall'esterno. Nell' ingenuità l'umile ha forza Che lo resiste al mondo maligno E gli conserva sua propria essenza. I dèmoni temono l'esser umile. E sul cuore di madre e di figlie Il loro danno si fa or instabile. La piccola famiglia che felice Ho reso, in un mondo troppo grande Viveva, che all'umil mai s' addice. Inviato fui e non sapevo a che prò Ora però che la piccol famiglia Reso felice ho - or, sì, lo so.

On Listening to God's Voice: Why and How

A great many times, I have spoken about an inner capacity we possess: the capacity to listen to God's voice. It is the ability to discern His voice in the experiences of our daily lives. But how is this possible? Aristotle, in the Nicomachean Ethics, highlights a profound insight at the very beginning of the work. Even as a non-Christian, Aristotle recognizes the existence of connections—threads that link the reality of this world ( ἐν τῷ αἰῶνι τούτῳ, in isto saeculo ) to a higher reality, the reality of the Good (which, in Christian terms, we understand as God): πᾶσα τέχνη καὶ πᾶσα μέθοδος, ὁμοίως δὲ πρᾶξίς τε καὶ προαίρεσις, ἀγαθοῦ τινὸς ἐφίεσθαι δοκεῖ: διὸ καλῶς ἀπεφήναντο τἀγαθόν, οὗ πάντ᾽ ἐφίεται. [1] “Every art and every method, and likewise every action and choice, seems to aim at some good; for this reason, they have well declared that the good is that at which all things aim.” Therefore, we must follow these threads or structures that underlie every aspect of reality. In d...

Ma il Sé, l'Io, cos'è?

  Ma il Sé, l'Io, cos'è? Io son sempre Io È evidente certezza e non provata mostrata in apparente brillìo. La vita tutta è meravigliosa Se quello che ho fatto ora vedo. Ma l'idiota che ero la fa odiosa. Sentivo di lì lo stesso parlarmi E quella voce e anche quello sguardo Nel passare di anni mai lasciarmi. Come al centro stessi di un chiliogono Guardassi la vita dai mille angoli Venire a me - spirito tetragono.

Mi chiedo spesso che sia lo spirito

  Mi chiedo spesso che sia lo spirito. L'anima indefinita idea, pensavo. Ma poi guardo te nel tuo vivo empito Gli occhi, la bocca, le mani muovi Come pieghi il collo inclini la testa Unica e irripetibile tu provi che tu sei tu e non un' altra sei. Non è questo lo spirito per cui siamo quello che siamo? Oh miei dèi non è questa la figura dell' anima che trascende se stessa e si mostra agli occhi del mondo a sé prossima?

Dehumanization

The Church Fathers and Doctors of the Church had one enduring method: the seamless comparison between the experienced reality of the saeculum and the reality of God's Kingdom. This was a continuous inspection of the reality of the saeculum through the sieve of the City of God. This process was carried out with the assistance of the Gospel, Holy Scriptures, and prophecies. Today, this method has largely disappeared. Only a small number of priests still examine reality through the sieve of God's Word, Holy Scriptures, and prophecies.  As far as I am aware,  Don Minutella  is one of the few who continues to perpetuate this method. I do not know of any other priests who share this perspective. Because this method has faded—in large part due to a centuries-long campaign orchestrated by the cooperatores mali (the Enlightenment, Nihilism, Idealism, Modernism, Scientism, and ultimately Globalism and Transhumanism)—the innate capacity to listen to God's Word has been eradicated...

Ti amo come mai nessuno ha amato

  Il tuo nome santo pronuncio senza fine. La tua immagine – ossessione senza fine, Mi appare, e mi ricordo come nel tuo apparire infinito eri tu. Sei passato in un attimo - tuttavia. In un attimo sparito al mondo senza nome, Indifferente alla sua prole. Ma non al cuore, al cuore mio rimani, Eterno come allora. E i tuoi passi sento di notte. Le tue carezze nel mio sonno. Ti sento a me, accanto. Seduto in disparte e mi guardi E muto taci - non dici la parola. Come posso aiutarti? Come posso dal tuo dolore liberarti? Dalla tua disperazione che continua di là? E a me arriva qua e di te mi riempie. Io ti amo. Ti amo come mai nessuno ha amato. Come figlio che il padre davvero ama, Io ti amo, disperato.

Lucore nella notte

Il chiarore da fuori m' ha svegliato. Quel bianco lucore m'ha afferrato. Fuori era la neve. Nella notte Era caduta. Tutto si chetava. La luce del bianco mi stupiva. Mi attraeva. Come fosse voce Di qualcosa più lontano. Taceva. Non parlava. Guardava e sorrideva. È un soffio. Lo ho ben inteso. È un soffio tua vita. Ha ripreso. Come questo biancore - c' è ma non è.

Pazza, pazza idea di cambiar vita

  Pazza, pazza idea di cambiar vita. Folle folle idea ricominciar Di qua in questa terra scolorita, Nel gelo estraneo che vive in me Nel vento di ghiaccio che mi rinasce. Folle, folle idea viver qua con te Nel grigio sole - nel gelo calore. Pazza, pazza idea esser qua per amore Di te ma vivere solo - altrove. Folle, folle, folle idea star qua Chiuder gli occhi e non saper dove.

All'alba vincerò

  Tu pure, o, Mio Io nella tua confusa speranza cedi a fredda notte il gelo di tua possanza di luci morte mai interrotte e ti parli il mistero di un dio di cui il nome nessun dirà ma il tacere scioglierà del cielo che io presenzio. Muto dilegui nel silenzio L'indifferente tenebra che in me sua presa celebra. Dilegua notte dilegua - io so che all'alba vincerò.

Oltre la maschera il tutto

  Tu che agli occhi negasti il vero e desta tenesti la mente viva di un corpo che la vuole priva tu sei la luce vera del pensiero. E quel che tu riflesso vedi taglia di ogni valor il tuo amor via che non riman di te la signoria ma tua voce vive in fonda faglia. Questa vista di me che non io sono dagl'occhi crudeli e vaghi muove ma la domanda eterna a me rinnova chi di quella voce sia il vero suono se l'anima o un più che la promuove che in altro lato di sé ne dà prova.    

Per mio padre il destino aveva parlato

  Per mio padre il destino aveva parlato     Questo romanzo è stato scritto nel 2006. Poi per uno strano caso del destino (chiamiamolo così, ma il destino non esiste) perso completamente è riemerso oggi, nel 2024.Parla del nazismo, di Hitler, della famiglia di Hitler, del padre di Hitler.Parla dei tanti personaggi, veri, che diedero forma al nazismo attraverso l'esoterismo. Impossibile capire il nazismo se non se ne analizza anche le componenti, spirituali, magiche e esoteriche.Se non si scruta in tutti quegli innumerevoli personaggi che contribuirono ad aprire attraverso il nazismo esoterico la strada del Male e a portare al potere Adolf Hitler, formandolo e preparandolo come un Messia del male.Una miriade di personaggi che si muovono in una miriade di mondi e miti occulti paralleli. Un personaggio, Hitler, che non è emerso dal Nulla, ma da un Male che nel suo farsi strada nel mondo lo aveva prescelto come suo Attuatore e posto al potere perché iniziasse una delle fasi p...

Le maschere di Nieztsche

  Io con Nietzsche non trovo mai accordo. Che leviamo una maschera discordo. Differiamo. L'esterno non conosce Il dentro e le vive sue angosce Perché dentro vi è un animale: Vive amor ma il male v'è uguale. E può anche Dio lí intimo regnare. Spesso lo guardi e chi è quello chiedi Quello che allo specchio ora vedi E ti guarda "Davvero sono io?". È di luci e di ombre luccichio. Prega quel balenío apran gli dèi E in loro forza va' verso chi sei. Che da alta città il respiro venga E vivo qui in basso si mantenga. E maschera non c'è conoscerai Se non d' essere lui deciderai Che fuori sei, ma stare in quel Dio Che a Satana non dà te, in oblio.

Silvia

Silvia ti ricordo quando eri bambina. Avevi riccioli d'oro e tanto Somigliavi alla tua piccolina Che ora sorride a te birichina. Matilde l'hai chiamata come nel libro Che ti leggevo la sera che a letto andavi. Cadevi dal tavolo, ricordo, e piangevi. Parlavi tanto e a mio lato destro andavi Minuta ombra del sole alto a mezzogiorno Accompagnavi me in ogni giorno. Tutto cambia e nuovo mondo di demoni Oggi viviamo - che odiano l'amore Che vogliono noi lontani e senza parola. Da maschere di un nulla che non ci Appartiene, da loro divertiamo E apriamo vie soprannaturali. Nella preghiera diamo respiro e ali. Da quando eri la mia bambina Che fra le braccia stringevo forte Voliamo via dalle loro parole storte. Vicina ora vivi negli occhi miei, come quando la tua lontana china fissavi sola, tu, sperando.

Mindaugas

He woke up a little late that morning.  The air in the room was heavy, carrying the silence only winter knows. He looked out the window. Grey. The sun—when had he last seen it? Three months ago, perhaps. Or longer. For an Italian, the climate was the hardest thing to bear in this country, where he had now lived for five years. It oppressed him—this cold, colourless land. The land of grey and snow. In this country, there were many things he did not like. For example, the crows. He saw them now, scattered like black stains across the snow beneath the skeletal trees. They moved clumsily, with a bouncing gait, their dark feathers glinting sinisterly in the pale light, their harsh cries raking the still air. He despised them. Vile, graceless animals, symbols of something sinister. Evil, he thought. Evil had been a steady, growing presence in his life since 2020. He had lived surrounded by feelings of oppression, distrust, and surrealism. These feelings had driven him into regions of the...

La grammatica dell' amore

Non è niente davvero questa vita  Aiutare è importante  Chi soffre e implorante Non ne vede mai sortita. Cosí breve lo spanno che viviamo. Un tempo che all'inizio È sol lungo interstizio - Par in eterno richiamo. E spesso maledice questo dono Breve di soffrir chi ignora Perché amor deplora Ma nel dolor v'è il suono. Il dolor della fine ti insegna La lingua. Solo chi soffre Ne parla della morte L'idioma che qui non regna. In un mondo di vivi apparenti Che amor conti davvero Regola del pensiero E grammatica diventi. Ha sue regole Amor in dolore Nel gergo della fine - suo autore.