ἄτοπον δὲ καὶ τὸ μηδὲν μηδ᾽ ἐπί τινα χρόνον συνικνεῖσθαι τὰ τῶν ἐκγόνων τοῖς γονεῦσιν
È strano anche che nulla, neppure per un certo tempo, delle vicende dei figli arrivi ai genitori
(Aristotele, Etica Nicomachea, 1100a)
Nei gesti, nei pensieri
E negli occhi passano feriti.
Degli altri in mano
Tengono - fanno, guidano la vita.
Un attimo e di poco
Loro baglior si cresce in timor.
Lipotimia di breve
Durar sentore. Dirti, io esisto
Ancora, forti tentano.
Di loro siamo i cardini su cui
Aprono le essenze
Vuote. I perni siamo di quel mondo
Che noi cerca vivo.
Che nella pelle esiste, nelle ossa.
Nel sangue scorre scuro.
Siamo di sue sventure continuazion.
Di gioie, mali, utili, sofferti
Spiriti certi: passano
Mai quella soglia ove pace regna?
Noi siamo sue figure,
Che alla voce, infetta, curvi andiamo.
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