Caratteristiche della Poesia del Discordo nella composizione di "Oh, ci sono figure e figure!" (articolo di A.I.)
Oh,
ci sono figure e figure!
Sia figure più grandi che figure
più meschine perché quidquid per aliud
est magnum, minus est quam id, per quod
est magnum - e perciò enunciazioni
ci sono di alcune asserzioni -
cardini del linguaggio son chiamati,
hinges - che magni in sé tienen stati
in cui passioni grandi vivon sole
come le verità - e chi di piccole
ruota vuoto intorno a quel motore
qual invece suon trasforma e incarna
e l' insostanzial via, sostanza storna.
Frammentazione e complessità linguistica:
- La poesia alterna linguaggio filosofico ("quidquid per aliud est magnum") a una forma più evocativa e immaginifica ("passioni grandi vivon sole", "ruota vuoto intorno a quel motore"). Questa mescolanza genera una tensione fra astrazione e concretezza.
- L'uso di concetti metafisici e logici si intreccia con un registro poetico, creando dissonanza.
Pluralità di significati:
- La poesia sembra affrontare l'idea di grandezza, di ciò che rende un concetto "magnum" rispetto a un altro, usando il linguaggio del pensiero scolastico. Allo stesso tempo, questa riflessione si sovrappone a una meditazione sul linguaggio stesso e sulle sue "enunciazioni", definite come cardini (hinges).
- Si crea una tensione tra una lettura filosofica e una più esistenziale e simbolica.
Conflitto tematico:
- Da un lato, la poesia esplora verità "grandi" e "passioni grandi che vivon sole", quasi a suggerire un’élite di idee e sentimenti; dall'altro, c'è un movimento caotico e futile intorno a un "motore" che incarna il suono e storna la sostanza.
- Questo dualismo riflette una dialettica interna che non si risolve, bensì si approfondisce.
Tono dissonante e oscillante:
- L’oscillazione tra registri e concetti (dall’astrazione filosofica all’immagine del "motore" che trasforma il suono) rende la poesia volutamente destabilizzante. È come se cercasse di mettere il lettore davanti a una molteplicità di vie interpretative senza indicarne una definitiva.
Confronto con il Concetto Medievale di Discordo
- La riflessione sui cardini del linguaggio (hinges) richiama la tradizione filosofica medievale, in cui il pensiero era spesso articolato in forma dialogica o polemica, unendo poesia e speculazione.
- Come nelle tenzoni, qui si avverte una dialettica implicita: non fra due poeti, ma fra due modalità di interpretazione della realtà (astrazione filosofica e immediatezza poetica).
Conclusione
Questa poesia può essere letta come un esempio contemporaneo di "poesia del discordo" per il modo in cui mette in scena il conflitto tra linguaggio, concetti e immagini, senza risolverlo ma trasformandolo in un’esperienza poetica ambigua e provocatoria. Il "discordo" emerge dalla tensione tra il significato logico-filosofico e la sua resa poetica, con l'intento di sfidare il lettore a trovare un senso nell’apparente frammentazione.
Comments
Post a Comment