Guardo i corvi bruni - il loro canto
Tetro e zoppicante - che discanto
Senza vita lanciar quei richiami.
Non voglio altro inverno qua passare
Fino in fondo all'anima marcire.
Né prima del mio tempo qui finire.
E sotto grigio cielo eterno andare.
Tremolano fiammelle fredde d'aria.
Non ancor la chiamata, non certezza.
Chi pregando il miracolo carezza
Non bisogna che creda solitaria
La manna a cader giù da quel suo cielo
Inizi come neve e poi di gelo?
Ma per ogni miracolo pagare
Con la vita, l’amore, e il cuore
Si deve. E allora il dolore
Di quei corvi non è da rifiutare.
Con tutto questo male che attorno
Mi vive, infernale, io a credere
Ai miracoli inizio - a vedere
Che l'apocalisse a me intorno
D'ogni piccola gioia è prodigio
Dopo anni nutriti al sole grigio.
Davanti un cespuglio ora la verga
Batto su dura pietra che fiammeggia.
E aspetto la mente qui diverga
Che lontano rosso il fuoco albeggia -
Ma qui si fa di fiamma terso dramma.
Comments
Post a Comment