L'essere umano (la maggioranza) sta in rapporto al saeculum in modo non attivo, ovvero di continua apertura, ma passivo, di continuo chiudersi (massificazione), ovvero il saeculum tende a coprire e annullare la parte spirituale dell'uomo, che invece lo apre e costituisce davvero quello che Heidegger individuava come un costitutivo del Dasein e che era il Sichvorweg, l'avanti a sé, che nell'ottica di heidegger invece lo dischiudeva al senso del saeculum.
Dal nostro punto di vista invece l'uomo (il Dasein heideggeriano) si chiude perché diviene fictus, plasmato secondo l'immagine di controlla il saeculum, e lo determina (ovvero i cooperatores del Male a cui si ispirano e per cui operano - il Male è reale, come il Bene che è opera dello Spirito).
I contenuti del saeculum non sono strutture metafisiche di per sé esistenti e date come interpreta Heidgger, ma sono contenuti prodotti, elaborati intenzionalmente dai cooperatores del Male, che operano nel saeculum da sempre e che sono in grado di controllare o guidare il mondo o almeno vaste regioni del mondo.
Il Male in ultima analisi è la matrix del saeculum e disvela se stesso attraverso i suoi cooperatores, che elaborano nel mondo i contenuti stessi del Male. Senza i cooperatores non potrebbe parlare una lingua adeguata (Gerede) per disvelarsi, come, mutatis mutandis, il Bello non potrebbe parlare senza il linguaggio della poesia e lo Spirito non potrebbe illuminare se non ci fosse chi cerca l'illuminazione, del pari che il Bello cerca espressione nell'arte.
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