Ut haberes eam, si tamen habes eam, profecto accepisti: quid enim boni habes, quod non accepisti?
(Sant'Agostino, Epistula, 194 - 5:21)
"Affinché abbiamo, se tuttavia lo abbiamo, certamente è perché abbiamo accettato di riceverlo".
Traduciamo quell'accepisti con una parafrasi (abbiamo accettato di riceverlo), perché in Sant'Agostino vi è una continua ricerca di disposizione per arrivare a comprendere ciò che sta oltre il saeculum, che va continuamente ascoltato, sentito, percepito con il corpo e la mente al fine di sviluppare tutte quelle componenti atte a disporci alla disposizione.
"Affinché abbiamo, se tuttavia lo abbiamo, certamente è perché abbiamo accettato di riceverlo".
Traduciamo quell'accepisti con una parafrasi (abbiamo accettato di riceverlo), perché in Sant'Agostino vi è una continua ricerca di disposizione per arrivare a comprendere ciò che sta oltre il saeculum, che va continuamente ascoltato, sentito, percepito con il corpo e la mente al fine di sviluppare tutte quelle componenti atte a disporci alla disposizione.
Ed è illuminante, la frase.
Come infatti si può possedere qualcosa senza averla e soprattutto senza una nostra disposizione a ricevere per averla?
In Santa Agostino vi è un continuo rimando a un precedere di ciò davanti al quale siamo liberi di scegliere. E se scegliamo ciò rivela la nostra disposizione verso quella scelta.
Vi una sorta di adaequatio costante fra un adveniens versus praeveniens et praeveniens versus adveniens
Comments
Post a Comment