Non ho mai amato Cesare Pavese. Ho provato con tutta la buona volontà a leggerlo ma la noia e la impossibilità di proseguire me lo hanno impedito.
Forse aveva ragione Pasolini quando diceva che Pavese è uno scrittore medio (QUI). Io direi noioso e, con Pasolini, sopravvalutato.
Ma a differenza di Pasolini salvo una sua poesia. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Di una bellezza e profondità e disperazione unica, ed è strano, a mio avviso, che Pasolini non abbia amato la disperazione infinita di questo poema, lui che di disperazione di vivere era l'incarnazione.
Ne esistono due versioni bellissime. Una di Gassman (QUI) e una di Léo Ferré. Una canzone quelle di Ferré che canta di morte ma diviene un inno alla vita, vibrando in una voce cupa , melodica e possente.
Scelgo questa ultima versione.
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