Skip to main content

La via della foresta - Takas IV

 





[IV] Ketvirtas Takas

La foresta fortifica il senso di essere lì per sentire fino in fondo ciò che è stato disposto fin dall’inizio. Nel seguire l’andamento dei takai ciò che deve palesarsi si palesa in quel sentire che è ascolto dell’attesa.

Qualche volta si è tentati di paragonare quell’attesa a una vera via crucis, ogni tappa alza il livello di consapevolezza e di preparazione all’obiettivo.

Il silenzio e la solitudine sono gli angeli custodi che ti accompagnano lungo il takas.

La foresta, il takas, appartengono solo a chi cerca una forma di dissenso terminale, come tigre che sbuchi dal nulla.

Il takas ti mena alla madre. Quale madre?

La certezza di una madre che ti attende appena svoltata la curva del takas che sale snodandosi nella folta vegetazione.

Che è lì mandata e in attesa - un’ attesa che era prima di ogni consapevolezza di quell’attesa e che solo la privazione brutale e criminale di libertà dello stato nemico che prospera tuttavia nel consenso della maggioranza perversa e ignava inevitabilmente costringe al dono della peregrinazione lungo i takai nel silenzio e nella solitudine per farsene consapevoli passo dopo passo verso il centro della foresta.

E si snoda quell' attesa nell'intenzione che ogni curva potrebbe rivelare la madre.

Come tigre che sbuchi dal nulla.

Quell’attesa che svolta apparentemente repentina e non annunciata è la custodia, l'amministrazione e la distribuzione di tutte le decisioni conseguenti, che avvengono e passano per le sue mani; e che dona a chi vuole, come vuole, quando vuole e quanto vuole, la grazia di una illuminazione improvvisa cercata lungo il sentiero.

Quell’attesa può essere identificata in chi crede con il cuore immacolato di Maria, e in chi non crede nello stato di grazia che riceve chi ascolta il cuore profondo della coscienza.

Seguimi su Telegram: https://t.me/princasvilniuje/101

 

 

Comments

Popular posts from this blog

Fasting to reconnect your "Self" to your body

If there is a discrepancy between yourself and the body, between what you are and what you don't feel you are in your body, then fast, because there is excess to remove in the body. Through the stratifications of fat, the material that alienates you is deposited in the body. Removing decades of fat you remove the "Self" from its impediments to be reconnected with the body. Start thinking about fasting and wait for the right moment. Your body has its own indicators; it will signal when it is the right time to start fasting. Fasting is not a mere physical fact. It is changing the spirit of a time that has become stranger to us and that lives in us in order to alienate us to ourselves. Impossible to fast, without implying a change of the inner spirit. Those who fasted in the Old Testament did so to invoke great changes in life. Jesus himself fasted for forty nights and forty days and after fasting he was ready and strong enough to resist the devil and was ripe for his minist...

The temple of youth

  The yearning for death is but a swift race seeking to curtail our tormented pace. There lies a sacredness in thy yearning toward the highest good wildly striving. Toss the gaze heavenward and grasp the truth! In death, we lie upon and cast the temple of youth.

Guardando l'Amore di una madre con le sue figlie

Siete fatte della stessa pasta Di stesso sangue e spirito apposta Create - e vivete il mondo unite. Solo voi vostra lingua capite. Io curioso vi guardo lontano. Altro universo vivo io e so invano di non essere voi e mi stupisco, ma la materia vostra oh capisco! E' fatta di altra tessitura, la mia invece è sfilacciatura, e in altro spazio e tempo ascoso sto relegato triste, invidioso.