L'uomo si differenzia dall'animale per la dignità. Non per la ragione. La ragione senza dignità non fa l'uomo. Nella dignità l'uomo prova il rispetto, ovvero il riguardare se stesso come oggetto di decoro.
L'uomo dignitoso non delega ma vive in modo diretto la vita, non si costruisce aree di conforto (aree di pascolo) in cui vivere come vive il branco che si delega al copobranco pur di vivere pascolando in pace,
L'uomo di dignità non può sottomettersi perché sottomettersi è abbassare il livello di rispetto e di decoro.
L'uomo di dignità è un uomo trascendentale perché trascende il branco, la greggia, trascende le situazioni dove l'uomo manca di cura verso se stesso. La cura di se stesso è ciò che distingue l'uomo dalla greggia.
Zarathustra finì il discorso. Il popolo capì Zarathustra, è indifferente all'uomo dignitoso. Quel popolo a cui aveva parlato e aveva comunicato le verità scoperte nella vita da eremita, che aveva trascorso sulle montagne degli ultimi dieci anni, non aveva mostrato nessuna dignità nell'ascoltarlo. Chi mangiava, chi beveva, chi scoreggiava o ruttava, qualcuno aveva anche tentato di ascoltare ma alla fine si era adeguato. Ondeggiava, andava e veniva, e alcuni guardavano i fianchi sodi delle donne...era il popolo il riflusso di una grande marea che sempre ritorna al bruto e mai oltrepassa se stesso.
Lui tanto tempo fa aveva scelto la via della foresta, che è la via di coloro che hanno decoro e rispetto di sé, perché credono in quello che ritengono la verità e sanno che la via della foresta concede il rispetto e il tempo per il decoro.
Guardò di nuovo il popolo a cui aveva parlato. Ridevano e non lo comprendevano. La sua voce non era fatta per i loro orecchi, orecchi di vermi che sapevano solo strisciare lubrificati dell'unto animale che li avvolgeva.
L'uomo dignitoso non delega ma vive in modo diretto la vita, non si costruisce aree di conforto (aree di pascolo) in cui vivere come vive il branco che si delega al copobranco pur di vivere pascolando in pace,
L'uomo di dignità non può sottomettersi perché sottomettersi è abbassare il livello di rispetto e di decoro.
L'uomo di dignità è un uomo trascendentale perché trascende il branco, la greggia, trascende le situazioni dove l'uomo manca di cura verso se stesso. La cura di se stesso è ciò che distingue l'uomo dalla greggia.
Zarathustra finì il discorso. Il popolo capì Zarathustra, è indifferente all'uomo dignitoso. Quel popolo a cui aveva parlato e aveva comunicato le verità scoperte nella vita da eremita, che aveva trascorso sulle montagne degli ultimi dieci anni, non aveva mostrato nessuna dignità nell'ascoltarlo. Chi mangiava, chi beveva, chi scoreggiava o ruttava, qualcuno aveva anche tentato di ascoltare ma alla fine si era adeguato. Ondeggiava, andava e veniva, e alcuni guardavano i fianchi sodi delle donne...era il popolo il riflusso di una grande marea che sempre ritorna al bruto e mai oltrepassa se stesso.
Lui tanto tempo fa aveva scelto la via della foresta, che è la via di coloro che hanno decoro e rispetto di sé, perché credono in quello che ritengono la verità e sanno che la via della foresta concede il rispetto e il tempo per il decoro.
Guardò di nuovo il popolo a cui aveva parlato. Ridevano e non lo comprendevano. La sua voce non era fatta per i loro orecchi, orecchi di vermi che sapevano solo strisciare lubrificati dell'unto animale che li avvolgeva.
E Zarathustra riprese la via della foresta.
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