Skip to main content

La porta



-      



- Ma quando hai smesso di amarmi?
- Non lo so... Fin qui abbiamo evitato di dirci certe cose. Perché ora le vuoi tirar fuori?

Sabatina, si avvicinò per abbracciarlo.

- No, non ricominciamo. Devo andare via. Fra 30 minuti ho il treno.

Sabatina si sentì in trappola.

- Dove vai oggi? – gli chiese.
- A Roma, devo incontrare Nenni.
- Tornerai a mezzanotte?
- Non lo so. Penso di sì. Rimanere a Roma a dormire costa troppo.

Sabatina sentì la disperazione crescere in lei. Non sapeva parlare. Non aveva mai saputo parlare, lei. Sapeva solo tacere. E tacque.
Era novembre, fuori. Pioveva ed era freddo. Come odiava quel tempo. Silvano aprì la porta. Entrò il ghiaccio del tramontano.

- Ciao – le disse.

Sabatina non rispose.
Silvano rimase per un poco indeciso. Poi varcò la soglia e si chiuse dietro la porta.
Sabatina rimase nell’ingresso davanti alla porta chiusa. Si sentiva sconfitta. Tradita. Senza parole.
Aveva un giorno intero da andare avanti. Doveva farcela. Aveva i bambini a cui aggrapparsi. Erano la sua forza e speranza. Vivere cristianamente per loro. Umanamente per loro. Maternamente per loro. A chi altro poteva aggrapparsi ora che la madre Laura non c’era più?
Eppure era sicura che un giorno, lei non avrebbe più amato lui, ma lui avrebbe cercato lei.
Ma sarebbe stata una vittoria quella?

Eppure aveva avuto due figli da lei. Non erano stati quelli il frutto del loro amore? I figli erano lì. Testimonianza viva del loro amore. Come era potuto finire?
Quella politica. La politica aveva cambiato Silvano. Da quando era entrato a lavorare per il partito, da quando era andato a Firenze e poi a Roma, Silvano era divenuto un altro. Non era più il Silvano semplice che lei aveva conosciuto. Non era più il Silvano che amava scherzare. Il Silvano che parlava, che amava parlare. Ora era uno taciturno, silenzioso. Cocciuto, come un mulo.
Uno, che lei non aveva conosciuto.
Era tutto così difficile, ormai. Aveva dedicato la sua intera vita solo al marito e ai bambini. Con Lidia aveva sperato di trovare un’amica e invece...
Cominciò a piangere.

La notte mentre Silvano dormiva, gli aveva detto:

- Silvano, io ti amo ancora. Io sono convinta di amarti ancora. Perché non sei più quello di prima?
- Forse, Sabatina...non sei la donna di cui ho bisogno ora. Adesso avrei bisogno di una donna diversa. Che non fosse solo una donna che pensa alla casa e ai bambini...

L' aveva disperatamente abbracciato. Aveva gridato "No! No! Tu mi ami ancora. Dimmi che mi ami ancora!"
Lui si era divincolato, ed era uscito dal letto. Era andato in bagno. Si era rasato, aveva fatto la doccia. Poi si era vestito. Ed era pronto per uscire.
Sabatina l‘aveva raggiunto sulla porta prima che uscisse.

Comments

Popular posts from this blog

The temple of youth

  The yearning for death is but a swift race seeking to curtail our tormented pace. There lies a sacredness in thy yearning toward the highest good wildly striving. Toss the gaze heavenward and grasp the truth! In death, we lie upon and cast the temple of youth.

Fasting to reconnect your "Self" to your body

If there is a discrepancy between yourself and the body, between what you are and what you don't feel you are in your body, then fast, because there is excess to remove in the body. Through the stratifications of fat, the material that alienates you is deposited in the body. Removing decades of fat you remove the "Self" from its impediments to be reconnected with the body. Start thinking about fasting and wait for the right moment. Your body has its own indicators; it will signal when it is the right time to start fasting. Fasting is not a mere physical fact. It is changing the spirit of a time that has become stranger to us and that lives in us in order to alienate us to ourselves. Impossible to fast, without implying a change of the inner spirit. Those who fasted in the Old Testament did so to invoke great changes in life. Jesus himself fasted for forty nights and forty days and after fasting he was ready and strong enough to resist the devil and was ripe for his minist...

Guardando l'Amore di una madre con le sue figlie

Siete fatte della stessa pasta Di stesso sangue e spirito apposta Create - e vivete il mondo unite. Solo voi vostra lingua capite. Io curioso vi guardo lontano. Altro universo vivo io e so invano di non essere voi e mi stupisco, ma la materia vostra oh capisco! E' fatta di altra tessitura, la mia invece è sfilacciatura, e in altro spazio e tempo ascoso sto relegato triste, invidioso.