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Succhi gastrici e effetti collaterali (Microstorie e microriflessioni in tempi di crisi) - Il fuoco nero





È fuoco nero, fuoco di pazzia.
È fuoco di una resa dopo lunga battaglia. Fuoco partorito dal retto perineale, fuoco di pazzia globale.

«Es solamente dolor. No es locura» direbbe Rose, la mia editor morale. 

«Este mundo está lleno de dolor. Te equivocaste, confundiste un dolor profundo por locura».
«Rose esta es locura, lo sé lo sé... la calidad de la vida es la calidad de la mierda. Todo está medido por el producto interno bruto ¿Qué puede decir el producto interno bruto sobre la felicidad de los hombres? Nada. Puede decir mucho sobre la calidad de la mierda humana, eso sì.»

«Professore, la merda è il nuovo fuoco eracliteo.»
«Ma no, caro. Eraclito vedeva nel Fuoco l’archè: la fiamma animata da un vorticoso dinamismo, cangiante in ogni istante che, purtuttavia, restava sempre la stessa e si prestava quindi a indicare la compresenza di unità e pluralità della realtà. Il fuoco per lui era uno e multiplo, il se stesso che a ogni istante era diverso da sé. Eraclito aveva intuito che essere e divenire erano strettamente congiunti, che essere sé e trasformarsi in altro non sono due stati completamente distinti e separati.»

Eppure anche le parole del professore, con cui mi fermavo a prendere un caffè ogni mattina verso le 10 al Florian, mi confermavano che merda e benessere procedono congiunti in questo stato di cose, in questo mondo senza valori, dove la merda ha sommerso ogni valore.
Il piacere infine si è fatto solo di carne. Il piacere del cibo, il piacere della quantità smisurata, il piacere dell'egoismo insaziabile. Il piacere di solo divorare per solo defecare.
L'energia di un fuoco nero, intestinale, fa scambiare la pazzia di sistema per dolore individuale. I nostri pensieri hanno ormai la stessa cecità delle nostre budella.

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