- Stanotte voglio fare la puttana – mi disse non appena fummo rientrati in casa. Fu così che cominciò quella serata dettata da un impulso il cui fondamento ho cercato di spiegare sopra.
Quella frase suonava per me irresistibile perché aveva la forza dell’entanglement, una forza connettiva che agisce da profonda distanza. Io avrei voluto dolcezza quella sera ma quando diveniva così provocativa tutto in me si metteva in moto. Il sangue ribolliva, la pelle traspirava meglio, i muscoli entravano in tensione, le ossa si facevano pesanti, il pene aveva un’erezione come pietra.
Non riuscivo più a dirle di no.
Era troppo forte quella forza.
E quella era la mia ultima notte a Vilnius. L’indomani sarei ripartito.
Rugíle voleva collassare a modo suo. Voleva farmi sentire quella forza che in lei era incontenibile. Voleva trasmettermela.
- Stanotte farò la puttana. Sarò la tua puttana. Succhierò cazzi per baciarti, per farti sentire il sapore della mia bocca porca
- Come farai?
- Manderò un’email a tutti i cazzi che mi hanno scritto sugli indirizzi gmail e yahoo
Galime šią naktį. Tu su automobiliu?
Mano numeris 8677*** Gali paskambinti po 23 val.[1]
Quella fu l’email che inviò.
Andammo a letto e cominciammo a scopare. Di lì a poco il telefono cominciò a suonare. Lei rispose in lituano mentre io continuavo a scoparla. Aveva difficoltà a parlare era troppo eccitata. Parlava in lituano e riuscivo a comprendere solo alcune parole.
- Gerai…iki[2] - furono le ultime parole – il cazzo vuole un pompino – disse con uno sguardo pieno di piacere
- Ora?
- Ora
- Vai?
- Vado a succhiare amore – e mi baciò con trasporto e passione
- Ma piove
- Non importa. Ho voglia di succhiare, leccare le palle, la cappella…e sentire lo sperma caldo arrivare in bocca
- Porca
- Sì, tua puttana. Sono puttana ma solo tua
L’amour est profondément animal: c’est sa beauté
Mi aveva detto prima di uscire. Non so da dove avesse preso quella frase, ma era efficace per la situazione. Poi era uscita dopo essersi truccata con labbra rosse fuoco
- Fuoco come la mia fica – mi aveva detto mentre si truccava
Aveva indossato un paio di mutande bianche e un vestito cortissimo nero che appena le copriva le natiche.
- Per eccitare il cazzo – aveva detto – quando lo succhierò vedrà le mie gambe e la forma della fica sotto le mutande bianche e implorerà di farlo scopare…ma gli chiederò una cifra pazzesca e non potrà pagare. Soffrirà…mi piace far soffrire i cazzi. Diventano più duri
- Anche far soffrire me ti piace?
- No, tu no amore. Tu no. Mai vorrei farti soffrire. Sei la mia luce, la mia vita…senza te non posso vivere…nebegalime vienas be kitos[3]
- Tikrai – le risposi – myliu tave beprotiškai[4]
Poi aveva indossato un paio di scarpe con tacco vertiginoso ed era uscita come una vera puttana.
- Mi piace fare la puttana amore - ed era uscita.
[1] Stanotte posso. Hai l’automobile.
Il mio numero è 8677*** Puoi chiamare dopo le 23
[2] Bene…a dopo
[3] Non possiamo vivere l’uno senza l’altro
[4] Veramente ti amo in modo pazzesco
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