Skip to main content

Taeko la mia amante aliena: Capitolo II Ayako una ragazza sensuale e irriguardosa




Capitolo II

Ayako a differenza di Taeko era una ragazza irriguardosa. Aveva un’innata sensualità, questo sì, ma era estranea a rigide norme di comportamento. Era incapace di ogni forma di ragionamento letterario, di logica, di arte, di impegno morale. Amava il divertissement e la provocazione e viveva di questo.

Un uomo che fosse stato amato da Ayako certamente avrebbe beneficiato di quella forma sensuale ed estetizzante di vivere nel mondo.

Ayako era cresciuta in una casa di tutte donne. Pervasa da risatine, sussurri ed ipocrisia. Per lei essere ipocrita era il modo normale di stare nel mondo. Essere ipocrita non era un male. Non conosceva altro modo di essere.

Certo quel gineceo le aveva conferito un gusto innato per il cibo, i vestiti e la musica lirica. In questo forse era stato suo padre che aveva forgiato la sua disposizione per l’opera ed il bel canto.

Fin da piccola aveva preso lezioni di canto e più volte era stata in Italia per studiare la tecnica del canto lirico.

Non aveva ambizioni.

Era un male?

Dovendola definire si sarebbe potuta definire come una donna non bella ma raffinata e seducente.

Gli uomini spesso preferiscono le donne raffinate e seducenti alle donne belle tout court.

Aveva un fidanzato ed era quello da sempre. Fin dai tempi della scuola media superiore. Tatsuya. Un giovane muscoloso ed acerbo.

Nonostante Ayako fosse sempre circondata da corteggiatori e nonostante l’ipocrisia fosse il suo stato naturale era fedele a Tatsusya.

Amava tuttavia ragazzi belli e giovani. Soprattutto amava gli uomini che non avevano ambizioni. Come Tatsuya.

Gli uomini grassi le apparivano grotteschi e incomprensibili. Particolarmente quelli dediti allo studio ed alla politica: li trovava noiosi e miserabili. Quelli pieni di ambizioni li considerava alla stregua di debosciati.

A differenza di Taeko era una donna di questa terra. Non la muovevano fili invisibili ma il fuoco di questo pianeta che cova sotto la crosta terrestre a migliaia di chilometri dalla superficie.

Se Taeko era donna cerebrale Ayako era un tipo di pancia, viveva in primo luogo la vita prendendola di pancia poco propensa come era alla speculazione.

Lei lo sapeva. Lo sapeva di essere diversa da Taeko. Per questo non aveva ambizioni. Era figlia della umile terra.

Era innamorata. Innamorata di se stessa. Sentiva in sé il fuoco della terra arderle dentro, che la teneva in vita indipendentemente dal suo essere.

Princas Vilnuje
Fabrizio Ulivieri

Comments

Popular posts from this blog

Fasting to reconnect your "Self" to your body

If there is a discrepancy between yourself and the body, between what you are and what you don't feel you are in your body, then fast, because there is excess to remove in the body. Through the stratifications of fat, the material that alienates you is deposited in the body. Removing decades of fat you remove the "Self" from its impediments to be reconnected with the body. Start thinking about fasting and wait for the right moment. Your body has its own indicators; it will signal when it is the right time to start fasting. Fasting is not a mere physical fact. It is changing the spirit of a time that has become stranger to us and that lives in us in order to alienate us to ourselves. Impossible to fast, without implying a change of the inner spirit. Those who fasted in the Old Testament did so to invoke great changes in life. Jesus himself fasted for forty nights and forty days and after fasting he was ready and strong enough to resist the devil and was ripe for his minist...

The temple of youth

  The yearning for death is but a swift race seeking to curtail our tormented pace. There lies a sacredness in thy yearning toward the highest good wildly striving. Toss the gaze heavenward and grasp the truth! In death, we lie upon and cast the temple of youth.

Guardando l'Amore di una madre con le sue figlie

Siete fatte della stessa pasta Di stesso sangue e spirito apposta Create - e vivete il mondo unite. Solo voi vostra lingua capite. Io curioso vi guardo lontano. Altro universo vivo io e so invano di non essere voi e mi stupisco, ma la materia vostra oh capisco! E' fatta di altra tessitura, la mia invece è sfilacciatura, e in altro spazio e tempo ascoso sto relegato triste, invidioso.