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Perché tu sei andato?

Perché? Perché? Perché tu sei andato Via? Lontano ero quando sei Partito solo. Io speravo, sai, Che te rivisto avrei prima. Fretta Avevi. Fretta di andare, tutta La tua vita tu correvi. Fretta Di finir questa vita che avevi, L'unica data da quel Dio lontano Dal mondo tuo. E che dirà di te? Mi chiedo. Dio io non sono ma Credo che l'hai bene vissuta. Bene Gli hai voluto al tuo paese. Ma Ti ha tradito. Tutto che potevi Per la famiglia hai pensato. Tu Hai fatto errori ma sapevi viver Non come ogni piccol uomo. Hai Fatto soffrire. Ma natura tua Era - il marchio del tuo male era. Del gatto nero la natura avevi. La rabbia avevi di chi soffre sempre. No, non piangevi la tua vita, mai. La maledivi. Era tua nemica. Era la bestia dentro te nascosta. Ma il tuo cuore era vivo, puro, Sincero. Paura ne aveva quella Bestia, di quel cuore bambino, sai, E che scontroso con te viaggia ormai.
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Storia di Pelo il ragazzo che vinse la Milano - Sanremo

 

Oltre i segni dell'Altro

Che altro potevi più far, di così? Hai fatto tutto - quello che potevi. Che altro volevi fare altresì? Che ti dimentichino mai temevi. E tu gli hai - la vita dato loro La vita che ora hanno - stesso sangue: Nel ricordo del mio male scoloro, Nel nulla del mio amore si estingue. Nel freddo dell'autunno che arriva Morde l'aria la pelle, piega il vento Gl' alberi - e di rosso e giallo schiva La chioma delle foglie è lamento. Tutto cresce lontano - e nulla peggio È, quando ciò che vive in te si fa Sé e Altro diviene - un dileggio, Un' irreparabil perplessità. Eppure tu hai fatto tutto. Bene, Male. Hai fatto quello che sapevi. In tua valle di lacrime avviene. E nulla di più grande mai potevi Pensare, ma cercavi le parole. Così guardavi mute le stagioni Passare, per offrire quelle, sole Al dolore che dentro imprigioni.

Gott ist - aliquid quo nihil maius cogitari potest

Der Nihilismus strebt nach einer Welt ohne Gott. Doch eine solche Welt kann nicht wirklich existieren. In unserer Zeit herrscht eine „Weltlosigkeit“ – eine Verleugnung des Realitätssinns. Das heißt, dass die Welt ohne eine göttliche Macht letztlich nicht bestehen kann. Die Welt braucht Gott. Ohne Gott verliert die Welt ihre Tiefe und wird zu einem leeren Simulakrum – einem Abbild ohne wahre Substanz. Die Erfahrung Gottes geschieht im Zuhören, denn Zuhören ist die Art und Weise, Gott zu begegnen Der Ursprung solcher Gotteserfahrungen liegt oft in  Bedeutungsvollen Erlebnissen: eine Krankheit, ein Unfall, der Verlust eines Elternteils oder Kindes, eine bedeutungsvolle Begegnung. In solchen Momenten "spricht" die Wirklichkeit eine tiefere Bedeutung, jenseits der bloßen Oberfläche, wie vorher.  Hier bietet sich die Gelegenheit, auf die Stimme Gottes zu hören und sich im Hören zu üben. Wie Anselm von Aosta sagt: Gott ist aliquid quo nihil maius cogitari potest – etwas, worüber hi

Fasting as a Re-appropriation of Your True Self

  In fasting, there is a re-appropriation of your body. When you eat, you introduce external substances—elements from the outside—into your body. It’s obvious that these substances act upon you, conditioning your body through chemical components that are distinct from its natural, internal chemistry. But when you fast for many days, your body relies solely on what it can draw from within, fueled only by its own reserves. For this reason, you may indeed perceive a re-appropriation of your body; you feel more centered, more grounded within yourself.   Feuerbach’s well-known adage, ' Der Mensch ist, was er isst' —'Man is what he eats'—rings true, but only in the sense that you are influenced by what you eat, which differs from who you truly are in and for yourself, as when you abstain from eating.

Quella chiamata tu sei - vivi con lei

  Come esistere senza la più immediata ragione? Come potrà poesia farti beato Quando ne manchi la sua chiamata? Mi pare lontano Vai, allora, e sai - Dio non ti basta. Piccolo è l'orizzonte del mondo. E scolora. Lo sai. S'apre infinito il buio sotto di te. Baratro senza un fine ne vedi. E paura ne hai. Temi che anche sarai, tu, una figura. Altro sarai da quel che vivrai - di altro che te. Quella chiamata tu sei - vivi con lei.

Lascerò a voi figure

Penso al giorno che lascerò questo mondo. Lo lascerò a tante figure e pochi uomini. E io anche diverrò l'alone di una figura che era e passata è, via. O se un santo fossi stato, almeno nella fede sarei stato ben radicato. La vita avrei donato al più grande postulato. Oh, fossi stato freddo o caldo, almeno. Ma probabilmente sarò vomitato. Lascerò, a voi figure, questo mondo. Ma abbiate zelo e ravvedetevi. Non fate la mia fine. Corvi, che ho non amato, il vostro ricordo porterò con me ogni giorno avete a mio lato camminato. Figlie, il dolore della vostra distanza porterò con me che vi ho amato. Amore, porterò te con me, e la notte verrò di nuovo a guardarti. Fratello, ti auguro il bene quello stesso che ti volevo - nei tuoi undici anni. Lituania, porterò con me la neve e il gelo gli alberi secchi e neri coperti di corvi scuri - e le foglie gialle e rosse dell'autunno. Italia, la tua bellezza terrò nel cuore ma anche il dolore di un popolo bacato e imbecille - che nel nulla vive e