[III] Trečias Takas
Nel prendere la via della foresta, nell’inoltrarsi nei takai, è vivente l’oppressione e il peso dell’odio dello stato su chi mantiene l’indipendenza di pensiero e ama la dignità della Persona.
Nel momento che l’individuo oppresso prenda la via della foresta su di lui peserà in modo non più sopportabile l’arroganza infinitamente disumana del potere, che gli taglia ogni possibilità di esercitare qualsiasi forma di emancipazione dalla presa soffocante della dittatura in cui la società è caduta definitivamente, o sta per cadere definitivamente. Ma esattamente questo soffocante impedimento di libertà spinge der Waldgänger alla ricerca di passaggi tortuosi entro cui esercitare la sua ribellione contro il sistema.
Es gibt ja Pässe, Saumpfade, die man erst nach langen Anstiegen entdeckt (Ernst Jünger)[1]
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[1] Solo dopo lunghe salite, si rivelano certi valichi e certe mulattiere
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