Sunday 26 June 2022

Uwe Steimle: über die Perfidie der Cancel Culture








Martin Heidegger sprach vom Gerede als dem, was des Mannes des Saeculum [1] das Verstehen anleitet, aber er sprach nicht, da er die Cancel Culture nicht kannte, wie das Gerede diejenigen abbrechen und zerstören kann, die sich der allgemeinen Richtung des Geredes des Saeculum widersetzen.
Uwe Steimle, ein bekannter deutscher Kabarettist, macht daraus eine hervorragende Schlussfolgerung, die die Heideggers These gut integriert, wenn er über die Perfidie der Cancel Culture spricht.
"Das Perfide an der Cancel Culture ist die Systematik, mit der die Zersetzung der Person stattfindet. Unterstellung, Verleumdung oder falsch zusammengesetzte Aussagen werden so lange wiederholt und in regelmäßigen Abständen als feststehende Tatsachen behauptet, bis man medial enthauptet ist. Es gibt kein Entrinnen, es schmerzt, es ist wie ein Stacheldraht im Hirn. Vor allem findet kein Dialog mehr statt. Es ist keine Erklärung möglich. Und die Satire wird gar nicht begriffen. Wo keine Heimat möglich ist, und sei es die der Sprache, wütet die Barbarei. Es endet mit der vollständigen Zerstörung des Wortes" [2]

Friday 24 June 2022

Il digiuno. L'importanza spirituale del digiuno

 









Perché il digiuno è importante?

Digiunare rende il corpo più leggero, la mente più elevata, sviluppa una tendenza ad andare oltre, oltre la carne e a cercare lo spirito.
Infatti caro in terram cogit, mens sursum tendit [1], la carne spinge verso la terrra, la mente verso l'alto,

Solo alleggerendo il peso della carne possiamo aspirare a salire verso l'alto, e a fuoriuscire dal saeculum in cui siamo di passaggio.

Il digiuno è una componente che può servire a sviluppare ulteriormente la capacità di ascolto del mondo che vive oltre il saeculum...Digiuno e preghiera sviluppano le capacità di ascolto del mondo superiore che è oltre il mondo della carne, il saeculum. Infatti caro de via conatur excludere “La carne cerca di allontanarmi dalla strada” [2].

Superare la carne vuol dire superare il saeculum, andare oltre i suoi orizzonti. Per fare quello bisogna abituare entrambi, la carne e la mente (che noi chiameremo da ora in poi "cuore") ad ascoltare i segnali che vengono dall'oltre orizzonte del saeculum,

E sarà un cieco negli occhi e nel cuore chi non sarà in grado di ascoltare l'oltre, rimarrà immerso nella pesantezza di una carne che vive del solo saeculum e per esso sarà cieco.

Ma i più amano la cecità e preferiscono la vista corta perché guardare lontano non rassicura e fa male a chi non ne ha le componenti.

Mirare oltre l'orizzonte del saeculum conferisce unità all'essere, gli pone nel cuore il coraggio e la forza di superare gli angusti limiti del Dasein, come direbbe Heidegger, e di essere testimonianza nella città terrena di quello che si chiede dalla città di Dio, sita oltre l'orizzonte del saeculum.

Chi rivolge lo sguardo oltre il saeclum costantemente perfeziona le sue componenti e le educa all'ascolto e conosce la verità che chi vive nella Chiacchiera del saeculum mai conoscerà o vorrà conoscere. A chi invece vive immerso nella Chiacchiera del saeculum a lui loquuntur viscera sua; membra sua contra eum dicunt verum testimonium “a lui parlano le viscere; e le sue membra rendono testimonianza contro di lui” [3], ma quella testimonianza contraria che a lui portano le sue viscere, le sue membra, lui ignora petrché rifiuta quella voce che fa finta di non sentire ed avverte solo come un malessere da tacitare con dosi di preteso piacere, soprattuto date dalla pancia piena.

Per questo il digiuno è importante. Svuota la pancia, annichilisce il volume della voce delle membra e delle viscere, il corpo diviene più facilmente disposto all'ascolto di quella voce che è in unione con la voce dell'oltre saeculum.

Perché quella voce partorisce l'intera storia dell'uomo che vive nel saeculum, ma la maggioranza degli uomini, quelli che sono privi delle componenti per ascoltarla, la disconosce, perché come dice Unamuno todo lo esfuerzo del hombre es dar finalidad humana a la historia [4] e dunque sottrarla alla luce che proviene dalla città che sta allende este siglo.

Il digiuno infine è la voce del vero e primo comandamento imposto all'uomo (Adamo) da Dio quando viveva nello stato edenico, il digiuno (ne comedas) sarebbe stato l'unico modo per continuare ad ascoltare quella voce senza essere cacciati giù nel saeculum. Ergo il comere contro le regole è ciò per cui si è gettati nel saeculum e ci allontana dalla voce di Dio.




[1] Sant'Agostino De Utilitate Ieuinii Tractatus Unus
[2] Ibid.
[3] Ibid.
[4] La agonía del cristianismo


Sunday 19 June 2022

El sufrimiento no es sólo algo que pertenece al tejido social y político, sino que llega a la vida del ser humano desde algo más profundo

 






Muchas veces me he preguntado por qué hay una minoría que no comply, que no obedece y escapa a las imposiciones de la propaganda y de las verdades oficiales.
He reflexionado sobre esta pregunta durante mucho tiempo.

Si partimos de San Agustín, pero sabemos que hay dos ciudades: una es la de Dios, que es el mundo del espíritu y de la luz, la otra es la terrenal que vive inmersa en el saeculum, en la mundanalidad del mundo , in dem die Welt weltet, como diría Heidegger, quien básicamente sólo nos habla del saeculum, excluyendo de su horizonte esa dimensión que trasciende el saeculum.

Quien apunta a la ciudad de Dios, o al menos a la conciencia, debe estar en lo cierto con la conciencia, que sin embargo está iluminada por esa luz que viene del más allá del saeculum, incluso en aquellos que no creen pero tienen una moral muy arraigada en valores que en todo caso tienden a buscar aliento más allá del horizonte de lo inmediato que se respira en el saeculum. Los que se apuntan a lo que está más allá del saeculum están entre los que buscan la verdad, que están dispuestos a sufrir por la verdad, a sacrificarse por la verdad.

Siempre he pensado que en el transcurso del tiempo los seres humanos se estructuran de manera que la mayoría acepta la Charla, en el sentido heideggeriano, del saeculum, y otros, la minoría, que en cambio aprenden a escuchar el zumbido trascendental, potenciando su capacidad de escucha, que proviene de los límites que viven más allá del saeculum.

La diferencia entre los dos grupos está en el sufrimiento. La vida es esencialmente sufrimiento. Quien ve el sufrimiento como un valor negativo, como algo a evitar, rechazar, escapar, abraza el credo del saeculum basado en el placer, el poder, la eterna juventud, el goce desenfrenado de la vida y acaba aceptando el saeculum y vive inmerso en el saeculum y no cuestiona la vida, acepta el rebaño y la vida de rebaño porque lo divierte ilusionándolo, sobre todo no lo hace pensar sino que piensa por él haciéndole una vida anodina, porque en realidad pensar implica sufrimiento, porque el pensamiento y la inteligencia aumentan el sufrimiento: Qui auget scientiam, auget et dolorem. En cambio, quien ve en el sufrimiento un valor positivo, un motor para superarse, partiendo del sufrimiento para crear, para comprender y conocer la verdad, no puede quedarse sumergido en el saeculum, porque el sufrimiento es un valor que, viviendo en el saeculum, no pertenece al saeculum, tiene naturaleza divina. ¿No es acaso la cruz, el símbolo por excelencia del sufrimiento, pero también el símbolo de la salvación del hombre? ¿No es acaso la cruz el punto de conjunción en el que lo humano y lo divino hechos hombre se unen en un acto de salvación de la humanidad corrumpida por el pecado original?

El sufrimiento no es sólo algo que pertenece al tejido social y político, sino que llega a la vida del ser humano desde algo más profundo, como algo no deseado y no requerido.

Porque el sufrimiento, como afirman los católicos, es de hecho un don de Dios, y los dones de Dios no provienen del saeculum sino de lo que está más allá del horizonte del saeculum.

Y la cruz, símbolo del sufrimiento a los ojos del saeculum, es signo de victoria a los ojos de los que miran más allá del saeculum.


Saturday 11 June 2022

La sofferenza come componente de l'homme révolté

 






Mi sono spesso chiesto perché vi è una minoranza che non comply, che non ubbidisce e sfugge ai diktat della propaganda e alle verità ufficiali.

Ho riflettuto a lungo su questa questione.

Se partiamo da Sant'Agostino, sappiamo che ci sono due città: una quella di Dio, che è il mondo dello spirito e della luce, l'altra è quella terrena che vive immersa nel saeculum, nella mondanità del mondo, in der die Welt weltet, come direbbe Heidegger, che in fondo ci ha solo parlato del saeculum, escludendo dal suo orizzonte quella dimensione che trascende il saeculum.

Chi ha di mira la città di Dio, o comunque la coscienza, l'essere a posto con la coscienza, che viene comunque illuminata da quella luce che viene dall'oltre saeculum, anche in coloro che non credono ma hanno fortemente radicati valori morali che tendono in ogni modo a cercare respiro oltre l'orizzonte dell'immediato che si respira nel saeculum. Chi ha di mira ciò che sta oltre il saeculum fa parte di coloro che cercano la verità, che sono disposti a soffrire per la verità, a sacrificarsi per la verità.

Ho sempre pensato che appunto gli esseri umani nel corso del tempo si strutturano in un modo per cui la maggioranza accetta la Chiacchiera, in senso heideggeriano, del saeculum, e altri, la minoranza, che invece imparano ad ascoltare il ronzio trascendentale, potenziando le loro capacitè di ascolto, che proviene dai limiti che vivono oltre il saeculum.

La differenza fra i due gruppi è data dalla sofferenza. La vita essenzialmente è sofferenza, Chi vede la sofferenza come un valore negativo, come un qualcosa da evitare, da rifiutare, da cui fuggire, abbraccia il credo del saeculum fondato sul piacere, il potere, la giovinezza eterna, il godimento sfrenato della vita e finisce per accettare il saeculum e vive immerso nel saeculum e non questiona la vita, accetta la vita gregaria e di gregge perché lo trastulla illudendolo, soprattutto non lo fa pensare ma pensa per lui rendendogli la vita anodina, perché infatti pensare implica sofferenza, perché il pensiero e l'intelligenza accrescono la sofferenza: Qui auget scientiam, auget et dolorem. Chi invece vede nella sofferenza un valore positivo, un motore per migliorarsi, partire dalla sofferenza per creare, per capire e conoscere la verità, non può rimanere immerso nel saeculum, perché la sofferenza è un valore che pur vivendo nel saeculum non appartiene al saeculum, ha una natura divina. Non è forse la croce, simbolo per eccellenza della sofferenza, anche simbolo della salvezza dell'uomo. Non è forse la croce il punto di congiunzione in cui l'umano e il divino fattosi uomo si sono congiunti in un atto di salvazione dell'umanità affossata dal peccato originale?

Ben nota il filosofo lituano Alvydas Jokubaitis "Krikščionys jau seniai žino, kad kančia nėra vien tik visuomenės ir politikos kūrinys, bet į žmogaus gyvenimą ateina dėl kažkokios gilesnės, sunkiai suprantamos priežasties, kaip kažkas nenorima ir neprašyta"[1]. I Cristiani già da molto tempo sanno che la sofferenza non è solo qualcosa che appartiene al tessuto sociale e politico, ma giunge alla vita dell'essere umano da qualcosa di più profondo, come qualcosa di indesiderato e non richiesto.

La sofferenza come affermano i cattolici è infatti un dono di Dio, e i doni di Dio non arrivano dal saeculum ma da ciò che sta oltre l'orizzonte del saeculum.

E la croce simbolo della sofferenza agli occhi del saeculum agli occhi chi guarda oltre il saeculum è segno di vittoria.

[1] Kodėl be krikščionybės sunku suprasti politiką?

Friday 3 June 2022

Cesare Sacchetti un ἅπαξ nell'informazione italiana - ma questa volta sbaglia







Da tempo seguo con estremo interesse il canale telegram di Cesare Sacchetti, giornalista e blogger.
Un ἅπαξ, nella informazione italiana, l'unico, a mia conoscenza, che vede da lontano e con cognizione gli avvenimenti in maniera lucida di come si evolvono nel tempo e soprattutto cerca di infondere fiducia nella gente senza terrificare la gente come fa quasi tutta l'informazione ufficiale e quella controinformativa che vive della stessa Chiacchiera, in senso heideggeriano.

Riporto sotto quanto pubblica oggi sul suo canale telegram dove a mio avviso erra, perché probabilmente vivendo dentro lo stagno non ha la stessa visuale di chi invece vede lo stagno da fuori, e soprattutto facendo il giornalista non ha esperienza di lavoro con le aziende italiane che cercano di o vorrebbero esportare all'estero, come il sottoscritto che vivendo sulla sponda dello stagno (all'estero) vede lo stagno da un altro punto di vista, soprattutto perché ha, a questo punto posso dirlo, la sfortuna di lavorare con aziende italiane per portarle sui mercati esteri. E che passa più della metà del suo tempo non tanto a trovare i clienti, che è già una cosa difficile, ma a convincere con le buone o le cattive a vendere. Sembra assurdo che una azienda che vuole esportare e dunque vendere, poi quando il momento arriva faccia tutto il possibile, immaginabile e inimmaginabile, per non vendere.
Ma è così, sic!

"Nel frattempo, il prezzo della benzina è tornato a 2 euro al litro mentre i media continuano a fare finta di nulla. Sulla stampa anglosionista iniziano invece a filtrare degli editoriali che riconoscono che la "strategia" del fallimento delle sanzioni alla Russia sta portando al massacro dello stesso capitalismo finanziario occidentale. In questi ambienti sono quindi giunti alla conclusione che è il momento di cambiare rotta prima che il conto dei danni sia troppo elevato. A questo proposito, vengono in mente le dichiarazioni rilasciate da Giorgetti qualche giorno fa. Uno degli uomini di punta dell'atlantismo non solo non dice una parola a favore della NATO, ma chiede apertamente di ridiscutere gli obbiettivi dei prestiti europei. L'eminenza grigia della Lega è giunto ad una semplice constatazione. L'attuale situazione è del tutto insostenibile. La deflagrazione della bomba sociale avrà un'onda d'urto così forte che non lascerà probabilmente nulla in piedi del sistema politico italiano. Resteranno soltanto macerie."

Ecco la previsione da noi evidenziata in neretto non avverrà mai. E perché? Perché in Italia sussiste un sistema di vita dove la gente riesce a vivere bene anche senza lavorare (reddito di cittadinanza, bonus...)
e soprattutto vi è ancora gente che potrà continuare a vivere per almeno ancora 50 anni senza lavorare più di tanto. 
Qua dove io vivo hanno una espressione cha calza perfettamente "avere il culo pieno". Ecco gli italiani è un popolo con il culo pieno. Pieno di tutto. Soldi, comodità, sole, mare, arte, clima, storia...
E' un popolo pigro e senza tanta voglia  di lavorare e soprattutto di mettersi in gioco (salvo poche e lodevoli eccezioni)
Questa è la unica verità: un popolo ancora molto ricco. Il resto è tutto un corollario.
Credo che all'Italia una grande crisi non farebbe che bene. Forse ricomincerebbero gli italiani a mettersi in gioco e a darsi da fare come fecero i loro nonni e padri.

Thursday 2 June 2022

MAL







Chi ha vissuto quegli anni, e oggi vive gli anni che vive, davvero vive in un multiverso,
Era il paradiso terrestre quegli anni, era l'Eden della positività, della voglia di fare. Erano gli anni in cui si parlava di amore. Si cantava di amore. La donna era ancora donna e l'uomo era ancora uomo.
E vi erano donne bellissime e femminili. 
Ma vi era un virus amche allora e si chiamava '68. E quel virus manipolò le menti e distrusse i valori e rubò la femminilità e la mascolinità. 
Ma portò anche i capelloni i beats e la musica che faceva ballare e rendeva felici.
E portò anche Mal.

Prima scena. Il Piper.


In quegli anni ho conosciuto due uomini bellissimi

i più belli che abbia mai visto in vita mia

Helmut Berger era uno, di una bellezza perversa,

l’altro era Mal, di una bellezza radiosa.

  

Piper

Una forte nostalgia brucia dentro me
Sento ancora l’eco del mio Yeeah
Ora come allora ancora oggi
C'è gente che canta insieme a me
C’era il mio disco in hit parade
La folla impazziva solo per me
Ero io che al Piper cantavo il rock
Lo sentivo dentro nell’anima
Il Piper è un mito è lì che sono nato
Un viaggio che ho vissuto
Come un sogno infinito
Quelle emozioni ancora
Il cuore sente è bellissimo
Sentirle addosso a me
Tutto ho lasciato chitarra in spalla
E poi un soldo in tasca e niente più
La mia voce scoppiava dopo e
Tutte le mani battevano per me
Io non capivo io non credevo
Che tutto accadesse proprio a me
Seguendo il ritmo che non mi lascia più
È sempre dentro nell’anima
Il Piper è un mito è lì che sono nato
Un viaggio che ho vissuto
come un sogno infinito
Quelle emozioni ancora il cuore sente
È bellissimo sentirle addosso a me

 

 

Se ne stava disteso sul divano. Gli doleva ancora la mascella e gli pareva di avere un occhio gonfio.

Il cameriere gli aveva portato del ghiaccio. Se lo premeva su quella parte della faccia. E il freddo un po’ leniva il dolore. Ma la testa gli girava come avesse preso una sbronza. Ed invece era stato un pugno.

Silvia gli teneva la mano.

Quando aveva finito di cantare era sceso dal palco per andare verso Silvia. Era felice, la canzone era stato un successo clamoroso. I ragazzi non smettevano di applaudire e le ragazze non smettevano di urlare. Le pareti vibravano.

L’ultima cosa che aveva visto erano stati gli occhi di Silvia, che brillavano di lacrime.

Poi una botta micidiale che gli aveva spostato il cervello e poi il buio. Aveva riaperto gli occhi e si era ritrovato sul divano e Silvia che gli teneva la mano e ripeteva fra le lacrime “Paul! Paul! Paul!”

-        Che è stato? Chiese.

-        Marietto

-        Marietto?

-        Sì, il mio ex

-        Jesus!

In quel mentre arrivò Gianni, il general manager e il suo socio Antonio.

-        Chi è stato Mal? Urlò Gianni

-        Lo denunciamo! Aggiunse Antonio.

-        Non lo so…non lo so…rispose Paul, che ancora non si era abituato a quel nome, sebbene l’avesse scelto lui. Avendo abbreviato il nome di suo cugino Malcolm.

-        E’ stato er bullo de’ Trastevere. Disse uno.

-        E chi è? Chiese Gianni.

-       

Marietto, Marietto detto er Bullo. Tutti lo conoscono così.

-        Ah sì? Bene lo denunciamo. Marce’ disse Gianni al direttore del Piper, chiama la polizia che lo mettemo a posto quer sorcio.

 

Marietto era tosto. Menava. Ex pugile, di Trastevere. Detto Er Bullo. Era piccoletto ma menava di brutto. E Paul aveva avuto il torto di mettersi sulla sua strada. A causa di Silvia.

Gianni se lo mangiava con gli occhi.

-        Come stai Mal? Ti senti qualcosa di rotto? Vuoi che chiamo un’ambulanza?

In realtà non gli fregava molto di come stesse Mal. Era la sua gallina dalle uova d’oro. Di quello gli fregava.

L’aveva scoperto a Soho. Fargli firmare il contratto e farlo venire a Roma non era stato uno scherzo. La famiglia si era impuntata soprattutto il padre. Aveva rischiato che saltasse tutto. Ora che finalmente era arrivato a Roma e il locale con lui e Patty esplodeva, ecco che un bullo stava per rovinare tutto.

 Avrebbe preso il migliore avvocato e l’avrebbe schiacciato quel bullo.

Ecco che avrebbe fatto.






About anxiety and dreaming spirits

Only dreaming spirits are anxious because they are full of Spirit. Are animals full of spirit? Are stupid people full of spirit? Children a...