Tuesday 31 October 2017

"Rugìle" un romanzo amato in Lituania - "Rugìle" mylimas romanas Lietuvoje




Commento di una lettrice lituana che alla presentazione di "#Rugílea #Vilnius ha comprato il libro. Dice che ha letto il libro in italiano! Le piace il testo lo stile e le idee. Che conosce tanta gente che vorrebbe leggere un libro così e che è un peccato che non esista la versione in lituano. Peccato davvero che #Almalittera a cui era stato proposto per motivi incomprensibili non ha voluto tradurlo e pubblicarlo, pubblicando invece altri autori italiani i cui testi sono di nessun valore. E difatti sono ben presto scomparsi dagli scaffali delle librerie. Sic! Cosí è l'editoria



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Wednesday 25 October 2017

"Rugìle" ovvero un romanzo contro la menzogna



"Rugìle" pur trattando di sesso è un libro contro la menzogna.

Che c'entra il sesso con la menzogna?

Innanzitutto una costante nel romanzo è l'essere sottoposti dei personaggi della storia alla "dittatura" dell'istinto sessuale. Nell'istinto sessuale non c'è spazio per la menzogna: o stai sopra o stai sotto, o sei etero o gay (o bisessuale), o pedofilo o zoofilo...

Puoi mentire agli altri sui tuoi gusti sessuali ma non a te stesso.

Nel romanzo ci sono due personaggi, Ipazia e Rugìle, che si eccitano all'idea di essere violentate. Si rendono conto che questo è un pensiero assurdo (questo era il punto a cui riducevano la realtà gli esistenzialisti senza riuscire ad andare oltre: l'assurdo), sbagliato, ma non possono farci nulla.
"Mi masturbo tutte le notti pensando a essere violentata", dice Ipazia.
"Una volta ho letto di una donna che era stata violentata da cinque uomini. Mi sono eccitata e masturbata. Molte volte dopo quel giorno mi sono masturbata pensando a questo. Ogni volta mi chiedevo se fossi normale. “Sarò normale?” mi chiedevo. Non mi sembrava normale eccitarmi per una cosa simile. Mi sembrava assurdo. Eppure mi eccitavo e mi masturbavo", dice Rugìle.Se reprimono l'istinto sessuale che le fa eccitare soffrono se lo liberano liberano se stesse e il proprio egotismo. Liberano e creano il proprio "io".

Il Chandamaharosana Tantra, un testo buddista del III o IV sec. dopo Cristo, afferma che "colui che avendo desiderio, reprime il desiderio, vive nella menzogna". Ed è vero. L'istinto sessuale rivela ciò che nudamente siamo a noi stessi. L'arcaicità e animalità che abbiamo dentro.

"L’amour est profondément animal: c’est sa beauté" - dice Rugìle uscendo di casa per andare a fare la puttana ed eccitare il suo uomo, citando Remy de Gourmont.

In "Rugìle" più volte si parla della menzogna: la menzogna dei mercati finanziari, la menzogna delle corporations, delle proxy wars, false flags...che si allineano al tema principale: l'istinto, che poi trova la sua fondazione nella fisica quantistica.

L'istinto è bit(s). E' informazione che fa parte del programma (universale) del nostro universo, del computer (universale) che si autoprogramma all'interno del nostro universo a cui apparteniamo e dal quale siamo a nostra volta (auto-)programmati.
Avere un istinto è come seguire un entanglement fra il programma universale e il nostro programma personale a cui si riallaccia.
E' come passare da un istinto all'altro, è come di volta in volta sintonizzarsi su un programma diverso fra i tanti programmi presenti all'interno del computer. In altre parole come passare da "un universo" a "un altro universo".
Certi fisici quantistici ci dicono che quando noi diciamo "No" le nostre particelle (bits) non hanno la stessa conglomerazione di quando diciamo "Sì". Passare da un "Sì" a un "No" significa passare da un universo all'altro.
Seguire l'istinto è seguire l'originalità dei sistemi semplici (fisica quantistica) che presiedono alla manifestazione dei sistemi complessi (realtà newtoniana), a cui pertiene la menzogna che nei sistemi semplici non trova spazio.


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Natūralus mineralinis vanduo "Akvilė" sponsor lituano per la presentazione di "Rugìle" a Vilnius


Vilniaus miesto savivaldybės centrinė biblioteka-
Žirmūnų g. 6, Vilnius 09231, Lituania

Venerdì 27 ottobre, 2017, ore 18,30
Penktadienį, 2017 spalio 27 d. 18.30 val

Presentazione di "Rugìle" L' erudita editore, Roma, 2017
di Fabrizio Ulivieri

Il romanzo è stato definito come la sfida italiana a "Cinquanta sfumature di grigio" di E. L. James (pseudonimo della scrittrice Erika Leonard).

Una presentazione sicuramente da non perdere.

"Rugìle" si legge tutto d'un fiato. La storia è veloce e concentrata sui rapporti tra un italiano di mezza età, che vive a Firenze, e diverse donne straniere. Una di queste amanti è quella che darà il titolo al libro per la forza tragica con cui affronta la vita e il sesso: Rugile.
Molto singolarmente il personaggio maschile, che non è mai nominato in tutto il romanzo, è fortemente attratto da donne giovanissime e odia le rughe e le donne della sua età, come se rifiutandole lo facesse rimanere giovane per sempre. La sua vita è scandita da donne asiatiche, americane e lituane che gli insegnano l'arte del sesso e dell'amore. C'è un capitolo molto toccante, quello su Ipazia, che racconta la storia d'amore con una bella ragazza coreana, di Seoul, che lavorerà come prostituta a Firenze per superare un complesso edipico con il padre. Nel libro ci sono spesso dialoghi in inglese tra il protagonista e le sue amanti, che sono tradotti in italiano alla fine dei capitoli, trasformando il libro in una eccellente combinazione di italiano e inglese.
"Rugìle" è sicuramente la risposta italiana a "Cinquanta sfumature di grigio" di Erika Leonard.


"Rugìle" è stato recentemente recensito in inglese su "Il Marco Polo" giornale della comunità italiana in Canada, da Anna Ciampolini Foschi, scrittrice e giornalista italo canadese: https://ilmarcopolo.com/2017/09/05/rugile-di-fabrizio-ulivieri/
Uscirà presto una recensione anche in Costa Rica in lingua italiana.

"Rugìle" il libro che ha sorpreso la comunità italo canadese.


Romane „Rugilė“  pasakojama vyro florencijiečio gyvenimo istorija, girdint tik jo balsą, ir išgyventas įsimylėjimo akimirkas, meilės pinkles, kančias, aistringą seksą be tabu, išgijimą iš sunkios ligos be medikų pagalbos, gyvenimo etapą, kai nebėra ką prarasti. Autorius įvardina, kad pagrindinis knygos herojus yra instinktas, kurio visi mes esame valdomi. Kūrinyje ištisinė žmogaus, ypač vyro, vidinė analizė per egzistencinę prizmę. Keliami klausimai: Kodėl esame taip stipriai valdomi aistros ir primityvaus sekso instinkto? Kur šis instinktas glūdi ir kokia jo kilmės priežastis? Kaip skirtingai gali mylėti moteris italė, japonė, amerikietė, lietuvė? Kokios šių moterų vertybės, meilės išraiškos, aistra, manieros bei mąstymo būdai?  Kodėl turime kasdienines kaukes, su kuriomis išeiname į gatvę, į viešumą? Kokius ženklus palieka gyvenimas ant mūsų kūnų ir sielų? Kokia gyvenimo ir mirties akistata?

    Galiausiai, knygos autorius atsakymus į kamuojančius egzistencinius klausimus randa kvantinės fizikos teorijos išaiškinimuose. Išmintingai išdėstyta knygos struktūra, knygą leidžia skaityti dvejopai: galima tiesiog mėgautis tik įtraukiančiu romanu, siužeto vingriais,  meilės istorijomis, vizualiai aprašytomis sekso scenomis, o galima žvelgti į viską giliau ir kiekvieno skyriaus gale su herojumi analizuoti gyvenimo pramės klausimus su minėtąja kvantine fizika. Ši knyga nepalieka abejingų ir sukelia diskusijas, vienus ji jaudina, kitus trikdo ir šokiruoja.


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Tuesday 24 October 2017

Is in "Rugìle" sex egotist?


"Why does sex play such an important part in life?" by Jiddu Krishnamurti


In "Rugìle" one talks about sex. In this video one reason more to understand how egotist sex is.
Sex is personal freedom from struggling for life, sex is own creativeness to assert themselves in this world.

Sex is the strongest reason why you exist in this world, sex is complete union between Individuum and Universe that your can reach just by yourself obeying that assertion.

When you obey your sexual instinct you obey the Universe law (program).


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Monday 23 October 2017

Panoramitalia one of the most important online Italo-Canadian magazine reviewed "Rugìle" by Fabrizio Ulivieri, l'erudita editore, Roma, 2017!


Panoramitalia one of the most important online Italo-Canadian magazine reviewed "Rugìle" by Fabrizio Ulivieri, l'erudita editore, Roma, 2017!

An aging intellectual, still struggling with the aftermath of a mysterious and debilitating illness, seeks solace in a series of sexual encounters with much younger women. Simply put, this is not a new theme for a novel, but author Fabrizio Ulivieri manages to deconstruct the conventional notion of love and sexuality and to add layers of psychological and emotional depth to his tormented main character and his lovers. Although the descriptions of explicit, often extreme sex are attracting a lot of attention to Rugíle, Ulivieri’s latest novel, much darker, primeval fears powerfully emerge as the focus of this narrative. - See more: https://www.panoramitalia.com/en/arts-culture/history/fabrizio-ulivieri-s-rugile/4762/#sthash.PMwqXZ3v.dpuf



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Wednesday 18 October 2017

da "Rugìle" - Puttana



-      Stanotte voglio fare la puttana – mi disse non appena fummo rientrati in casa. Fu così che cominciò quella serata dettata da un impulso il cui fondamento ho cercato di spiegare sopra.

Quella frase suonava per me irresistibile perché aveva la forza dell’entanglement, una forza connettiva che agisce da profonda distanza. Io avrei voluto dolcezza quella sera ma quando diveniva così provocativa tutto in me si metteva in moto. Il sangue ribolliva, la pelle traspirava meglio, i muscoli entravano in tensione, le ossa si facevano pesanti, il pene aveva un’erezione come pietra.
Non riuscivo più a dirle di no.

Era troppo forte quella forza.
E quella era la mia ultima notte a Vilnius. L’indomani sarei ripartito.
Rugíle voleva collassare a modo suo. Voleva farmi sentire quella forza che in lei era incontenibile. Voleva trasmettermela.

- Stanotte farò la puttana. Sarò la tua puttana. Succhierò cazzi per baciarti, per farti sentire il sapore della mia bocca porca
- Come farai?
- Manderò un’email a tutti i cazzi che mi hanno scritto sugli indirizzi gmail e yahoo
Galime šią naktį. Tu su automobiliu?
Mano numeris 8677*** Gali paskambinti po 23 val.[1]

Quella fu l’email che inviò.

Andammo a letto e cominciammo a scopare. Di lì a poco il telefono cominciò a suonare. Lei rispose in lituano mentre io continuavo a scoparla. Aveva difficoltà a parlare era troppo eccitata. Parlava in lituano e riuscivo a comprendere solo alcune parole.

- Gerai…iki[2] - furono le ultime parole – il cazzo vuole un pompino – disse con uno sguardo pieno di piacere
- Ora?
- Ora
- Vai?
- Vado a succhiare amore – e mi baciò con trasporto e passione
- Ma piove
- Non importa. Ho voglia di succhiare, leccare le palle, la cappella…e sentire lo sperma caldo arrivare in bocca
- Porca
- Sì, tua puttana. Sono puttana ma solo tua

L’amour est profondément animal: c’est sa beauté

Mi aveva detto prima di uscire. Non so da dove avesse preso quella frase, ma era efficace per la situazione. Poi era uscita dopo essersi truccata con labbra rosse fuoco

- Fuoco come la mia fica – mi aveva detto mentre si truccava

Aveva indossato un paio di mutande bianche e un vestito cortissimo nero che appena le copriva le natiche.

- Per eccitare il cazzo – aveva detto – quando lo succhierò vedrà le mie gambe e la forma della fica sotto le mutande bianche e implorerà di farlo scopare…ma gli chiederò una cifra pazzesca e non potrà pagare. Soffrirà…mi piace far soffrire i cazzi. Diventano più duri
- Anche far soffrire me ti piace?
- No, tu no amore. Tu no. Mai vorrei farti soffrire. Sei la mia luce, la mia vita…senza te non posso vivere…nebegalime vienas be kitos[3]
- Tikrai – le risposi – myliu tave beprotiškai[4]

Poi aveva indossato un paio di scarpe con tacco vertiginoso ed era uscita come una vera puttana.

- Mi piace fare la puttana amore - ed era uscita.

[1] Stanotte posso. Hai l’automobile.
Il mio numero è 8677*** Puoi chiamare dopo le 23
[2] Bene…a dopo
[3] Non possiamo vivere l’uno senza l’altro
[4] Veramente ti amo in modo pazzesco


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  • 05 NOV 2017
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Tuesday 17 October 2017

La realtà "trans-umana" in "Rugìle" - romanzo di Fabrizio Ulivieri



Foto Živile Abrutytė


Nel panorama anodino e di pensiero debole rappresentato dalla letteratura contemporanea che gode dei favori delle case editrici che approvano e pubblicano questa linea editoriale sono stato più volte chiesto, durante le presentazioni del mio ultimo Romanzo - "Rugìle" (l'erudita, Roma, 2017), perché avessi alla fine di ogni capitolo di "Rugìle" messo dei sunti per spiegare in termini di fisica quantistica ciò che si vedeva accadere in ciascun capitolo.

Questa è stata una delle parti più controverse del mio romanzo.
Ma controversa da parte di chi? Non certo da parte dei liceali, parrucchieri, carpentieri, insegnanti, adolescenti, portieri di condomini, millennials, infermieri...gente semplice...che mai hanno questionato sulla fisica quantistica contenuta nei sunti ma hanno letto il romanzo godendo della continuità del ritmo del libro.

Controversa invece per chi aderiva e aderisce a quella visione anodina e di pensiero debole di cui parlavo sopra. Per questi si è avuto da obbiettare sulla non proprietà di tali sunti inseriti alla fine del capitolo.

A me, sostenitore di un pensiero forte che deve indagare e questionare la realtà - sociale e politica - quei sunti invece servivano per illuminare la dimensione trans-umana della realtà visibile newtoniana.
Nel caso specifico di "Rugìle" per spiegare l'istinto sessuale.
L'istinto (sessuale) è illogico, semplice e non ulteriore scomponibile. Non è analizzabile. E' solo applicabile. Infatti l'istinto ti colloca sopra o sotto, etero o gay (o entrambi), maiale o troia, pedofilo o zoofilo...
L'istinto non mente a se stessi. Si può ingannare gli altri ma non se stessi.
La menzogna in effetti non fa parte della realtà trans-umana. La menzogna copre la realtà trans-umana non la svela.

Alla fisica quantistica pertiene invece la realtà trans-umana.
L'istinto è bit(s). E' informazione che fa parte del programma (universale) del nostro universo, del computer (universale) che si autoprogramma all'interno del nostro universo a cui apparteniamo e dal quale siamo a nostra volta (auto-)programmati.
Avere un istinto è come seguire un entanglement fra il programma universale e il nostro programma personale a cui si riallaccia.
E' come passare da un istinto all'altro, è come di volta in volta sintonizzarsi su un programma diverso fra i tanti programmi presenti all'interno del computer. In altre parole come passare da "un universo" a "un altro universo".
La realtà trans-umana a cui accennavo sopra è un ulteriore modo di spiegare la teoria dei multiversi.
Certi fisici quantistici ci dicono che quando noi diciamo "No" le nostre particelle (bits) non hanno la stessa conglomerazione di quando diciamo "Sì". Passare da un "Sì" a un "No" significa passare da un universo all'altro.
Nel romanzo ci sono due personaggi, Ipazia e Rugìle, che si eccitano all'idea di essere violentate. Si rendono conto che questo è un pensiero assurdo (questo era il punto a cui riducevano la realtà gli esistenzialisti senza riuscire ad andare oltre: l'assurdo), sbagliato, ma non possono farci nulla, è qualcosa che va al di là del loro lato umano (trans-umano).
"Mi masturbo tutte le notti pensando a essere violentata", dice Ipazia.
"Una volta ho letto di una donna che era stata violentata da cinque uomini. Mi sono eccitata e masturbata. Molte volte dopo quel giorno mi sono masturbata pensando a questo. Ogni volta mi chiedevo se fossi normale. “Sarò normale?” mi chiedevo. Non mi sembrava normale eccitarmi per una cosa simile. Mi sembrava assurdo. Eppure mi eccitavo e mi masturbavo", dice Rugìle.
Gli universi della violenza sessuale di Rugìle e Ipazia sono due universi che corrono paralleli ai molti universi che costituiscono la nostra realtà quotidiana (classicality newtoniana), due universi trans-umani, che solo all'interno di una riflessione quantistica trovano spiegazione.

"Rugìle" affonda in una visione trans-umana, che ovviamente sfugge al piattume della linea editoriale anodina italiana.

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Tuesday 10 October 2017

da "Rugìle" - Entanglement






La sentii aprire la porta d’ingresso del palazzo perché vi era collegato un allarme che emetteva un bip nell’appartamento.
Udii i suoi passi per le scale e finalmente la porta si aprì.
Quando rientrò aveva smesso di piovere e la temperatura si era fatta mite in quella parte di Vilnius. Era quasi mezzanotte.
Aveva fatto il pompino e rientrava per baciarmi e farmi sentire il sapore del cazzo che aveva succhiato. Si eccitava troppo a quell’idea. Voleva condividere con me il vigore di quell’adrenalina.

I suoi occhi risero quando videro i miei.
Sempre ridevano quando vedevano i miei.

Non erano più gli occhi tristi di cui non andava fiera nella vita quotidiana quando io non ero con lei.

- Non è vero che sono triste…lui insiste sempre a dire che sono triste. Io non sono triste. Dovrebbe vedere i miei occhi quando incontro te e allora capirebbe che non sono triste. Mi fa quasi arrabbiare…”Non devi essere triste! Sorridi!” mi ripete sempre ma io non sono triste. E’ che lui non vuole fare mai grammatica, solo conversazione. Io ho bisogno di grammatica e per questo che mi vede con la faccia scura. Prima mi piacevano le lezioni di italiano con Marco ma ora un po’ no…non vuole fare mai grammatica

Essere considerata triste era il suo cruccio. Non voleva essere considerata triste, nemmeno dal suo insegnante di italiano.
Aveva sofferto di depressione nel passato e non voleva più essere considerata triste.

- Sono stata triste nel passato. Anche troppo. Ora non lo sono più. Ora sono guarita. Basta soffrire. Ora ho te. Sono felice con te mano dalelė[1]

Era vero. I suoi occhi erano come il sole nel cielo lituano quando vedeva me. Ridevano, akys pilnos šviesos[2]

Anche quella sera di falso autunno in piena notte i suoi occhi rientrarono nell’appartamento e si accesero alla vista della mia presenza.

- Tu man suteiki šią šviesą[3] - mi diceva in lituano quando io mi meravigliavo di quella luce intensa che usciva dai suoi occhi, così intensa che avevo la sensazione illuminasse la sua pelle anche
- Tikra tiesa[4] – le rispondevo con quel poco di lituano che sapevo
- Mes įsipainiojome[5] - mi ripeteva dopo che le ebbi spiegato la teoria dell’entanglement e della superposition

Il sesso volgare permeava il nostro essere. Nel sesso si manifesta l’ordine esplicito di qualcosa di più profondo, e implicito.
Rugíle aveva la capacità, a causa della forza del suo sentire, di manifestare bene la decoerenza di quella forma sottostante in modo che la connessione fra implicito ed esplicito non potesse non essere più manifesta e chiara.

Ed io ero la sua particella connessa. 

Ciò che era la notte, Rugíle non lo era più il giorno.
Il giorno talora aveva pause e silenzi. Era malinconica. Soprattutto quando si avvicinavano le mestruazioni. In lei si scatenava una tempesta di ormoni che la disorientavano e la annichilivano, come quando era gelosa. In entrambi i casi l’espressione della sua faccia cambiava e anche il tono della voce mutava, in quel momento sembrava che fra me e lei si operasse un disentanglement.
Sembrava che una materia oscura si frapponesse al nostro entanglement e lo interrompesse.
Così fu la mattina dopo la notte porca.

- Davvero tutto bene
- Mi sembra che tu abbia qualcosa?
- Come ho qualcosa?
- Mi sembra che pensi a qualcosa
- Il sesso è complicato, anche per me. Sono porca, porchissima ma ho anche bisogno di dolcezza. Non so come fare. Forse dovrei tacere e non dirti nulla. Stare un po’ in silenzio e aspettare che mi passi questo momento

La mattina, al risveglio, infatti era cambiata.

- Sei cambiata. Alla fine anche tu sei una donna, mutevole come tutte le donne
- Scusami. A volte una parte di me è più forte dell’altra. Dovrei imparare a tacere e aspettare che l’altra parte riprenda il sopravvento. Mi passerà
- Non so se fai bene. Meglio parlarne
- Vuoi che dico sempre tutto?
- Sì
- Non essere freddo allora, io credo che yra todel[6] …ho bisogno di sentire che mi ami. Ti prego aiutami anche io ho bisogno di cose dolci. Mi sento molto male quando sei freddo
- Non sono freddo…è che non mi aspettavo questo cambiamento repentino. Dammi tempo e mi passerà anche a me
- Amore io sono porca ma anche ugualmente dolce
- Io ti voglio come sei. Non voglio farmi troppi problemi
- Sai che dentro di me ci sono due Rugíle
- Va bene se sei porca e va bene se non sei porca. Un uomo credo non debba mai cercare di capire una donna ma solo accettarla o non accettarla
- Sì anche per me a volte è difficile capire
- Per questo non cerco di capire. Diventerei pazzo
- Sei molto intelligente…quando voglio dolcezza dimmi solo che mi ami e tutto sarà bene
- Ti dirò che ti amo
- Sì, poi ritornerò porca
- Qualche volta mi disturba quando sei troppo porca. Mi piace e mi disturba al tempo stesso
- Perché?
- Ti vorrei dolce
- Siamo uguali alla fine
- Sì
- Forse non voglio essere sempre porca perché penso che tu ami solo per quello
- No, Rugíle ti amo per come sei: mano dalele[7]
- Esame prijungtos[8]
- Esame[9]

Rugíle apparteneva a tanti mondi (universi), chiusi da membrane esterne che li mantenevano intatti e la materia di cui erano costituiti era in fondo la stessa materia che costituiva Rugíle, e per quello poteva stare ora in un mondo ora in un altro e quando era nell’uno non poteva essere nell’altro.
Non si davano mai due opzioni contemporaneamente: o A o B.

Come il famoso gatto di Schrӧdinger nella fisica quantistica. Non può esserci un gatto vivo e morto allo stesso tempo. O è vivo o è morto.

Sunto:
Invece di operare in un sistema strettamente binario come “on” o “off” il cervello umano opera secondo calcoli che sono in una sovrapposizione di differenti stati quantici allo stesso tempo (“il gatto è morto/non è morto” contemporaneamente), per cui ogni possibilità di sovrapposizione evolve formando un suo proprio universo (“il gatto è morto” o “il gatto non è morto”), risultando un’infinita moltitudine di universi paralleli coesistenti. Il flusso della coscienza si divide, per cui vi è una coscienza di ciascun universo separata e indipendente dall’altro e non direttamente consapevole degli altri universi.



[1] Mia particella
[2] Occhi pieni di luce
[3] Tu mi dai questa luce
[4] E’ verità
[5] We are entangled
[6] …è per il fatto che…
[7] Mia particella
[8] Siamo uniti
[9] Lo siamo



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Rugìle

Monday 9 October 2017

Da "Rugìle" - Molecole speciali




Vi è un piccolo gruppo di molecole speciali che con pieni poteri governano tutto l’organismo. Questo è il centro direzionale di tutte le cellule del corpo. Questo centro costituisce il fulcro della libertà di azione a quel centro sempre sottoposta

-       Ma tu sei avvocatessa! Un’avvocatessa che lavora per il M*** e che fa la puttana…mi sembra un film. Una donna con una doppia vita… – le avevo detto
- Non so…e se ti dicessi che è come una…vocazione? Che io non ho deciso niente….? Sento che devo farlo e basta
La osservavo. E lei non capiva a che stessi pensando.
Non sapevo che dire, poteva darsi che avesse ragione. Ma “vocazione” per quell’attività mi pareva una parola grossa.
A tutto c’è una base ma non trovavo una base per questa “vocazione”. Rugíle mi aveva parlato della relazione difficile fra lei e la madre. Mai una carezza. Mai un gesto d’affetto e d’amore da parte della madre.
Poteva essere quella la base?

In effetti Rugíle non sapeva parlare d’amore. Amava sì, ma in modo forte, primitivo e grossolano. Non aveva una cultura dell’amore. Non sapeva esprimere con parole appropriate l’interiorità. O per lo meno le esprimeva con la maniera di una cultura che ancora non avevo compreso a fondo, permeata da una realtà post-sovietica che non era terminata ma continuava nelle menti lituane, e forse io confondevo quella forma mentale con l’incapacità di esprimersi adeguatamente.
Ma in lei come in Medea (di Euripide) amare era soffrire.
Come Medea aveva offerto se stessa all’uomo di turno che aveva amato e ne era stata tradita, abbandonata, offesa.
Il suo risentimento verso l’amore si era per questo gonfiato, e aveva raggiunto apici da cui era difficile ritornare.
Il suo vocabolario sull’amore era finalmente rimasto basico, elementare: “Ti amo”, “Sono pazza di te”, “Mi manchi”. Ti amo tantissimo” “Non posso vivere senza te” …ma non sapeva fare elaborazioni complesse sull’amore. Non aveva narrativa. Il suo amore era fondato solo sulla passione forte, compulsiva, uterina. Violenta, al pari di quella di Medea. Come Medea, per amore, avrebbe potuto compiere i delitti più atroci.

Non aveva contenuti narrativi, substrati culturali che le permettessero di esprimere in modo meno archetipico e violento il concetto di amore.
Si esprimeva in modo semplice, per quanti[1]di frasi, per qualia[2] di emozioni, modalità che lasciavano discernere la forma non elaborata ma intensa del suo amore.
Pensavo che avrei dovuto insegnarle l’amore, il vocabolario dell’amore, la capacità di introspezione, di esame interno e la capacità di esternare le emozioni per non rimanere intrappolata in una chiusura che mai avrebbe prodotto una forma superiore di amore, che sua madre non le aveva insegnato.

Pensavo che in fondo se era finita a succhiare cazzi la causa non poteva che essere sua madre.

Mi aveva detto che sua madre era una donna conservativa, che pensava solo a quello che gli altri avrebbero potuto pensare e agiva secondo il senso della giustizia degli altri e non secondo il suo. Per cui mai aveva concesso autonomia di pensiero e di sentimento a Rugíle.
Era una trasgressione, una ribellione matricida, volere fare la puttana?
Se a una figlia mai dici una parola d’amore, mai porgi una carezza, quella figlia sarà sempre in balìa della forza cieca della vita e mai ammansita dalla narrazione dell'amore (l’amore tiene insieme gli universi; fu la più importante delle mie ultime scoperte)

- Ogni giorno mi accusa. Mi dice che dovevo proteggere il mio matrimonio. Per lei non è importante che, ora che ho divorziato, sia felice con te. Questo lei non vuole sentire. Tutta la vita mia madre ha detto solo che ho fatto male e mai una volta bene

Ma il giorno del suo compleanno, il 26 maggio, ci fu un miracolo.

Era a Firenze da me il giorno del compleanno, quando ricevette un sms da sua madre.
Un miracolo d’amore.

“Rugíle, la tua vita è un dono di Dio. Quello che tu hai deciso di fare con la tua vita è un dono di Dio. Vorrei che tu usassi bene questo regalo in questo giorno del tuo compleanno”

Per la prima volta nella sua vita la madre aveva usato parole che mai aveva usato. La vita di Rugíle era stata indissolubilmente legata a quella della madre. Aveva avuto bisogno dell’approvazione della madre per ogni sua decisione che immancabilmente era cozzata contro il perbenismo e conformismo della madre.
Ma questa volta almeno concedeva a Rugíle autonomia di arbitrio, di usare al meglio ciò che la vita le aveva concesso.
Rugíle poteva prendere nelle mani la sua vita e finalmente decidere cosa farne.
E questo mai finora era accaduto.

Ma quel compleanno, a Firenze, in quel maggio pieno di sole, in Italia, lontana per la prima volta nel suo giorno di nascita dalla casa e dalla sua terra aveva forse commosso anche il cuore della madre.
Rugíle era cambiata in quei giorni a Firenze con me. Era innamorata. Era divenuta dolce. Non era più la Rugíle che era arrivata.

- Amore senza te io non esisto, esi mano šviesa ir mano kryptis[3] – mi aveva mormorato abbracciandomi. Da ora in poi tutto quello che io farò sarà per te. Tu sei il mio obiettivo. Cambierò il mio lavoro per stare di più con te. Voglio solo te dalla vita. Non ho altro desiderio che te. Voglio essere la tua donna che può spesso baciarti, toccarti, scoparti, cucinare per te, mangiare insieme, camminare, andare al cinema insieme, dormire insieme e svegliarsi insieme…

Nel medesimo tempo che Rugíle iniziava ad elaborare una narrazione dell’amore apriva se stessa alla sua vera sessualità finora repressa. 

- Una volta ho letto di una donna che era stata violentata da cinque uomini. Mi sono eccitata e masturbata. Molte volte dopo quel giorno mi sono masturbata pensando a questo. Ogni volta mi chiedevo se fossi normale. “Sarò normale?” mi chiedevo. Non mi sembrava normale eccitarmi per una cosa simile. Mi sembrava assurdo. Eppure mi eccitavo e mi masturbavo…Mi piace quando mi inculi e mi sbatti la testa contro il muro…Mi piace che mi picchi mentre facciamo sesso…

Amava essere violentata, presa con forza, picchiata, sbattuta con la testa contro la parete…e veniva a ripetizione. Orgasmi multipli. In cinque notti che dormì con me venne circa settanta volte.
Mi disse che era la prima volta che aveva orgasmi multipli. Mi disse che aveva scoperto questa parte della sua sessualità con me e l’adorava.
La scopavo in culo forte e veloce come lei voleva e le sbattevo la testa contro la parete del letto.
Lei non diceva nulla. Mugolava di piacere e veniva. Un orgasmo dopo l’altro.

- Non riesco a fermarmi. Oddio fermami non riesco…muoio! Sto venendo. Non riesco a fermarmi! Fermami ti prego!!! Amore fermami!

Le diedi uno schiaffo forte. E poi un altro, e un altro ancora. La colpii infine con un pugno lasciandole un segno evidente sulla guancia. Continuò a contorcersi ancora per un po’. Sussultò. Ansimò. Poi emise un sospiro profondo e lungo. Infine si rilassò allungandosi nel letto e rilasciando la posizione fetale che aveva assunto quando, incapace di fermarsi, veniva.

Sunto:
Si indaga ancora il problema del libero arbitrio non più però a livello della meccanica quantistica ma a livello di meccanica classica (newtoniana): le cellule del corpo, la corporeità, la coscienza in sé, linguaggio.
La meccanica classica indaga l’aspetto che sta sulla superficie del mondo implicito (che è invece indagato dalla meccanica quantistica).
Si osserva dunque il libero arbitrio ad un livello più superficiale e meno deterministico.




[1] Stati determinati e minimi
[2] Stati mentali che esistono di per se stessi e in virtù di se stessi
[3] Sei la mia luce e la mia direzione


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  His countenance likes me not. Such a deal of man Is he? a true God's creature?