Friday 3 June 2022

Cesare Sacchetti un ἅπαξ nell'informazione italiana - ma questa volta sbaglia







Da tempo seguo con estremo interesse il canale telegram di Cesare Sacchetti, giornalista e blogger.
Un ἅπαξ, nella informazione italiana, l'unico, a mia conoscenza, che vede da lontano e con cognizione gli avvenimenti in maniera lucida di come si evolvono nel tempo e soprattutto cerca di infondere fiducia nella gente senza terrificare la gente come fa quasi tutta l'informazione ufficiale e quella controinformativa che vive della stessa Chiacchiera, in senso heideggeriano.

Riporto sotto quanto pubblica oggi sul suo canale telegram dove a mio avviso erra, perché probabilmente vivendo dentro lo stagno non ha la stessa visuale di chi invece vede lo stagno da fuori, e soprattutto facendo il giornalista non ha esperienza di lavoro con le aziende italiane che cercano di o vorrebbero esportare all'estero, come il sottoscritto che vivendo sulla sponda dello stagno (all'estero) vede lo stagno da un altro punto di vista, soprattutto perché ha, a questo punto posso dirlo, la sfortuna di lavorare con aziende italiane per portarle sui mercati esteri. E che passa più della metà del suo tempo non tanto a trovare i clienti, che è già una cosa difficile, ma a convincere con le buone o le cattive a vendere. Sembra assurdo che una azienda che vuole esportare e dunque vendere, poi quando il momento arriva faccia tutto il possibile, immaginabile e inimmaginabile, per non vendere.
Ma è così, sic!

"Nel frattempo, il prezzo della benzina è tornato a 2 euro al litro mentre i media continuano a fare finta di nulla. Sulla stampa anglosionista iniziano invece a filtrare degli editoriali che riconoscono che la "strategia" del fallimento delle sanzioni alla Russia sta portando al massacro dello stesso capitalismo finanziario occidentale. In questi ambienti sono quindi giunti alla conclusione che è il momento di cambiare rotta prima che il conto dei danni sia troppo elevato. A questo proposito, vengono in mente le dichiarazioni rilasciate da Giorgetti qualche giorno fa. Uno degli uomini di punta dell'atlantismo non solo non dice una parola a favore della NATO, ma chiede apertamente di ridiscutere gli obbiettivi dei prestiti europei. L'eminenza grigia della Lega è giunto ad una semplice constatazione. L'attuale situazione è del tutto insostenibile. La deflagrazione della bomba sociale avrà un'onda d'urto così forte che non lascerà probabilmente nulla in piedi del sistema politico italiano. Resteranno soltanto macerie."

Ecco la previsione da noi evidenziata in neretto non avverrà mai. E perché? Perché in Italia sussiste un sistema di vita dove la gente riesce a vivere bene anche senza lavorare (reddito di cittadinanza, bonus...)
e soprattutto vi è ancora gente che potrà continuare a vivere per almeno ancora 50 anni senza lavorare più di tanto. 
Qua dove io vivo hanno una espressione cha calza perfettamente "avere il culo pieno". Ecco gli italiani è un popolo con il culo pieno. Pieno di tutto. Soldi, comodità, sole, mare, arte, clima, storia...
E' un popolo pigro e senza tanta voglia  di lavorare e soprattutto di mettersi in gioco (salvo poche e lodevoli eccezioni)
Questa è la unica verità: un popolo ancora molto ricco. Il resto è tutto un corollario.
Credo che all'Italia una grande crisi non farebbe che bene. Forse ricomincerebbero gli italiani a mettersi in gioco e a darsi da fare come fecero i loro nonni e padri.

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