Tuesday 13 September 2016

Ma che paese è questo? Il paese dell'Operetta



Quante menzogne, vigliaccherie, falsità. Quante schiene 

ho veduto piegate nel gesto umile e servile.
In quante parole ho sentito dietro l'espressione devota 
l'inganno
(B.M.)



Ma che paese è questo? Non esiste diritto all'autodifesa. Un poliziotto non può toccare un malvivente o finisce denunciato (ma nelle manifestazioni contro Renzi i poliziotti picchiano senza problemi gli italiani che dissentono. Questo si può. E' lecito. Picchiare un negro o un ladro no).

Ti entrano in casa o in negozio non puoi sparare, non puoi picchiare, non puoi chiudere il ladro in una stanza o sarai denunciato per percosse, eccesso di legittima difesa o sequestro di persona. Entrano in casa, la occupano non puoi mandarli via...la polizia che difende Renzi non difende però te a cui hanno sottratto la propria abitazione. Questo non possono. Il cittadino italiano non esiste.

Un negro, un immigrato, un ladro, uno zingaro sono razza protetta invece...guai a toccarli; sarai perseguito, passibile di denuncia, condannato. Vituperato.
Questo non è un paese per onesti. Questo non è un paese per italiani con le palle. Nessuno s' incazza e i pochi che si incazzano saranno sottoposti a ogni vessazione della legge immaginabile e possibile.

In parlamento il primo ministro è un abusivo. E prima di lui vi era un altro abusivo.
Le aziende sono assassinate dalle tasse. I dipendenti anche.
Apri la partita IVA e subito sei equiparato a un criminale...

I cani sono diventati i veri figli da amare. I gay si dichiarano perpetuamente vittime e alla fine sono una delle le lobby più potenti d'Italia.
I maschi giovani a crescente maggioranza sono effeminati per moda o per omologazione e i veri uomini sono le donne...

Ma quali le ragioni di un paese divenuto così grottesco, distorto?
I piú si lamentano ma sono senza virilità, amorfi, passivi, istupiditi dal calcio e decerebrati dalla TV.
La cultura della Sinistra dopo anni di lotte è invecchiata all'ombra della caduta dell'URSS e non ha più ideali e si è fusa con i postdemocristiani appastoiati da una chiesa che ha deresponsabilizzato le menti, le ha fatte abdicare a ogni responsabilità. Tutto è rimesso ad un tertium e nessuno si assume mai in prima persona le proprie colpe.
Il buonismo del "volemose bbene. Itagliani brava ggente " del neorealismo ha creato un tabù nel popolo che è cresciuto sotto questo imperativo falso, che tutto deve essere accettato e tollerato in nome di un' italianità da operetta.


Operetta. È la parola giusta.

Siamo un paese da operetta. Abbiamo pure abdicato alla commedia dell'arte. Alla furbizia che la permeava. All'animosità del vivere che la supportava. Alla giocosità e inventività che era la narrativa dei personaggi che la popolavano.

Abbiamo abdicato in ogni senso. Ci siamo arresi e non si vedono segnali di rivolta.

Princas VilniuJe



Thursday 8 September 2016

Amo ferocemente, disperatamente la vita - per questo aborro i meme



Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l'erba, la gioventù. L'amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile (P:Pasolini)



Una mia amica, Monica Bucciantini, attrice di teatro mi ha più volte ripetuto che il male della nostra cultura (in senso late) è "la mancanza di Maestri. Non ci sono più Maestri oggi".
All'inizio mi pareva un'opinione poco condivisibile. Troppo teatrale forse. Troppo confinata alla cultura teatrale (stricte).
Invece con il tempo credo di aver raggiunto il punto di coincidere con il suo giudizio.
Se mi guardo intorno di Maestri non ne vedo. Solo ripetitori, che a furia di ripetere opinioni acquisite e consolidate da decenni non hanno altra alternativa che continuare a ripeterle.
Per trovare Maestri devo risalire a qualche anno indietro: a Pasolini, a Fellini, a Moravia, a Totò, Mastroianni, Strehler, Gaber, Evola...alcuni di questi erano pure noiosi (e tutti di Sinistra, con la sola eccezione di Evola) ma avevano tutti qualcosa da dire.
Mi ricordo in particolare Pasolini: un logorroico, un noioso, uno che parlava di tutto...ma aveva qualcosa dire. E con vigore e veemenza lo esprimeva. Anche con volgarità e disgusto talora.
Oggi ai Maestri si sono sostituiti i meme. Replicatori senza novità e senza fine, senza la forza dell'aver qualcosa da dire. Replicatori di modelli vuoti e deboli.
La creatività sta nel connettere un'idea alla forza della sua espressività. Un Maestro infatti connette la forza dell'idea alla forza di espressione. Al bisogno di dire in modo inequivocabile e assoluto ciò che ritiene come un valore inderogabile.
Il meme invece è un valore relativo che tende a ripetersi non per una forza interna ma per una comodità di espressione, conformità alla comodità, omologazione, per mancanza di iconoclastia, all'interno di una società lassista e troppo permissiva.
I valori forti infatti si sviluppano solo sotto regimi, società dominate da forti contrasti sociali, società oppressive e autoritarie...La troppa permissività distrugge i valori forti.

Nelle società democratiche, dove il liberalismo (i.e. capitalismo selvaggio) e il permissivismo (apparente) dominano, esiste solo conformità per mancanza di contrasto, per piattezza di espressione, per ripetizione infinita, per replicazione, per annullamento dei contrasti e delle differenze (l'esempio più calzante è Facebook).
E' la società dei meme, che agiscono solo in modo deterministico, quasi in assenza di libero arbitrio, ben descritta da David Deutsch in "The Beginning of Infinity":

"Meme: An idea that is a replicator. A rational meme replicates because people find it valuable. An anti-rational meme replicates by disabling its holder's rational thinking so that one has no choice but to spread it"

Princas VilniuJe

 

Aboding monsters

being by faith forgotten being in sin befallen the same man has gotten from innocence swollen raised and delv'd his night high monsters ...