Thursday 29 March 2018

From "Love,šaltibarščiai and red tomatoes" - gimtoji kalba "Original language"





We were on the trolleybus number seven that afternoon.. We had taken it at the stotelė, bus stop, near the train station after leaving the restaurant. The trolleybus was freezing and almost empty.
Perhaps driven by the cold and by her frozen feet because of the snow that was covering streets and sidewalks in Vilnius Austėja came closer to me, pulled me in and squeezed me so tight, and finally kissed me.

That being (self) that until a few moments before had inhabited a private area and was a far stranger to me suddenly decided to open up in that kiss.
I felt the disproportion between the silent being that had lived before when we were in the restaurant and what was disclosing to me now, the inequality between the being that I had perceived in the distance and the being that I perceived in the vicinity of the physical contact bred by her kiss. That kiss assumed the form of a point of union that seemed to invite us to reconciliation, understanding and reciprocity.

- Palauk (wait)! – murmured Austėja - that man is watching us. I do not like being watched while I kiss you.

But despite the fact that Austėja had voluntarily interrupted the kiss and distanced herself a little, that new self born from the kiss did not leave. It remained instead, stable, and increased the desire for our bodies, which now resulted in an apparent suspension that made us feel the irreconcilable contrast of two bodies and two minds that, even though bound together, in the restaurant had come into conflict and adapted to that disagreement.

Now the body predominated, as before - during lunch - a feeling of distrust of one in the other had prevailed and had crept in all the time as we were slipping from one universe to another.

Now that the body spoke and in the simplicity of that gimtoji kalba, the original language, the rapprochement had been made.

Tuesday 27 March 2018

Spie, intelligence e propaganda in Lituania. I servizi segreti russi sempre più aggressivi in vista delle elezioni del 2019



Uno dei temi piú scottanti e intriganti della situazione politica ed economica in Lituania è la continua pressione che la Russia e paesi satelliti (Bielorussia ) esercitano sulla società lituana, sia a livello economico, politico, militare, di intelligence e di propaganda; temi che finiscono per intrecciarsi ed essere l’uno inscindibile dall’altro.
E’ interessante scoprire come sotto un andamento sociale apparentemente tranquillo calmo e quasi apatico si intrecci un fictionalism feroce teso ad affermare i propri interessi dall’una e dall’altra parte. E’ ovvio che la Repubblica Lituana ha ogni diritto di affermare il proprio davanti all’ingerenza di paesi stranieri.
La Lituania è, e per sua sfortuna rimane, una delle zone privilegiate (per posizione geografica e storica) degli interessi politici, economici e militari della Russia di Putin.

Il capo dei servizi segreti lituani (VSD) Darius Jauniškis ha dichiarato al parlamento lituano che con l’ avvicinarsi delle elezioni 2019 in Lituania l’intelligence russa diverrà piú intensa e aggressiva, sia a livello di propaganda che di cyberspionaggio.
L’occasione di questa considerazione è nata dalla presentazione dell’annuale report relativo allo stato di sicurezza in Lituania, che viene poi postato in lituano e in inglese sul sito del Dipartimento di Sicurezza di Stato (VSD) affinché qualsiasi cittadino possa essere consapevole delle minacce relative alla sicurezza della Repubblica Lituana.
Nulla di nuovo comunque, sottolinea il report, sul fronte delle minacce che vengono dall’est: “Non credo che oggi sorprenderemmo qualcuno affermando che non vi è nulla di nuovo sul fronte orientale. Le azioni aggressive della Russia, le intenzioni ostili e le ambizioni imperiali rimangono il principale fattore esterno che minaccia la sicurezza del paese. Stiamo osservando le aspirazioni aggressive di influenzare i processi politici e sociali in Lituania attraverso mezzi politici, economici, informativi, cybermilitari e militari ", ha detto Darius Jauniškis ai giornalisti riuniti alla Seimas  (il parlamento lituano)”.
Secondo Jauniškis, nel 2017 la Russia ha organizzato operazioni di intelligence che hanno raccolto dati sulla politica interna in Lituania, sulle opinioni di partiti politici e individui, sui rapporti con la Russia, oltre a raccogliere informazioni sugli imprenditori interessati alle relazioni con la Russia e sul loro atteggiamento nei confronti della politica interna.
Con ogni probabilità la Russia in vista delle elezioni del 2019 sosterrà forze politiche e candidati che le sono favorevoli. Intensificherà la sua propaganda soprattutto sui social media per aggirare la mancanza di collaborazione diretta dei media lituani a causa della consapevolezza pubblica delle ingerenze russe.
Ma fare propaganda e sostenere i propri interessi non è lecito? Forse si rischia di demonizzare troppo la Russia?
E’ una domanda che viene spesso posta e secondo Jauniškis la risposta è “No”’, perché gli obiettivi strategici sono rimasti gli stessi: cambiare l’equilibrio di potere globale e dominare all'interno della sua zona di interesse percepita, compresa la regione baltica.
Per fare questo oltre alla classica attivita’ di intelligence la Russia cerca spesso di ricattare funzionari di Stato, il cui numero è però difficile da quantificare in termini di collaborazione provata.
Secondo il report sullo stato di sicurezza presentato al parlamento i servizi russi di intelligence usano le missioni diplomatiche in Lituania come copertura. Sempre secondo il report, un terzo del personale diplomatico è relato a attività di intelligence.
Membri dei servizi segreti russi (RISS) viaggiano in Lituania fingendosi uomini d’affari, giornalisti, scienziati o appartenenti a delegazioni varie o a no-profit organizations.
Particolarmente aggrediti sono quei cittadini lituani che per motivi vari sono sul territorio russo che vengono in ogni modo approcciati per ottenerne la collaborazione. Soprattutto vulnerabili (i.e. ricattabili) sono quelli che hanno informazioni personali sensibili da nascondere (dipendenze, addizioni, eventi passati che ne hanno macchiato la reputazione, connessioni al mondo criminale, falsificazioni, contrabbando, evasioni di tasse, indebito uso di posizioni e servizi…). Questo tipo di persona è facilmente approcciabile, ricattabile e sollecito alle pressioni dell’intelligence russa.

La cosa che fa maggiormente preoccupare è che si cerca di reclutare in massa cittadini lituani che non lavorano nell’ambito dell’intelligence o delle istituzioni, per – probabilmente - farli diventare “compatrioti”, che nell’ottica dei servizi segreti russi non ha nessun valore etnico ma significa semplicemente formare e sostenere simpatizzanti e diffusori della propaganda russa.
Inoltre, sebbene l'influenza delle organizzazioni e dei movimenti pro-russi in Lituania sia rimasta limitata fino al 2017, la Russia ha comunque cercato di strumentalizzare i loro attivisti per attuare la propria politica ideologica e diffusione della propaganda.

Un capitolo a parte merita l’intelligence bielorussa (KGB), che pur continuando a collaborare con i russi, tuttavia in qualche modo ne hanno preso anche le distanze (dopo l’aggressione russa all’Ucraina) e spesso conducono attività di intelligence l’uno contro l’altro.
L’attività di reclutamento dei collaboratori avviene per lo piú con quei cittadini lituani che si trovano già in territorio bielorusso e avviene per intimidazioni (violenza, ricatto, pressioni, adduzione di false prove di attività di spionaggio condotta in territorio bielorusso) o con l’ offerta di condizioni eccezionalmente favorevoli per il commercio per quei lituani che in Bielorussia hanno business.

Sul fronte della cyberwar nel 2017, le attività informatiche ostili più identificate sono state collegate alla Russia.
Gli obiettivi principali erano le istituzioni statali lituane e il settore energetico.
Oltre a queste attività di cyberspionaggio tradizionali, un nuovo fenomeno è stato osservato - una diffusione su larga scala di programmi ransomware che finora, però, non hanno causato nessun danno serio alla Lituania, ma questo potrebbe cambiare in futuro.
I principali cyber-attori in Russia sono ancora i suoi servizi di intelligence che collaborano attivamente con altre istituzioni statali russe, società private di sicurezza informatica e gruppi di hacker professionisti.
I gruppi di hacker sono ben organizzati e sostenuti finanziariamente e possiedono
cyber capacità avanzate del tipo Persistent Threat (APT), hanno
strumenti informatici di fascia alta, progettati per penetrazioni persistenti dell 'IT                  
di sistemi usati dagli stati e dalle organizzazioni.

Friday 23 March 2018

Happiness islands - Laimės salos (An abstract from The End)


foto Živile Abrutytė
She halted a moment to look at that sky, the sky above Vilnius and for the first time thought it was the most beautiful sky in the world. Perhaps for the first time she loved that country battered by people who wanted only her unhappiness and where nothing seemed to happen because people didn' t love changes in their gray lives.
She gripped Rebeka's blonde little head and tightly pressed against her breast. She squeezed her hard enough to the point to maybe hurt her. She then felt her blood flowing into Rebeka's.
But Rebeka was sleeping.

The sky - she thought - is like a mother. She can be angry, but does not deny love for her children.

Saturday 17 March 2018

From "Šaltibarščiai love and red tomatoes" - My love didn't speak ezòpinė kalba



My love didn't speak ezòpinė kalba*. She was direct and stubborn in her decisions but I had changed her. She had become opened and softened. In a country where lying was necessarily the way of life or alternatively silence (not to say) was preferable to lying, she had began to trust me.
Even though she frequently had relapses she trusted me now.
She had prepared her favorite dish, šaltibarščiai. She wanted me to try it. She wanted to convey me all the love she had for things.
Love is rooted in concrete things. Love is not born from commitment, but from unexpected. It starts from afar and continues in all possible directions towards a destination you will never know.

She looked at me eating šaltibarščiai. She had an indecipherable look, sluggishness in her eyes however. Next to her, on the table, stood a copy of her favorite newspaper: Žmonės.

A similar scene might make one think of a silly woman but she was not.
She had deep feelings beneath the surface. A sensitive feminine intelligence. Almost a sixth sense.
This sixth sense was amending me, adapting and adjusting me. I became conscious she was part of it all, she was an extension of the climate, an augmentation of that land, which I moved to.

*A disguised language, allegory, narrative used by Lithuanian artists to mask their ideas during the Soviet occupation

Thursday 15 March 2018

Happiness Islands (Laimės salos) - Vilnius in snow



Foto Elinga Šakalytė


Vilnius with snow is beautiful. It is her natural state in winter. Without snow, in that part of the year, it is an unrealistic stressed city that does not express what it is.
Autumn is perhaps the saddest period. It's wet, it rains almost every day, it does not have a definite personality.
Only when the first snow falls Vilnius becomes Vilnius. And finally receives her charm.
Only then Rūta’s heart finds peace. Only when everything becomes white.
With the premature arrival of the first snowfall, Rūta calmed down, stayed quiet and unhurried.
She stopped thinking of Goda's visions.
She perceived that white as a sign of a new season that was beginning.
Nobody knows where a sign of a new beginning will take you. Only at the end when all the signs are composed they will show the direction and tell you where you are, what you did.


But sometimes is too late.


Not always like this though. There are times when those signs took you where you wanted.


And Rūta was hoping she would be able to reach what she wished and not otherwise.

Tuesday 13 March 2018

Abstract of "Love šaltibarščiai and red tomatoes - biography of a love from inside " The book will be issued in June 2018


                                                                                           
                                                                                          LIES



It is almost a natural state that love causes a change in life, and no one questions it.

What is less natural is that a city or a land may change your life. I refer to a city and to a land that you do not even love too much, or you are not too enamored of it but you end up there just pushed by the events of life and discover another universe distinct from the one where you had lived.

In the context of such a city should be placed a love, without a love that had previously existed within the city I mentioned before I would not have felt the attraction that made me move to Vilnius.

I would not have been ready to try to understand this city, to know the culture, the past and the language. "I would never have come to Vilnius if I had not known you," I said

My love looked at me. And she was sure that it was true.

She did not love her land. She often said that in Lithuania it was bad. Low wages. Nobody smiled. The state did not help people. The population had decreased and fell below three million.

All emigrated.

She wanted too.. Why? I asked myself.

Why did not she love her land?

Monday 12 March 2018

Kino Pavasaris - Mostra internazionale del cinema a Vilnius: film italiani in concorso (a cura dell'Istituto Italiano di Cultura di Vilnius)





Il film drammatico “The Place" (Dir. Paolo Genovese, 2017) verrà proiettato nelle più grandi sale cinematografiche lituane da Vilnius a Klaipeda per ben 35 volte dal 15 marzo, fino al 29 marzo:https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6389-sventa-vieta
Lo scorso anno durante il "Kino pavasaris" gli spettatori apprezzarono molto "Perfetti sconosciuti", diretto da Paolo Genovese, è bastato poco tempo per creare un altro interessantissimo film psicologico. Questa volta la trama non ruota affatto attorno al genere della commedia, bensì viene esaltato il genere del film drammatico attraverso un intrigante intreccio di destini. Il protagonista è un individuo enigmatico, che siede sempre nello stesso tavolo dello stesso bar. Tutti coloro che si presentano al suo cospetto hanno un desiderio da far avverare. L'uomo, dopo averli ascoltati, si dichiara disposto a esaudire le loro richieste, ma a una condizione: ciascuno di loro, per vedere la propria speranza trasformarsi in realtà, dovrà compiere qualche sorta di misfatto. La determinazione delle persone che le spinge a fare qualsiasi cosa pur di vedere i propri sogni avverati stimola una profonda riflessione sull‘umanità. Il film è basato sulla serie di successo Netflix "The Booth at the End".

Il film documentario "Buon inverno" (diretto da Giovanni Totaro, 2017, Italia) sarà proiettato al cinema "Forum Cinemas Vingis" dal 18 marzo al 29 marzo. Il 26 e 29 marzo, lo stesso regista Giovanni Totaro sarà presente durante la proiezione: https://kinopavasaris.lt/en/programa/6399-laiminga-ziema
Nella spiaggia di Mondello, a Palermo, in Sicilia, compaiono in estate oltre un migliaio di case. Queste case sono in realtà cabine di legno in riva al mare che le persone accudiscono come fossero una seconda casa e non un mero ripostiglio. Ogni casa diventa una casa temporanea che riflette la personalità dei proprietari. Acqua blu, sabbia e aria calda aiutano gli italiani a dimenticare la crisi economica e godersi la vita. Chi gioca a poker, chi balla, guarda il calcio o prepara la cena, chi si diverte al karaoke, chi gestisce una campagna elettorale e raccoglie voti. In tutto questo divertente caos c`è Nino, che è sempre pronto a far rivivere le bevande guadagnando così qualche soldo per concedere al figlio unvita migliore della sua. Tuttavia, la luce e l'intonazione intensa del film non mascherano il serio debutto delle percezioni e dei problemi sociali del regista italiano.

Il film drammatico "Chiamami col tuo nome" (dir. Luca Guadagnini, 2017, Italia, Stati Uniti d'America, Svezia, Germania, Francia) verrà proiettato nella sale di Vilnius e Kaunas Forum Cinema dal 17 marzo al 28 marzo.
Il film è stato premiato con l'Oscar per la migliore sceneggiatura dal veterano britannico 89enne James Ivory.
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6347-vadink-mane-savo-vardu
Nella calda estate del 1983. Elio Perlman, un diciassettenne italoamericano di origini ebraiche, trascorre le sue giornate a casa dei suoi genitori nel nord Italia, ascolta musica, suona il piano, legge libri, gioca a pallavolo, flirta con le ragazze, va al mare ed esce la notte. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza che si trasformerà in un rapporto che cambierà profondamente la vita del ragazzo.

Il film drammatico "A Ciambra" (diretto da Jonas Carpignano, 2017, Italia, Brasile, Stati Uniti, Svezia, Germania, Francia) verrà proiettato al Forum Cinemas Vingis a Vilnius dal 17 marzo al 24 marzo:https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6330-cigonas
Ad "A Ciambra" una piccola comunità Rom nei pressi di Gioia Tauro, Calabria, Pio Amato cerca di crescere più in fretta possibile, a quattordici anni beve, fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le varie realtà del luogo: gli italiani, gli immigrati africani e i membri della comunità Rom. Pio segue ovunque suo fratello Cosimo, imparando il necessario per sopravvivere sulle strade della sua città. Quando Cosimo raggiunge il padre in carcere, le cose per Pio iniziano a mettersi male, dovrà provare di essere in grado di assumere il ruolo di suo fratello e decidere se è veramente pronto a diventare un uomo.

Il film drammatico "Hannah" (diretto da Andrea Pallaoro, 2017, Italia, Francia, Belgio) sarà presente nelle maggiori sale del cinema lituano di Vilnius a Klaipėda dal 15 marzo fino al 29 marzo:
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6606-hana
"Hannah" è il ritratto di una donna intima che perde la sua identità e oscilla tra la realtà e il suo rifiuto. Dopo l'incarcerazione del marito, rimasta sola con le conseguenze dell'arresto, Hannah inizia a sgretolarsi. Indagando sulla propria identità e sulla perdita di autocontrollo, il film esamina l'alienazione delle persone al giorno d`oggi e l'incapacità di stabilire relazioni interpersonali. Attraverso le situazioni quotidiane e il piccolo dramma vissuto dalla donna il film indaga il confine tra l`identità individuale, le relazioni umane e le pressioni sociali.

Il film drammatico "Una questione privata " (diretto da Paolo Taviani, 2017, Italia, Francia) verrà proiettato al Forum Cinema Vingis a Vilnius dal 18 marzo al 28 marzo https://kinopavasaris.lt/en/programa/6388-intymi-afera
Nell'estate del 1943, tre amici trascorrono del tempo insieme nella provincia piemontese. La melodia di "Somewhere Over the Rainbow" è interrotta dai suoni dell`imminente guerra. Milton ama ardentemente Fulvia, ma lei sta solamente giocando con i suoi sentimenti: le piace pensare a Milton, scrivergli delle lettere, ma i suoi occhi sono assolutamente attratti da George. Poco dopo un anno, Milton si unisce al movimento di resistenza e sfida i partigiani. Scoprendo l`amore che Fulvia provava segretamente per George, Milton mette coraggiosamente da parte i suoi sentimenti, e nonostante l'invidia, chiede e gli viene concesso di cercare George, catturato dai fascisti. Quando le colline annegano nella fitta nebbia solo i ricordi di luce non lasciano cadere il mondo in balia di un caos sanguinario.

Il film drammattico "Mektoub, My Love: Canto Uno" (diretto da Abdellatif Kechiche, 2017, Francia, Italia, Tunisia) sarà proiettato per 2 volte presso il Forum Cinemas Vingis a Vilnius il 23 e il 26 marzo:
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6644-likimas-mano-meile
Il giovane sceneggiatore, Amin, torna da Parigi in estate in una località turistica nel Mediterraneo, nel sud della Francia. Qui si rincontra con parenti e amici d'infanzia. Trascorre le giornate con il cugino Toni e il migliore amico Ophthalm in un ristorante di famiglia tunisino, nei bar e nelle spiagge locali, che sono apprezzate dalle ragazze in vacanza. Armato di cinepresa, Amin cerca di rispondere a domande filosofiche e raccogliere materiale per il suo nuovo documentario. L'amore, a quanto pare, può essere determinato solo dal destino. Il contesto del 1994 mette in luce questa nostalgia per la storia dell'uomo in ascesa.

Il cortometraggio "Gaze" (diretto da Farnoosh Samadi, 2017, Francia, Italia, Tunisia) sarà presentato nei cortometraggi "The Years Discoveries" dal 17 marzo al 29 marzo. A Vilnius e Kaunas il 25 e il 29 marzo. L'autore della sceneggiatura Ali Asgari parteciperà alle sessioni del Vingis Forum Cinemas di Vilnius.
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6365-zvilgsnis
Una donna torna a casa dal lavoro in autobus. Una sera diventa testimone di un evento imprevisto. Ora, lei dovrà decidere - rilasciare o sopprimere le circostanze del crimine che ha visto. Dopo la prima al Festival del film di Locarno, il film è stato selezionato per altri 20 festival.



Drama „Šventa vieta“ (rež. Paolo Genovese, 2017) bus rodoma didžiausiose Lietuvos kino salėse nuo Vilniaus iki Klaipėdos net 35 kartus nuo kovo 15 d. iki kovo 29 d.: https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6389-sventa-vieta
Praėjusių metų „Kino pavasario“ žiūrovų favorito „Tobuli melagiai“ režisierius Paolo Genovese netruko sukurti dar vieną įdomių psichologinių peripetijų kupiną filmą. Bet šį kartą ne sukto siužeto komediją, bet intriguojančią susipinančių likimų dramą. Joje paslaptingas vyriškis, visada sėdintis prie to paties stalo, tame pačiame restorane „Vieta“ sako galįs išpildyti svarbiausią kiekvieno žmogaus troškimą. Tačiau už tai jis turi įvykdyti neįprastą paslaptingojo vyro užduotį. Žmonių ryžtas padaryti bet ką dėl savo svajonės verčia susimąstyti apie žmogiškumo ribas ir humanizmo grūdą, slypintį net ir savanaudiškiausiame individe. Filmas sukurtas pagal sėkmingas „Netflix“ serijas „The Booth at the End“.

Dokumentinis filmas „Laiminga žiema“ (rež. Giovanni Totaro, 2017, Italija) bus rodomas Vilniuje, Forum Cinemas Vingis kinoteatre nuo kovo 18 iki kovo 29 d. Kovo 26 ir 29 seansuose dalyvaus pats režisierius Giovanni Totaro: https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6399-laiminga-ziema
Mondelo paplūdimyje Palerme, Sicilijoje, vasarą išdygsta virš tūkstančio namelių. Šią mikrovisatą ypač mėgsta italų poilsiautojai. Kiekvienas namelis tampa laikinais namais, atspindinčiais savininkų asmenybes. Žydras vanduo, smėlis ir įkaitęs oras padeda italams užmiršti ekonominę krizę ir džiaugtis gyvenimu. Kas žaidžia pokerį, kas šoka, kas žiūri futbolą ar ruošia vakarienę, kas tampa karaokės žvaigždėmis, o kas vykdo rinkimų kampaniją ir renka balsus. Visą šį linksmą chaosą aptarnauja Nino, kuris visuomet pasiruošęs atgaivinti poilsiautojus gėrimais. Lengva ir šviesi filmo intonacija vis dėlto neužmaskuoja rimtų debiutuojančio italų režisieriaus pastebėjimų ir visuomenės problemų.

Drama „Vadink mane savo vardu“ (rež. Luca Guadagnino, 2017, Italija, JAV, Švedija, Vokietija, Prancūzija) bus rodomas Vilniaus ir Kauno Forum Cinemas salėse nuo kovo 17 iki kovo 28 d.
Filmas apdovanotas „Oskaro“ premija už geriausią adaptuotą scenarijų, kurį parašė 89-erių britų veteranas Jamesas Ivory.
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6347-vadink-mane-savo-vardu
Karšta 1983-iųjų vasara. 17-metis svajotojas Elijas tingiai leidžia dienas tėvų namuose Šiaurės Italijoje. Jis klausosi muzikos, groja pianinu, skaito knygas, žaidžia tinklinį, droviai flirtuoja su merginomis, nepraleidžia maudynių ir naktinių pramogų, kol į vilą šešioms savaitėms iš JAV atvyksta jaunas akademikas Oliveris. Jį kaip asistentą tyrimui apie graikų-romėnų kultūrą pasikviečia Elijo profesorius tėvas. Pasitikintis savimi išvaizdus žydų kilmės amerikietis stilingai rengiasi ir puikiai atrodo. Iš pradžių Elijas gan šaltai ir arogantiškai reaguoja į naują kaimyną, bet jau netrukus jie dviese važinėjasi dviračiais po apylinkes. Elijas nedrąsiai pradeda rodyti dėmesį spontaniškam 24-erių Oliveriui ir netrukus tarp jų įsiplieskia aistra.

Drama „Čigonas“ (rež. Jonas Carpignano, 2017, Italija, Brazilija, JAV, Švedija, Vokietija, Prancūzija) bus rodoma Forum Cinemas Vingis Vilniuje nuo kovo 17 iki kovo 24 d.: https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6330-cigonas
Veiksmas nukelia į mažą romų bendruomenę Kalabrijoje. Čia gyvena keturiolikmetis Pio Amato. Jis nori kuo greičiau suaugti: jau vartoja alkoholį ir rūko. Pio lengvai randa kalbą ne tik su vietiniais romais, bet ir italais, pabėgėliais iš Afrikos, įsikūrusiais netoli jo rajono. Tačiau dažniausiai vaikinas sekioja paskui vyresnį brolį Kosimo, nes nori įgauti praktikos, kaip išgyventi atšiauriose ir pavojingose gatvėse. Kai Kosimo suima policija, Pio šeima praranda bene vienintelį maitintoją. Tuomet vaikinas nusprendžia įrodyti, jog yra pasirengęs perimti vyresnėlio vaidmenį, tačiau greit jam tenka susidurti su be galo sunkiu išbandymu: kas svarbiau – prisirišimas ir draugystė ar išgyvenimo instinktas?

Drama „Hana“ (rež. Andrea Pallaoro, 2017, Italija, Prancūzija, Belgija) bus rodoma didžiausiose Lietuvos kino salėse nuo Vilniaus iki Klaipėdos nuo kovo 15 d. iki kovo 29 d.:
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6606-hana
„Hana“ – intymus moters, prarandančios savo tapatybę ir svyruojančios tarp realybės bei jos atmetimo, portretas. Po vyro įkalinimo žmona lieka viena galynėtis su šio įvykio pasekmėmis. Po truputį moteris atsiskleidžia iš tikrųjų. Tyrinėjant jos sueižėjusią tapatybę ir savikontrolės praradimą, filme nagrinėjamas šių dienų žmonių susvetimėjimas, negebėjimas užmegzti ryšio. Kasdienėse situacijose ir mažose dramose atskleidžiamos ribos, dalijančios individualią tapatybę, asmeninius santykius ir visuomenės spaudimą.

Drama „Intymi afera” (rež. Paolo Taviani, 2017, Italija, Prancūzija) bus rodoma Forum Cinemas Vingis Vilniuje nuo kovo 18 iki kovo 28 d.: https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6388-intymi-afera
1943-iųjų vasarą trys draugai kartu leidžia laiką Pjemonto provincijoje. „Somewhere Over the Rainbow“ melodiją vis pertraukia pašonėje vykstančio karo garsai. Miltonas karštai myli Fulviją, tačiau ji žaidžia su jo jausmais: jai patinka Miltono mąstymas, rašomi laiškai, bet akys krypsta į daug patrauklesnį Džordžio. Lygiai po metų Miltonas prisijungia prie pasipriešinimo judėjimo ir kaunasi partizanų gretose. Sužinojus, jog Fulvija slapta mylėjo Džordžio, Miltoną drąsko susipriešinę jausmai, tačiau nepaisant pikto pavydo jis leidžiasi po tirštame rūke paskendusias kalvas ieškoti Džordžio, kurį suėmė fašistai. Tik šviesūs prisiminimai neleidžia nuleisti rankų kruviname chaose paskendusiame pasaulyje.

Drama „Likimas – mano meilė” (rež. Abdellatif Kechiche, 2017, Prancūzija, Italija, Tunisas) bus rodoma 2 kartus ir tik Forum Cinemas Vingis Vilniuje kovo 23 ir kovo 26 d.:
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6644-likimas-mano-meile
Jaunas scenaristas Aminas grįžta vasarai iš Paryžiaus į kurortinį žvejų miestelį prie Viduržemio jūros, Pietų Prancūzijoje. Čia vėl suartėja su giminaičiais ir vaikystės draugais. Dienas jis leidžia su pusbroliu Toniu ir geriausia drauge Ofelija tunisietiškame šeimos restorane, vietiniuose baruose ir paplūdimiuose, kuriuos mėgsta ir atostogauti atvykusios merginos. Apsiginklavęs fotoaparatu Aminas siekia atsakyti sau į filosofinius klausimus bei surinkti medžiagos savo naujam scenarijui. O meilę, regis, gali nulemti tik likimas, tik mektoub. 1994 metų kontekstas nuspalvina šią bręstančio ir ieškančio žmogaus istoriją nostalgija.

Trumpametražis filmas „Žvilgsnis” (rež. Farnoosh Samadi, 2017, Prancūzija, Italija, Tunisas) bus rodomas trumpametražių filmų programoje „Metų atradimai“ nuo kovo 17 iki kovo 29 d. Vilniuje ir Kaune. Kovo 25 ir kovo 29 d. Vilniaus Forum Cinemas Vingis seansuose dalyvaus scenarijaus autorius Ali Asgari.
https://kinopavasaris.lt/lt/programa/6365-zvilgsnis
Moteris grįžta namo iš darbo autobusu. Vieną vakarą ji tampa nelemto įvykio liudininke. Dabar jai teks apsispręsti – išduoti ar nutylėti regėto nusikaltimo aplinkybes. Po premjeros Lokarno kino festivalyje filmas buvo atrinktas į 20 kitų festivalių.

Friday 9 March 2018

E' la felicita umanista o dataista? (non certo aristotelica). Un tentativo di delineare la felicità nel mio nuovo libro "Isole di felicità - Laimes salos")

Foto Živile Abrutytė

Essere felici non è  qualcosa che pertiene al caso. Il caso non esiste. Lo hanno inventato i greci.
Essere felici non viene dall'esterno nella stessa misura in cui nasce dall'interno. Essere felici è un adattamento dell'interiorità all'esteriorità. Dei dati elaborati internamente a quelli imposti dall' esterno.
I dati esterni dettano l'ambito a cui si devono adattare i dati delle emozioni interne.
Si può giocare bene al calcio solo accettando le regole del calcio.
Si puo' essere felici solo nell'ambito che ci viene offerto per essere felici.
Nella vita quotidiana la connessione con le persone positive e' importante per lo stimolo alla felicita'. Le persone negative sottraggono l'impulso alla felicta'.
Piu' persone positive dispongono a uno stato connettivo di felicita'.
La felicita' dunque avviene per connessione e sottrazione. Connessione agli stati positivi e sottrazione da quelli negativi.
Questo e' quello che fanno Ruta e Diego nel mio libro in preparazione "Isole di felicità - Laimes salos".
Ruta adatta se stessa sottraendosi agli stati negativi e cercando nelle abitudini solo stati di animo positivi.
Diego cerca di passare da uno stato all'altro per ritornare a quello originario con una maggiore conoscenza di quello che vuole per la sua felicità.
Più umanista nelle sue posizioni Ruta, più dataista Diego.
La felicità è comunque situarsi in un flusso dialettico di posizioni che concernono l'adattamento alla presente situazione dell'individuo e non vissuta nell'obsoleta posizione aristotelica dell' in-vista-di, che comunque presuppone una felicità di rimando, a una vita che non è qui e ora, un rimando a un Dio che non vi è, qui e ora.
Entrambi gli atteggiamenti, quello di Ruta e quello di Diego, sono posizioni determinanti per l'idea di felicità perché entrambi sono in grado di segnare il comportamento sociale. Più tradizionale quella di Ruta più innovativa quella di Diego. Ruta si affida maggiormente all'istinto, Diego a un'elaborazione cognitiva (cosciente) dei dati.
Ciò detto, non escludiamo che l'obsoleta posizione aristotelica dell' in-vista-di trovi tuttora applicazione, soprattutto fra coloro che credono in un Dio, solo che non è l'idea che ci sembri attuale se considerata rispetto a un mondo che si è evoluto nella quantità di produzione di dati e modi di rapportarsi ai dati che hanno profondamente alterato il modo di vivere imposto, per esempio, dall'idea monoteistica di conquistarsi la felicità.



Tuesday 6 March 2018

"Isole di felicità - Laimės salos" - Atti invalidanti (seconda parte)

Foto Živile Abrutytė


Uno dei luoghi più positivi che Diego frequentava a Vilnius era Woxx Barbers, in Didžioji gatve: il suo parrucchiere. Ogni tre settimane vi si recava per il taglio dei capelli. Viktoras, il parrucchiere, durante il taglio era silenzioso e lavorava con meticolosità da perfezionista instancabile. Ogni tanto gli rivolgeva qualche domanda in inglese per rompere il silenzio (o la sua maniacalità?).

-  Yesterday you had the elections in Italy?
- Yes, it will be a long stalemate, we will face this prospect for months I think. In Italy people don’t trust politicians. They did too many stupid things, and they live a reality with no connection with the real life of their country
- But I think that it is the same here
- Of course, more or less it must be the same. Here I also realized that you have strange laws like you cannot buy alcohol after 8:00 pm, Monday through Saturday, and after 3:00 pm on Sunday. It sounds so weird to me…
- Yes, very strange. I agree
[1]

Conversazioni poco impegnative, solo per rompere un silenzio che talora poteva divenire imbarazzante, dove si udiva solo il ronzio delle numerose macchinette che Viktoras usava per scolpire ad arte i capelli di Diego.
La calma il silenzio, i colori non troppo azzardati, severi ma pacati, la morbidità dei gesti di Viktoras, comunque rilassavano Diego e gli infondevano fiducia e voglia di ripartire.
Aveva cercato un parrucchiere in Vilnius per lungo tempo.
Diego era molto difficoltoso riguardo al taglio dei capelli.
Aveva fatto una ricerca online, fino a che non si era imbattuto in Woxx Barbers. Le foto su instagram erano state decisive. Lo avevano convinto.

-          Questo sarà il mio parrucchiere a Vilnius -  aveva esclamato davanti alle foto

Trovarlo la prima volta non era stato facile. Aveva individuato la strada, il numero, il piano ma non Woxx Barbers.
Dopo un lungo aggirarsi fra il pianterreno, il primo piano e il secondo piano, aveva scoperto che il negozio era condiviso con “Kukla Beauty Box”.
Entrò e fissò il primo appuntamento.
Il primo taglio fu soddisfacente.
Il secondo fu perfetto.
Viktoras fu promosso.

Anche quella mattina ebbe un’iniezione di positività, dopo un fine settimana di depressione, pensando al futuro.

- Ce la farò! Devo farcela! – pensò durante il taglio – faccio bene a venire qui, mi ricarica 

Guardò Viktoras piegato dietro di lui che osservava come un architetto le misure del taglio alle tempie. A sinistra con la coda dell’occhio, per non disturbare Viktoras con un movimento inopportuno della testa, intravedeva il piccolo schermo televisivo su cui passava Euronews in inglese. Sfilavano tutti i politici italiani, quelli esultanti per la vittoria e quelli con la faccia tesa per la sconfitta. 
Diego, non aveva votato. La loro visione gli rimaneva indifferente.

Si, ricordò che mai una volta una volta le voci gli erano comparse da Viktoras. E nemmeno dopo. Perché si sentiva denso di positività durante la sessione e dopo la sessione.
Già la domenica, il giorno prima, le voci si erano allentate quando era andato a “Prezo kepyklėlė”, una pasticceria vicino casa. 

- Rūta perché non andiamo a quella pasticceria vicino a Mada? – Le chiese quando ritornò dalla lezione di fotografia con Ingrida

Avevano fatto lezione alle dodici e trenta, alle tre di pomeriggio era già ritornata.
Diego era rimasto a casa tutta la mattina depresso e in preda alle voci.
Aveva mangiato, bevuto il suo prosecco lituano preferito, Alita, poi aveva dormito sul divano.
Il risveglio fu infelice, come ogni volta che dormiva il pomeriggio. Si sentiva appesantito, con la pancia gonfia e senza vita.
Aveva bisogno di uscire.
Ebbe tuttavia la forza di aspettare Rūta, che per fortuna arrivò poco dopo il suo risveglio.
Fuori era freddo ma vi era un sole bellissimo e il cielo completamente azzurro senza nemmeno un filamento bianco di nubi. Pulito e azzurro dovunque l’occhio volgesse.

Camminarono così lungo la neve che feriva gli occhi a guardarla a causa del sole che la illuminava in modo violento, il bianco si staccava e urtava l’iride.
Avanti camminava Rebeka, poi Rūta e infine Diego lungo il viottolo tracciato nella neve ghiacciata.
Camminarono circa venti minuti. Diego sentì rinascere dentro di sé un po’ di calma e soprattutto cessargli il dolore di testa che l’aveva fatto penare tutta la mattina e grazie al freddo l’appesantimento si dileguò.
Le voci erano scomparse.

- Peccato che Goda non sia voluta venire, le sarebbe piaciuto qui – disse Diego
- E’ pigra Goda – aggiunse Rūta
- Davvero – ripeté Diego 

Si erano seduti vicino al grande finestrone che dava fuori, sulla strada.
Era caldo lì dentro. Si stava bene. Fuori la luce del sole, dentro il calore di un dolce pomeriggio passato nella pace di famiglia.
Rūta sorrideva bevendo il cappuccino.
Rebeka era docile con Diego, che l’abbracciò.
Rebeka allora si distese lunga fra le sue braccia, quasi un cagnolino.




[1] - Ieri avete avuto le elezioni in Italia?
    - Sì, sarà un lungo stallo, affronteremo questa prospettiva per mesi, credo. In Italia la gente non si fida dei politici. Hanno fatto troppe cose stupide e vivono una realtà senza alcun collegamento con la vita reale del loro paese
    - Ma penso che sia lo stesso qui
    - Certo, più o meno deve essere lo stesso. Qui ho capito che ci sono delle strane leggi come quella che non puoi comprare alcolici dopo le 20:00, dal lunedì al sabato e dopo le 15:00 la domenica. Mi sembra davvero strano ...
    - Sì, molto strano. sono d'accordo


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Sunday 4 March 2018

"Isole di felicità - Laimės salos" - Atti invalidanti


Foto Živile Abrutytė

Voleva dire “Sì” e invece disse “No”. E quando riuscì a dire “Sì” la voce dentro urlò “No”.
Era come procedere per tesi e antitesi senza sintesi, perché non vi era una sintesi, perché non vi era logica. Per esserci una sintesi deve esserci una logica, una possibilità di concludere attraverso A + B.

Se guardava un bambino e si commoveva, qualcosa dentro gli diceva “E’ un essere umano schifoso”.
Dapprima erano rare ma poi divennero consistenti.
Certe volte aveva paura a parlare con Rūta. Temeva che la voce parlasse contro di lei. Non lo avrebbe tollerato.
Certe volte riusciva a sopprimere per tempo la voce ma negli ultimi tempi erano divenute acute, persistenti e improvvise sebbene non frequenti.
Non che cominciasse ad averne paura. Era sensazione di sorpresa che provava, non paura.
No, non temeva di essere malato. Rimaneva indeciso fra “sono io che parlo o è qualcun altro che parla dentro di me?”.

Temeva di essere lui, si chiedeva però come fosse possibile che potesse pensare una cosa e improvvisamente una sensazione di una lama di vetro tagliante gli recidesse dentro l’onesta di quello che aveva affermato.
Sono veramente io a pensare questo? Dio mio spero di no! Sarei un essere mostruoso.

Era una situazione relativamente nuova. Anche in Italia l’aveva avuta.
Ripetutamente, si ricordava, aveva avuto la voglia di gettare la tazzina di caffè in faccia alla persona con cui conversava al bar mentre bevevano in armonia un espresso.
O trovare segni di disgusto nelle persone che gli erano vicine e amava…
Erano sintomi che aveva avuto anche in Italia e di cui si era sentito colpevole. Ma in Italia era infelice…qui era finalmente felice.
Perché allora? Perché qui che era felice si erano acuite le voci?
Forse la felicità intimoriva quella parte di lui che creava le voci?
O forse era la risposta di quella parte al suo nuovo stato di felicità? La parte veniva negata e diveniva più violenta nella sua richiesta di vita?

Spesso a Vilnius camminava per strada e vedeva delle belle ragazze. “Vacca di merda” era la prima voce che gli veniva alla mente.
Quando era in filobus pieno di gente, tutti muti senza parlare, pensava ai loro intestini a loro buchi di culo che cagavano merda. “Morirete tutti un giorno, come me!”, gli dettava la voce impietosa.
Solo Rūta, come se fosse rinchiusa in un santuario immune alle maledizioni, resisteva a quelle voci. E se qualche volta ne aveva sentito l’intenzionalità le aveva soppresse dando un cazzotto o una testata nel muro per bloccarle sul nascere con un atto di dolore estremo.
Forse quelle voci erano come luoghi inconsci di un'attività secondaria, quasi lo stato di un ascetismo imposto loro dalle attività primarie della coscienza.
Forse era stanco dei soliti abiti, delle solite scarpe, dei soliti passi, dei soliti luoghi...quando la voce dentro gli faceva sentire quella parola "solito" un'altra urlava più prepotente "cambia!".
Forse tutto nasceva così.
Forse le voci nascevano per reazione.

Quelle voci erano attività che invalidavano la sua felicità.
Aveva bisogno di motivazioni. E le voci sarebbero scomparse.
Sì, sarebbero scomparse e avrebbe recuperato il ritmo e il gioco della felicità.

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Thursday 1 March 2018

"Isole di felicità - Laimės salos" - Aspetti tematici non opponibili





Rūta e Diego avevano deciso di andare alla fiera internazionale del libro di Vilnius che si teneva dal 22 al 25 febbraio.
Rūta ne aveva spesso parlato a Diego e sulla stampa lituana fin dalla fine di gennaio si dava grande risalto all’avvenimento.
Diego ne era incuriosito.

Quell’anno che si festeggiava il centenario della libertà della Lituania erano stati invitati i paesi che festeggiavano simili centenari. Sarebbero perciò venuti scrittori dalla Polonia, Estonia, Lettonia e Repubblica Ceca.
Secondo quanto annunciava la stampa, ci sarebbero stati anche scrittori dal Regno Unito, Spagna, Germania, Israele e da alcuni paesi del Medio-Oriente come Iran e Oman.
L’editoria italiana era completamente assente e Diego onestamente non sapeva se rallegrarsene o dolersene. Decise per rallegrarsene, vista la distanza che ormai lo separava dal suo paese, che gli pareva incolmabile.

- Una volta eravamo italiani, ora non so più che paese, che etnia siamo…credo che ogni paese abbia il diritto di riconoscere la sua identità. Ma in Italia onestamente ho difficoltà a riconoscerla questa identità - ripeteva ogni volta che gli chiedevano perché avesse lasciato l’Italia

Fu grazie alla stampa lituana che Diego conobbe la scrittrice norvegese, Lena Andersson. Sui giornali continuamente si parlava della sua opera e del suo arrivo a Vilnius.
Diego constatò che solo un libro della Andersson era stato tradotto in Italiano, con il titolo di “Sottomissione volontaria”. Online comprò un ebook in inglese dello stesso libro il cui titolo era “Wilful Disregard: A novel About Love”.
In Lituano trovò sia una versione di “Wilful Disregard” con il titolo di “Estera: romanas apie meilę” e una traduzione di un altro Romanzo della Andersson che in Italiano non esisteva “Be Įsipareigomjimᶙ” che pure era stato tradotto in inglese con il titolo di “Acts of infidelity”, tuttavia di difficile reperibilità.

L’interesse per questa scrittrice che veniva definita come colei “che scrive dell’amore in modo razionale” lo spinse a leggerla.
Il suo desiderio di migliorare il lituano lo obbligò a leggere la versione lituana aiutandosi con quella inglese.
La lettura divenne molto illuminante, per due motivi.
Da una parte scopriva una tecnica di costruire la storia semplice ma efficace che procedeva per contrasti: verità – negazione della verità. Esther la donna protagonista che si innamora dell’artista Hugo Rask, nega a se stessa l’evidenza del non interesse di Hugo verso di lei, semplicemente negando l’evidenza delle parole e dei gesti di Hugo a favore del suo volersi convincere del contrario. Su questi contrasti l’autrice costruiva il romanzo.
Dall’altra poteva verificare che a causa delle traduzioni il medesimo libro in realtà diveniva due diversi libri. Bombastico e verboso, omissivo di certe parti lasciate non tradotte, in inglese, asciutto, essenziale, scheletrico, preciso in lituano.

Ma quale diavolo sarà stato il testo originale? si chiese Diego quando lesse in inglese By then the ice is already thin and slippery[1] tradotto in lituano con Tada padėtis jau labai rimta[2].
Così il dubbio si ripresentò in un altro passo: I can tell from the way you look [3] in inglese – Matau tai tavyje [4], in lituano…

Al carattere e alla visione di scrittura di Diego finì per piacere la versione lituana.

In quei giorni a Vilnius erano calate delle temperature glaciali.
Di notte si arrivava a – 30 e anche più; durante il giorno la temperatura si manteneva sui – 20 e talora – 22.
Diego per quanto non patisse in modo eccessivo il freddo tuttavia arrivava alla sera frastornato con la testa che non funzionava. Vuota, nebbiosa, che girava senza fine.
Qualche volta camminando (Diego camminava molto per Vilnius) gli prendevano improvvise crisi di zuccheri e doveva correre a comprare dei dolci.
La dieta di Diego era povera di dolci, ma si rendeva conto che con temperature così basse non solo i grassi ma anche gli zuccheri dovevano divenire parte della sua alimentazione quotidiana.
Le strade erano coperte di neve ghiacciata, scivolare era facilissimo e quando camminava Diego lo faceva sempre lentamente e con gli occhi ispezionava anticipatamente dove avrebbe messo i piedi.
Tuttavia splendeva il sole quando non nevicava e c’erano momenti in cui passava per strade o piazze illuminate dal sole che si rinfrancava perché un po’ scaldava la sua faccia, le orecchie soprattutto perché maggiormente esposte al gelo, la schiena, la fronte che attimi prima era dolorante per il freddo gelido...
Ma talora imboccava strade non toccate dai raggi del sole, completamente in ombra, dove soffiava vento freddo e allora sentiva la fronte di marmo nuovamente gelata e le orecchie come segate da lame o perforate da spilli di ghiaccio.
Doveva fermarsi e indossare il passamontagna, che solitamente odiava.
Vilnius appariva lunare eppure bella.

Il giorno che Rūta e Diego decisero di andare alla fiera era un giorno freddissimo. Era circa – 28.
Raggiunsero il Litexpo, la localita’ dove si teneva la fiera, in taxi, perche’ troppo complicato arrivarvi per filobus, e fuori mano. E un giorno così polare invitava poco a stare in attesa a una fermata del filobus.
Quando entrarono la testa di Diego al solito era vuota e girava a causa del freddo, ma dentro l’area espositiva vi era caldo e a poco a poco si riprese. Rūta invece continuava ad aver freddo, nonostante la massa di gente che aumentava considerevolmente la temperatura dell’ambiente.
Cominciarono a girare fra gli stand.
Rūta volle iniziare da quello di Alma Littera, la più grande casa editrice lituana generalista. Voleva dare un’occhiata alle ultime uscite.
In realtà non trovarono molto di interessante. Da lì si spostarono a quello di Obuolys ma anche questo editore non suscitò il loro interesse.
Passarono allo stand della Lietuvos rašytojų sąjungos leidykla, dove eccitata Rūta scoprì un libro di cui Diego le aveva spesso parlato.

- Diego, guarda! Era tanto che volevo leggerlo – esibendogli una copia di un libro davanti agli occhi

Era "Kaip Proustas gali pakeisti jūsų gyvenimą" la versione lituana di "How Proust can change your life" un successo di Alain de Botton.
Diego l’aveva letto un anno prima e gli era piaciuto. Qualche volta ne aveva parlato a Rūta.
Evidentemente le era rimasto impresso quel libro.
Lo comprò. 

Più interessanti per Diego furono invece gli stand di Tyto Alba e in particolare Kitos Knygos che traduceva autori di valore come Bolaño, Bukowski, Houellebecq, Lovecraft, Fante, Huxley…e molti altri autori stranieri che a Diego erano sconosciuti.
Fu così che Diego decise di mandare a loro la sua biografia sull’amore ormai ultimata.

- Mi devi fare una presentazione in lituano Rūta della mia biografia sull’amore, vorrei inviarla a loro. Mi sembrano adatti. Hanno un taglio molto internazionale
- Mi sembra una buona idea. Domani te la farò

Diego guardò Rūta. Gli pareva strana.

- Tutto bene Rūta
- Sì, sì…tutto bene. Perché?
- Mi sembri strana
- No, non ho niente. Forse saranno le mestruazioni, il freddo…

Diego la osservò ancora meglio.

- Rūta se vuoi che ci creda allora ti dico che ci credo. Ma in realtà non ci credo
- Non ho niente, davvero non ho niente. E’ solo una tua impressione
- D’accordo – concluse Diego – Prendiamo un caffè a quello stand. Dall’aspetto mi sembra che dovrebbero fare un ottimo caffè
- Sì, è Caffeine, un marchio popolare a Vilnius, dovrebbe essere buono… 

Il caffè fu buono, infatti. Schiarì il cervello di Diego dal chiarore senza essenza della nebbia che vi regnava per il freddo. Gli ridiede impulso a pensare.
Guardò di nuovo Rūta. Lei sfuggì il suo sguardo. Diego ne era sicuro, qualcosa in lei occupava i pensieri, disturbava la sua sensibilità. Rūta era un tale meccanismo delicato e complesso, che se una sola nanoparticella delle particelle che componevano il suo equilibrio si alterava minimamente tutto il sistema non funzionava più in modo costante e adeguato rispetto al suo standard di felicità.
Rūta ora non era felice. Lo vedeva, lo sentiva, lo intuiva.
Ma Rūta non voleva dire riguardo a ciò che la tormentava.
Conoscendola, Diego immaginava che doveva trattarsi di una cosa talmente sottile da quasi non esistere che però per lei nel suo chiudersi interiormente si era dilatata a tragedia di dimensioni planetarie.

- Tu mi conosci bene Diego – cominciò finalmente a rompere il ghiaccio Rūta
- Credo di sì
- Hai capito subito

Inequivocabilmente il caffè aveva dileguato le nebbie dalla mente di Rūta. Un raggio o più raggi di luce doveva avervi gettato, perché era venuta al tema dei loro comuni pensieri nel medesimo istante che Diego.

- Che cos’è che ti rende infelice oggi?
- Che ti fa pensare che io sia infelice?
- Lo sguardo
- Perché, che ha il mio sguardo?
- Non ha luce. Quando sei felice hai luce
- Come mi conosci bene Diego
- Credo di sì. E allora?
- E allora? – e sorrise finalmente e gli occhi finalmente ebbero un po’ di luce
- Allora lo dico io…tu mi devi dire che ti succede – replicò Diego in tono scherzoso ma non troppo
- Ho visto, che hai scritto a tuo fratello stamattina…
- Hai guardato il mio telefono?
- Sì
- E perché?
- Stai sempre a chattare
- Io chatto?
- Sì
- E con chi?
- Non lo so, dimmi tu
- Io chatto solo con mio fratello. Con nessun altro. Per l’Italia io sono morto. Potrei anche buttare via il numero italiano
- Non lo so
- Ma come non lo sai?...
- Non lo so con chi chatti…
- Oh Rūta…la tua è quasi una malattia qualche volta…
- Forse…
- Ma insomma non capisco, che ho scritto a mio fratello che ti disturba così tanto?
- Che ti farebbe piacere ritornare a vedere Parma e rivedere lui
- E?
- Vuoi lasciarmi? Vuoi ritornare in Italia?
- Ma Rūta, anche se l’Italia è un paese che ho lasciato perché non lo capisco più e nel quale non vorrei ritornare è normale che dopo cinquanta anni che vivi in un paese un bel ricordo comunque ti rimanga. Ma davvero stavi male per questo?
- Sì
- Oh Rūta! Sei pazzesca qualche volta…
- Sono così Diego. Forse hai ragione a dire che sono pazzesca, ma sono così. Provo a convincermi ma non posso. Sono biologicamente così anche se provo a costruirmi aspetti tematici che possano soffocare quello che io sono in realtà
- Aspetti tematici che possano soffocare quello che io sono in realtà… - ripeté a voce bassa Diego inabile a rispondere alcunché di migliore da opporre a qualcosa che non era per lui opponibile



[1] Allora il ghiaccio è già sottile e scivoloso
[2] Allora la situazione è già molto seria
[3] Posso dirlo dal tuo sguardo

Aboding monsters

being by faith forgotten being in sin befallen the same man has gotten from innocence swollen raised and delv'd his night high monsters ...