Saturday 27 April 2024

Why I write

 








Ordinary life does interest me. It gives me substance and makes me be what I am.
But I seek in it only the high moments. I search for the invisible, the invisible living past that drives us. I search for the signs of another world which speaks when you have eyes and heart to feel it. My mission is to remind others that these moments exist; I want to prove that there is infinite space, in this finite space, infinite meaning beyond the meaningless words we use, and infinite dimension in this being-to-dying

A state of anxiety well explained - Claudia








Claudia had beautiful eyes and a beautiful mouth.
Her look was intense, even tormented. But deep.
She suffered long chronic exhaustion, a years-long lasting chronic weariness was her problem, at least since she was aware of having trespassed the threshold of being of age.
She remembered well when she was young and was just a mere vessel of emotion untinctured by experience. And moods of her childhood lurked in her aspect still.
It was as an overlapping of states, an intertwining of spirits that kept her in a seamless tension of mind.

But youth was over. Thank Heaven—over.
And now? Where am I off to, now?
That question prompted a feeling of an unconsummated life: that there had always been something better which she might have done, if she had only been better and known better her own mind.
Mind. That was her damnation.
But that incapacity to come to terms with her mind urged a tension that had kept her in a vigilant state of being constantly awakened by life. A place, a face, a book, a song, some memories of past lives never let her say "Here I am!".
She never was where she seemed to be.

About anxiety and dreaming spirits








Only dreaming spirits are anxious because they are full of Spirit.
Are animals full of spirit? Are stupid people full of spirit?
Children are full of Spirit. Children are dreaming people.
It is not said "Truly I tell you, unless you change and become like children, you will never enter the kingdom of heaven. Whoever becomes humble like this child is the greatest in the kingdom of heaven. Whoever welcomes one such child in my name welcomes me"
Great spirits are frequently childish because they are full of Spirit and dreaming beings, which brings about anxiety, a power which lays hold of them and makes them what they are: what they are, others cannot be.

Sunday 21 April 2024

Aboding monsters









being by faith forgotten

being in sin befallen

the same man has gotten

from innocence swollen

raised and delv'd his night

high monsters imposed nigh

for in the flesh rejoice

for inside they voice

a perforce living right

to see the light


Sunday 14 April 2024

A proposito del ruolo dello scrittore e di un libro di Giorgio Colli.


 



Molte volte mi sono chiesto quale sia il vero ruolo di uno scrittore. O perlomeno quale dovrebbe essere appunto il suo ruolo.

Momentaneamente ero arrivato alla conclusione che uno scrittore dovrebbe essere innanzitutto uno scrittore, rifiutando di essere "...e scrittore".

La parola "scrittore" attraverso l'ampliamento a "...e scrittore" si è, mi si passi l'espressione (al momento non ne trovo una migliore), completamente desacralizzata.

Se una volta uno scrittore era comunque un letterato, un colto, uno che comunque votava la sua vita allo scrivere e al pensare, con il passaggio a "...e scrittore" ha legittimato qualsiasi illetterato, incolto, incapace, a divenire scrittore, in ragione del fatto che chi fa vendere qualunque scemenza scriva ha diritto a divenire scrittore.

Di qui la massa di giornalisti, avvocati, calciatori, politici, sportivi, influencer, cuochi....e scrittori. Non sono riuscito ad andare oltre questo misero parto fino al momento in cui mi sono imbattuto nel libro di Giorgio Colli, Filosofi Sovrumani.

Si faccia attenzione a quello che dice Colli e si avrà chiaro quale dovrebbe essere invece il ruolo dello scrittore, soprattutto in un momento in cui finalmente il globalismo, che ha costruito la figura dell' "...e scrittore" si trova alle prese con una malattia terminale causata dal multipolarismo e vi è, finalmente, un ritorno verso gli interessi della propria nazione, del proprio popolo in primis. Della pólis, in senso greco, più o meno.

"Attività politica per il Greco non è semplicemente l'occuparsi direttamente degli affari dello Stato, ma significa in senso amplissimo ogni forma di espressione, ogni estrinsecazione nella pólis della propria personalità. Politico non è solo l'uomo che partecipa all'amministrazione pubblica, ma ogni cittadino libero che in un modo o nell'altro ha una sua funzione nella vita della pólis, e sopra ogni altro lo è colui che agisce come educatore dei giovani nella città, come il poeta o il filosofo, i quali più di tutti influiscono profondamente sulla formazione della spiritualità della pólis. Politiche diventano quindi tutte le attività spirituali dell'uomo; arte, religione e filosofia...".

In base alla legge di Sturgeon, nella quale fermamente credo, tutto quello che è stato prodotto dall'editoria globalista, al 90% (personalmente propendo per il 99%) ha prodotto merce senza valore in ambito letterario (io mi limito a considerare questo settore) senza nessun interesse filotopico, ovvero interesse verso lo sviluppo la formazione caratterizzata da amore per il proprio popolo, razza, stirpe...per le proprie tradizioni, cultura, religione (basta vedere la fine che ha fatto la chiesa cattolica con l'avvento di Bergoglio) ecc...

Saturday 13 April 2024

Mercy me upon!

 




Great is the penury, in contempt of my soul.
Brought near to beast state what will I do?
My face I'll grime with filth?
Will I blanket my loins and elf all my hair in knots?
I'll outface the faults, instead.
Winds and persecutions of the sky
I will beseech you - and call pity upon!

Sei quello - Tat tvam asi (तत्त्वमसि )

 





Penetrano

sottili vanno sottili vengono

muti tacciono

invisibili

infine

prigioniero rimani

e quella, la differenza,

quello sei tu

e vivi di quello

sei per quello

pensi per quello

eppure sei - qualcosa in più

Friday 12 April 2024

L' ex ministro Vitis esperisce per trapasso l'orrore di quello che lo aspetta nell'altro mondo

 




La notte da tempo si svegliava, sudato. La bocca amara. Puzzava?

Lui non sentiva nulla ma sua moglie sì. Non dormiva più la notte con lui. Il suo corpo la notte emanava un fetore bestiale, gli diceva. Di marcio. Qualcosa di corrotto fuoriusciva.

Si era scusata con lui. Ma non poteva, non poteva più giacere vicino a lui la notte. Puzzava. Mugulava. E bruciava come il fuoco.

Il giorno aveva un poco di abento, ma dentro, sotto la pelle qualcosa si muoveva, andava su e giù. Come brividi elettrici che gli davano punture dolorose.

Lui sapeva perché, perché stava patendo tutto questo. Ormai era chiaro.

La giustizia degli uomini non lo puniva. Era complice. Connivente. Ma vi era un'altra giustizia che non era di questo mondo. Ora lo sapeva. Ed era terribile. Ora lo sperimentava. Ed era solo il principio.

Aveva paura, Tanta. Era follia viva che viveva.

Il potente ministro che aveva fatto tremare il suo paese durante quei due anni in cui aveva promosso l'inferno, ora quell'inferno gli si rivolgeva contro e lo mostrava nella sua inettitudine. che nulla era e al nulla in eterno eletto.

Le colpe si pagano in proporzione, in misura ai danni commessi.

E venivano in tanti a trovarlo la notte.

Li vedeva entrare a frotte nella stanza e lo guardavano mentre lui giaceva nel letto

"Assassino!" gli urlavano con gridi sordi ma lancinanti, striduli acuti, ma sordi.

"Mi hai ucciso tu!" "Hai mentito al tuo paese. Puttana! Vigliacco! Traditore!..."

E quanti erano. E ogni notte aumentavano. La stanza pareva scoppiare. Lui tremava. Voleva urlare ma non poteva. Era prigioniero di quel male, che era lui, che da lui trasudava e si spandeva attorno e lo avvolgeva come fiamme d'inferno.

Era l'inferno. Era solo l'inizio dell'inferno che lo aspettava per l'eternità. Si spalancava e si preannunciava.

Erano tutti neri, avvolti da un bagliore di luce rossastra. Vedeva occhi di fuoco in mezzo al nero di cui erano fatti. Erano tanti, ogni notte di più...mai finivano..."Assassino! Assassino!"...quella parola lo seguiva dovunque andava, alla luce del sole anche, e si era fatta materia e ora i vivi si facevano accusatori simili ai morti. La vita, persino quella alla luce del sole ormai lo detestava. E quando usciva la parola "Assassino!" vibrava alta nell'aria. Dovunque andasse lo colpiva crudele come staffile di ferro e lasciava piaghe profonde nel suo essere.

L'inferno nasceva dalla notte e dalla notte trapelava alla luce e la luce si tramutava in ombra senza scampo.

Il suo inferno si era aperto ora e lo attendeva.

Come Giuda errava - in cerca di una via che non c'era. Avrebbe dovuto restituire anche lui i trenta denari e pentirsi come Giuda?

Era molto di piú di trenta denari che avrebbe dovuto restituire. E chi lo avrebbe mai perdonato?

Non si sarebbe impiccato ad un albero lui. Ormai la terra si era spalancata e l'inferno si era aperto e lo teneva ancora sù sospeso, come penzolasse da un ramo,  nel mondo, perché il mondo vedesse e mostrasse - a chi sapeva vedere - l'orrore di un mondo parallelo che il mondo di Vitis aveva in ogni modo negato e nascosto come potenza di inganno.


Sunday 7 April 2024

I morti che se ne vanno







Quando se ne vanno

ecco è un affanno

sta ferma e tace

modo suo li tace

luce pare dorma

Subito si forma

occhio ah! non vede

mano ah! non sente

solo è un passo e

quasi suona - lasso.




Why I write

  Ordinary life does interest me. It gives me substance and makes me be what I am. But I seek in it only the high moments. I search for the ...