è tutta uguale a se stessa e una medesima voce, ha.
La notte l'inverno mi chiama supplichevole.
Mi alzo e vado fuori al gelo - in maglietta e pantaloni corti aspetto il sole.
M' invado la pelle di quel mondo costante di non apparenze.
Lo sento sulla cute frizzante e nelle ossa penetrante
Lo sento sulla cute frizzante e nelle ossa penetrante
quel mondo che è uguale in tutto a quello di prima
quando vivevo lontano e credevo diverso.
Lo stesso silenzio, lo stesso piacere, lo stesso odore
quando vivevo lontano e credevo diverso.
Lo stesso silenzio, lo stesso piacere, lo stesso odore
mi parla di un mondo senza dolore
ch'è uguale alla fine del confine - ove i corpi
ch'è uguale alla fine del confine - ove i corpi
vivi si separan da quelli morti.
Fabrizio, tu senti?
Che tutto è uguale, sotto le sembianze?
Uguale per il cuore - dal freddo del mattino
destato - che sente il medesimo oltre la notte oltre il sole.
Fabrizio, tu senti?
Che tutto è uguale, sotto le sembianze?
Uguale per il cuore - dal freddo del mattino
destato - che sente il medesimo oltre la notte oltre il sole.
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