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Eccesso - Figure del male


Gi incubi sono opera del demonio

Seduto in treno guardo la porta.
S' apriva, ne usciva uno e poi altro.
Gli incubi della mia vita trasporta.

Molti li conoscevo - incontrati
ne avevo. Altri non riportavo indietro.
Si allargava la porta e a tratti

Erano nuovi. Ma chi era oltre?
Dopo la porta? Mi sono alzato
Dal mio posto e oltre le torte

Anime andato e si spalancava.
Un metà uomo v'era per un lato,
Per un altro donna, che li figliava.

Le gambe aperte lorde di sangue
Le apriva che uno e altro dato
Li partoriva di suo ventre pingue.

"Tu chi sei?" Lo supplico, io perduto.
"La tua nutrice. Ti sei tu scordato?
Ora mi han preso e incompiuto

Genero i mostri di lor sortita.
Né so chi sono e metà e metà
Duro e per loro gli creo vita."

Ma era altro. Altro da me. Un eccesso
del male lontano - a me chiedeva
Il riconoscersi qui e adesso?

Io chiudevo però a lui la strada.
E lui all'infinito la tendeva
che d'una e altra parte sempre accada.


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