Tuesday 27 June 2023

"Il Rosario" di Math Cassidy

 


Chi desiderasse leggere il testo lo può trovare QUI.

Il rosario è l'arma piú potente contro i nemici della fede.  Fare appello al rosario, cercare in esso la forza, da parte di singolo individuo è connettersi  direttamente  al cielo perché il rosario è di origine divina, portato dalla Madonna a San Domenico di Guzmán. Ora (all’epoca dei fatti del testo di Math Cassidy) come allora (all'epoca di Guzmán) il rosario sarà usato per combattere chi vuole distruggere la fede cristiana i valori cristiani, usando lo stesso strumento che è stato usato nella battaglia di Vienna e di Lepanto contro i turchi (per citare solo due esempi).

Il rosario nel testo di Cassidy è il simbolo della battaglia indivuale, per la resistenza dell’uomo, come individuo, che si trova in una situazione di completa solitudine in un momento in cui il mondo impazzisce e segrega l’uomo, la pandemia con tutte le sue assurde restrizioni e limitazioni della libertà individuale. L’imperativo categorico di questo uomo diviene: RESISTERE e combattere con quello che ha a disposizione.

Nella sua completa solitudine, in un paese straniero, non può unirsi in forme di lotta politica comunitaria, in associazione con altre persone. E sceglie la via del sentiero interiore.

Quindi si rivolge alla vita spirituale interiore, che è la prosecuzione della via del cielo nell’uomo, che è la catena del rosario che da una parte è terrena e dall’altra è del cielo.

Questa arma, perché è un’arma, lo guida nella sua resistenza, verso un mondo soprannaturale di cui fino ad allora non aveva avuto sentore.

E lo scoprire questo mondo soprannaturale lo fa credere fermamente nell’esistenza di questo mondo soprannaturale e rinforza la sua determinazione a proseguire lungo questa strada.

La strada che porta alla città di Dio, che vive mischiata alla città del saeculum, che si rivela nelle piccole e grandi cose, attraverso un’azione continua e incessante, come una sorgente di acqua viva che mai cessa di sgorgare [1].

Si ntrova così in connessione con queste forze portentose e soprannaturali che gli si rivelano apertamente.

E alla fine aspetta il compimento definitivo e conclusivo che le forze hanno promesso da molto tempo a questo mondo ormai vicino all’implosione, secondo le profezie.

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[1] Quocirca cuivis iam non difficulter occurrit utroque coniuncto effici beatitudinem, quam recto proposito intellectualis natura desiderat, hoc est, ut et bono incommutabili, quod Deus est, sine ulla molestia perfruatur et in eo se in aeternum esse mansurum nec ulla dubitatione cunctetur nec ullo errore fallatur. “E’ evidente a ognuno che la natura intelletuale può raggiungere la felicità che desidera in entrambi i casi, cioè godere del bene immutabile che è Dio senza inquietudine e permanere in quello stato eterno non mosso da dubbio alcuno e senza essere ingannato da qualsivoglia errore.”(Sant’Agostino De Civitate Dei, XI, 13)

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